Va segnalato che quando un parente è in vita è quasi impossibile conoscere la sua situazione finanziaria poiché sui dati finanziari ed economici di un soggetto vige la privacy.
Però ci sono casi in cui alcuni parenti affidano l’accesso dei propri dati a terzi tramite procura scritta così da sgravarsi di eventuali oneri e impegni burocratici. Questi sono gli unici casi in cui è possibile cercare di comprendere se un giorno si erediteranno oltre agli óneri anche gli onòri di un soggetto.
Debiti ereditati: cartelle esattoriali
Quando un erede fa accesso agli atti per comprendere il patrimonio e l’entità dei debiti del de cuius, può accadere che ne erediti anche brutte notizie. Ci sono casi in cui infatti alcune persone hanno lasciato dei debiti superiori al patrimonio posseduto. Ci sono altri casi invece in cui i debiti siano comunque consistenti ma il patrimonio può servire a sanarli. Ci si trova dunque di fronte ad una scelta se godere il patrimonio e procedere alla successione, oppure prendere il patrimonio per stanare i debiti.
Si tratta di decisioni che vanno assunte soltanto dopo un esame approfondito dei debiti che il de cuius ha lasciato in eredità. Infatti non tutti i debiti sono uguali.
Cartelle esattoriali. Nel caso in cui i debiti siano costituiti da cartelle esattoriali dell’Agenzia delle entrate, va anzitutto analizzato di che tipo di cartelle si tratta. Se si tratta ad esempio di tasse non pagate sia a livello centrale che agli enti locali, queste dovranno essere pagate con la richiesta dello sgravio delle sanzioni aggiuntive e quindi degli interessi. Infatti gli eredi hanno la possibilità di sgravare le cartelle esattoriali degli interessi aggiuntivi e di eventuali sanzioni combinate che potrebbero provocare la lievitazione dell’importo da corrispondere agli enti pubblici.
Se però queste cartelle esattoriali non sono mai state notificate allora bisognerà analizzare caso per caso e decidere quali cartelle impugnare definitivamente per non pagare nemmeno il debitore originario.
Debiti bancari, privati e società private. In questi casi invece va fatto anzitutto un controllo per verificare che sia intervenuta la prescrizione, in questo caso la richiesta di pagamento del debito va impugnata direttamente. Se tuttavia il soggetto defunto ha agito con una società SRL, questo debito non si dovrebbe ripercuotere sulla persona e quindi sui suoi eredi. A pagare dovrebbe essere la società con il suo capitale sociale.
Debiti ereditati: soluzioni legali
È importante per gli eredi decidere di accettare l’eredità con il beneficio di inventario così da non dover accettare di pagare personalmente anche i debiti qualora questi superino l’ammontare complessivo del patrimonio. Infatti le persone che non adottano preventivamente questa strategia, rischiano davvero di ritrovarsi ad essere obbligati al pagamento di cifre spropositate a cui non riuscirebbero mai a far fronte. Invece la strategia di accettare l’eredità con il beneficio di inventario consente di andare a stralcio sui debiti. Si tratta di una strategia che però deve essere fatta nei tempi, infatti siamo soltanto 90 giorni dalla morte del de cuius per poter accettare l’eredità con beneficio d’inventario.
Esiste anche un’altra strategia per riuscire a dormire bene la notte ed è quella di rifiutare l’eredità, questa scelta ovviamente va commisurata alla situazione patrimoniale ed economica soggettiva. L’ideale sarebbe quello di poter prendere questa decisione una volta conosciuti i debiti del de cuius.
La rinuncia all’eredità infatti non include soltanto la rinuncia all’eventuale patrimonio lasciato dal de cuius, ma anche ai suoi debiti.