Molti cittadini italiani sono alle prese con la necessità di saldare i propri debiti e, nei casi più gravi, l’esistenza di questi ultimi peggiora di molto la qualità della vita economica ed emotiva del contribuente. Ma esiste un metodo per ridurre le rate? In realtà delle strategie ci sono e sono tutte legali.



Debiti: rateizzazione o rottamazione?

Nel caso il debitore riesca a corrispondere tutto in un’unica soluzione può evitare di pagare interessi, ma quando il saldo del debito non è possibile allora bisogna ricorrere allo strumento della rateizzazione: quella con l’Ader consente di dilazionare il debito in 72 rate o in 120 se il contribuente dimostra di non avere una buona condizione economica. A questa possono essere aggiunte ulteriori 72 rate ma solo nel caso si riesca a dimostrare che la condizione economica è peggiorata di molto.
Per le rateizzazioni concesse dopo il 1° gennaio 2022 si ha la decadenza al mancato pagamento di 5 rate (con possibile nuova dilazione al saldo degli insoluti).



L’altra strategia è quella di utilizzare le rottamazioni messe a disposizione dal governo che consente di pagare solo la quota capitale senza interessi.

L’altra soluzione è il piano di sovraindebitamento che consente al debitore di ricorrere al giudice per decidere le modalità del saldo del proprio debito, anche senza l’intervento del creditore. Il piano di sovraindebitamento è gestito dall’assistenza dell’Organismo di composizione della crisi (Occ), al quale allegare tutta la documentazione sulle condizioni economiche e finanziarie, oltre che le garanzie. A questo organo bisogna però dimostrare la possibilità di soddisfare gli accordi di pagamento attraverso le garanzie e la documentazione fornita.



Debiti: rinegoziazione dell’importo

In terzo luogo abbiamo il saldo e stralcio che consente di rinegoziare l’importo da corrispondere al creditore, intervenendo direttamente sul montante. Si tratta di una mediazione, di un accordo col creditore che consente anche di ridurre il capitale da restituire, pagandolo in un’unica soluzione.

Poi c’è la possibilità di ricorrere all’esdebitazione che consente di rateizzare ulteriormente il debito attraverso la legge 3/2012. Questa procedura può essere usata da coloro che hanno già fatto ricorso alla procedura di sovraindebitamento, ma non da coloro che hanno già tentato la procedura di esdebitazione o che hanno una situazione patrimoniale non idonea a soddisfare il debito.
Inoltre se la cartella esattoriale è stata notificata oltre la data di prescrizione, questa viene intesa decaduta e può essere impugnata perché con essa anche il debito decade.