Debora Pelamatti è la moglie di Max Pezzali, l’artista che tutti ricorderanno per il duo degli 883. La loro storia d’amore è nata da una lunga amicizia che si è pian piano trasformata in un sentimento forte e passionale da spingerli a decidere non solo di amarsi, ma anche di condividere la vita insieme. “Sì, con mia moglie l’amore è venuto dopo una lunghissima amicizia. Un giorno ci siamo detti: bene, da adesso si cambia” – ha raccontato l’artista che ha sposato la moglie nella splendida cornice di Villa Necchi, a Pavia. Debora è nata e cresciuta a Brescia ha studiato Giurisprudenza. Ha una grandissima passione per il mondo della moda e del fashion come si percepisce dal suo profilo Instagram dove condivide tantissimi scatti dedicati proprio a questo settore e non solo. Debora, infatti, posta anche diverse foto in compagnia del marito Max Pezzali che ha conosciuto per la prima volta subito dopo il divorzio del cantante dalla prima moglie Martina a cui è stato legato per otto lunghi anni.
Debora Pelamatti e Max Pezzali: prima amici e poi…
Debora Pelamatti e Max Pezzali sono più innamorati che mai. La loro storia però è passata prima dall’amicizia e poi all’amore. Anno dopo anno, infatti, entrambi hanno scoperto di provare un sentimento ben diverso da quello dell’amicizia che oramai si era già trasformata in qualcosa di più forte, coinvolgente e speciale. “Dopo la maturità classica al liceo Golgi di Breno mi sono trasferita a Pavia per frequentare l’università e non mi sono più spostata – ha dichiarato la donna al Corriere -. È lì che ho conosciuto Max, per caso, un giorno in Piazza della Vittoria. Ci ha presentato un’amica comune: piacere Debby, piacere Max. Ed è finita lì. Lui stava a Roma, io vivevo a Pavia. Ci si incrociava quando lui tornava a casa. Ma eravamo amici, niente di più”. Una amicizia di lunga data che successivamente li ha spinti ad innamorarsi fino alla decisione di diventare marito e moglie. “Ho sempre visto Max come una persona umile e spontanea – ha precisato Debora -. Non l’ho mai considerato un personaggio. E anche adesso, che frequentiamo il suo ambiente, la mia vita non è cambiata. Ho voluto mantenere la mia identità. Ho il mio lavoro, le mie passioni. Max apprezza questa scelta di conservare una mia dimensione”.