MORTE DI DEAN BERTA VINALES: LA DENUNCIA DI MICHAEL FABRIZIO

La morte di Dean Berta Vinales è stata un duro colpo per tutti: anche e soprattutto per Michael Fabrizio, pilota romano che dopo 6 anni era rientrato nel mondo della Superbike ma ha deciso, come annunciato attraverso il proprio profilo Facebook, di volersi ritirare: non solo dunque non ha preso parte alla gara di ieri, ma addirittura ha detto basta con le corse. Vedremo se poi arriverà qualche ripensamento, ma intanto sull’onda emotiva (e magari non solo) della tragedia è arrivata questa decisione, che lancia anche un chiaro messaggio al mondo delle moto. “Ogni volta che finiva una gara del genere tiravo un sospiro di sollievo” ha scritto Fabrizio, ma purtroppo ieri non è andata così: parla di imprevedibile, il pilota azzurro, ma dice anche che la morte di Vinales avrebbe forse potuto essere prevista.



La denuncia di Fabrizio riguarda la Federazione Internazionale, che ha schierato 42 bambini nella Yamaha Cup e altrettanti nel Mondiale 300. “Troppi piloti con poca o addirittura pochissima esperienza, e questo succede anche in campionati nazionali”. Una scarsa attenzione insomma alla sicurezza, con giovanissimi cui viene permesso di girare. E ne ha anche per Marc Marquez, ricordando come Valentino Rossi avesse definito scorrette certe sue manovre in pista. “Bisogna dargli ragione, questi giovani emulano le gesta di Marc facendo sorpassi troppo al limite, appoggiandosi al proprio avversario rischiando ogni centimetro”. E dunque, il ritiro di Michael Fabrizio è appunto un segnale di protesta, affinchè – come dice lui – possano cambiare le regole per la salvaguardia delle vite umane. (agg. di Claudio Franceschini)



LA MORTE DI DEAN BERTA VINALES

La morte di Dean Berta Vinales, giovane pilota, ha scosso l’intero universo del Motorsport. Il ragazzo era nato il 20 aprile 2006 a Palau-Saverdera e aveva appena quindici anni. Come riferito in precedenza, era cugino del pilota di MotoGP Maverick Vinales e quest’anno aveva esordito nel Mondiale SuperSport 300 con il team di Angel Vinales, padre di Maverick, approdandovi dopo esperienze nella European Talent Cup e nei campionati giovanili spagnoli.

Come sottolineato da Sky Sport, l’adolescente aveva fatto parte “della filiera della Cuña de Campeones, progetto dedicato a giovani piloti con sede presso il circuito di Valencia. A Magny-Cours aveva ottenuto i suoi primi punti iridati con un quindicesimo posto in Gara 1 e un’ottima quarta posizione in Gara 2, la sua crescita era stata confermata da altri due buoni piazzamenti a Barcellona e anche a Jerez si stava giocando la zona punti”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)



MORTO DEAN BERTA VINALES: AVEVA SOLO 15 ANNI

Oggi, giorno della tragica morte a soli 15 anni di Dean Berta Vinales, cugino di Maverick, a causa di un incidente nella gara della categoria Supersport 300 di contorno alla Superbike a Jerez de la Frontera, desta una certa impressione rileggere alcune recenti dichiarazioni di questo ragazzo appassionato di moto, che aveva naturalmente nel cugino Maverick Vinales, celebre campione della MotoGp, il punto di riferimento. Di recente Dean Berta Vinales aveva ottenuto un quarto posto in Francia sempre nella Supersport 300, che era il suo migliore risultato della carriera e aveva ringraziato proprio l’illustre cugino, dal momento che correva per il Vinales Racing Team.

Rileggiamo allora le parole di Dean Berta Vinales dopo il quarto posto a Magny Cours: “Sono molto, molto contento, tutto il team ha fatto un gran lavoro e alla fine lo abbiamo dimostrato in pista. All’inizio della stagione non abbiamo fissato obiettivi se non quello legato al desiderio di scoprire un nuovo Campionato. Nelle gare di Misano ho iniziato a rendermi conto che potevo andare forte e che non ero lontano dalla top ten. Poi abbiamo iniziato a lavorare in un’altra direzione con tutto il supporto di Angel e Maverick, senza di loro non avrei potuto fare un miglioramento così grande”. Purtroppo la sua carriera e soprattutto la sua vita sono finiti nel peggiore dei modi, ad appena 15 anni… (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)

MORTO DEAN BERTA VINALES IN UN INCIDENTE NELLA SUPERSPORT 300 A JEREZ

Tragedia in Superbike e precisamente nella categoria Supersport 300: è morto a seguito di un incidente Dean Berta Vinales, cugino di Maverick, pilota delle MotoGp con l’Aprilia. Appena 15enne, nato il 20 aprile del 2006, a Palau-Saverdera, Dean Berta Vinales stava correndo con la sua Yamaha Yzf-R3 del Viñales Racing Team gestito dal papà di Maverick, la Gara 1 del Gp di Spagna, ad Jerez, quando è stato vittima di un terribile incidente per cui purtroppo non vi è stato nulla da fare. Subito dopo la tragica notizia, Gara 1 della Superbike e anche quella della categoria Superport 600 sono state annullate in segno di rispetto nei confronti del giovane pilota, e i centauri si sono stretti attorno alla famiglia del 15enne.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport il talento delle due ruote è stato vittima assieme ad altri quattro piloti di una rocambolesca caduta avvenuta in curva due, quando si stava percorrendo l’undicesimo giro. Oltre a Vinales, coinvolti anche Alejandro Carrion della squadra Kawasaki GP Project, Daniel Mogeda, Team#109 Kawasaki e Harry Khouri, Fusport – RT Motorsports by SKM – Kawasaki. Come purtroppo già accaduto altre volte, Dean Berta pare sia stato investito dopo essere caduto, e di conseguenza si è capito subito che le conseguenza per il ragazzo fossero.

DEAN BERTA VINALES MORTO IL CUGINO DI MAVERICK: L’ANNUNCIO DELLA SBK

A conferma del dramma, la diretta televisiva è stata interrotta, e pochi minuti dopo, alle ore 15:11, è giunto il comunicato ufficiale della Superbike in cui veniva annunciata la morte del pilota. “Siamo profondamente rattristati per la perdita di Dean Berta Vinales – si legge sulla pagina Instagram ufficiale della Superbike – la famiglia del #WorldSBK manda amore alla sua famiglia, ai suoi cari e al suo team. La tua personalità, entusiasmo e impegno ci mancheranno enormemente. Mancherai a tutto il mondo delle corse motociclistiche, Dean – conclude la breve nota – guida in pace”. Inizialmente era stato preparato l’elicottero per il trasporto d’urgenza presso l’ospedale di Siviglia, ma quando arriva la notizia del decesso il velivolo è stato fatto rientrare.