La Death Valley potrebbe battere il record per la temperatura più alta mai misurata su questo pianeta. E allora, perché nonostante il clima infernale, le persone continuano a visitare la zona della California anche in questo periodo dell’anno? Probabilmente, per provare l’ebbrezza e mostrare al mondo di essere stati lì, sottolinea la Süddeutsche Zeitung. Presso la stazione meteorologica di Furnace Creek, in California, è nato un vero e proprio luogo di pellegrinaggio. “È ​​diventato un posto come il Polo Nord o il Monte Everest: vuoi provare com’è, come ci si sente”, spiega William Cadwallader, che da Las Vegas è arrivato proprio in Death Valley per scattarsi un selfie con il tabellone digitale, che nel giorno della sua visita segnava 125 gradi Fahrenheit, cioè 51,7 gradi Celsius.



Proprio lì, di recente, sono stati registrati 130 gradi Fahrenheit, ossia 53,3 gradi Celsius, la temperatura più alta finora mai registrata in tutto il mondo. Non fa nemmeno più fresco di notte: negli ultimi giorni alle 22 il termometro segnava 46,6 gradi Celsius. C’è persino un termine specifico per ciò che sta accadendo nella Death Valley: cambiamento climatico gawking-gape.
Dei tre distributori di benzina in tutta la Death Valley, in nessuno i cellulari prendono.



La valle della morte

Il record mondiale di temperatura più calda mai registrata è di 56,7 gradi Celsius, nel luglio 1913: si parla però di strumenti imprecisi. Secondo un ufficiale, stazioni meteorologiche nelle vicinanze hanno misurato almeno quattro gradi in meno. L’esperto ha spiegato che “Le temperature superiori a 53 gradi Celsius sono estremamente rare”. Secondo lui, i 53,3 gradi di luglio 2021 nella Death Valley sono il vero record. Al National Weather Service, ritengono che questa sarà probabilmente l’estate più calda nel sud-ovest americano da quando sono iniziate le registrazioni nel 1911. Questo ha portato però ad un dibattito: non dovrebbe essere vietato alle persone di visitare la Death Valley solo per scoprire come ci si sente o per scattare foto davanti all’indicatore della temperatura?



In questa valle, infatti, è quasi impossibile ottenere aiuto in caso di necessità, come dice lo stesso nome del luogo. Il giornalista del Los Angeles Times Hayley Smith ha incontrato il 71enne Steve Curry nella Death Valley il 19 luglio, un escursionista esperto che ha familiarità con il caldo e che si è fatto fotografare proprio con il termometro. Sei ore dopo aver incontrato il giornalista, è crollato, apparentemente a causa del caldo. Un altro escursionista ha chiamato il 911 ma l’aria rarefatta ha reso troppo pericoloso l’arrivo dell’elicottero: così Curry è morto. Sua moglie Rima ha detto al Times: “È morto facendo ciò che ha sempre amato: fare escursioni nella natura”.