Il Superbonus ha causato 2mila euro di debito pubblico a italiano, andandosi ad aggiungere ai circa 46.900 che pesano su ognuno dei 59 milioni di abitanti. A tanto incide pro capite il debito pubblico, visto che al 31 dicembre 2022 ha raggiunto la cifra record di 2.762,5 miliardi. Il debito pubblico è quello complessivo contratto dallo Stato con privati, imprese, banche, risparmiatori e soggetti pubblici per affrontare il proprio fabbisogno. Lo strumento più usato per raccogliere denaro è l’emissione attraverso il ministero del Tesoro, titoli di Stato e obbligazioni. Nella crescita del debito pubblico, però, incidono gli interessi passivi che lo Stato deve pagare su tale debito alle banche, oltre alla spesa. Il dato usato per comprendere la situazione economica di un Paese e confrontarla con quella di altri Stati è il rapporto tra debito pubblico e il prodotto interno lordo (Pil).



Stando a quanto riportato da Quotidiano Nazionale, nella sua ultima rilevazione Banca d’Italia ha riscontrato che al 31 dicembre 2022 il debito delle amministrazioni pubbliche era pari a 2.762,5 miliardi, mentre un anno prima ammontava a 2.678,1 miliardi, cioè al 150,3% del Pil. Di conseguenza, il debito è salito di circa 84,4 miliardi, non solo per effetto delle amministrazioni pubbliche (che pesano per 54 miliardi), ma anche per l’effetto complessivo di scarti, premi all’emissione e al rimborso, rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e variazione al cambio (34,4 miliardi).



DEBITO PUBBLICO, QUANTO È CRESCIUTO NEGLI ANNI

Tenendo conto solo del mese di dicembre 2022, si riscontra una lieve flessione del debito pubblico, pari a circa tre miliardi, visto che dai 2.765 di inizio dicembre è sceso a 2.762 miliardi di fine mese. Nel corso del precedente anno, la quota del debito pubblico detenuto dalla Banca d’Italia è salita ulteriormente a causa degli acquisti di titoli pubblici in relazione ai programmi decisi dall’Eurosistema, attestandosi al 26,1% alla fine dell’anno, mentre era al 25,3% al termine del 2021. Invece, circa il 30% è in mano alla Banca centrale europea (Bce). Rispetto al Pil, circa il 42% del debito pubblico è detenuto complessivamente da Bce, Banca d’Italia e altre istituzioni europee. Nel 1980 il debito pubblico dell’Italia si aggirava al 56,08% del Pil, pari a 114 miliardi di euro. Ma poi arrivò al record del 121,84% del Pil nel 1994. Scese fino al 99,79% del 2007, durante il secondo governo Prodi, risalendo poi anno dopo anno. Infine, nel 2015, durante il governo Renzi, il debito era a 2.173 miliardi, quindi pari al 132,05% del Pil, continuando a salire fino agli attuali 2.762,5 miliardi.

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