DEBORAH COMPAGNONI: GLI INFORTUNI E I TRIONFI ALLE OLIMPIADI
Tutti gli appassionati di sci hanno ancora nel cuore Deborah Compagnoni, anche se ormai è passato quasi un quarto di secolo dal suo ritiro. La campionessa valtellinese però ci ha regalato tantissime vittorie e forse qualcosa di ancora più prezioso, cioè la capacità di sconfiggere anche tanti dolorosi infortuni senza arrendersi mai. Andiamo allora con piacere a presentare chi è Deborah Compagnoni, anche se non ne avrebbe bisogno: nata a Bormio il 4 giugno 1970 e originaria della vicina Santa Caterina Valfurva, fu frenata fin da giovanissima da una serie impressionante di infortuni, che le hanno impedito ad esempio di vincere almeno una Coppa del Mondo generale di sci, che avrebbe sicuramente meritato. Il più grave fu a soli 18 anni, perché ne mise a rischio addirittura la vita, a causa di un grave blocco intestinale ad esso conseguente.
Negli occhi e nelle orecchie degli appassionati c’è poi ancora l’urlo di dolore di Deborah Compagnoni per un altro gravissimo infortunio, subito dalla campionessa valtellinese durante il gigante delle Olimpiadi di Albertville 1992, soltanto un giorno dopo la gioia invece più grande, cioè la medaglia d’oro olimpica in super-G ad appena 21 anni. Parlando quindi di Olimpiadi, non possiamo dimenticare una straordinaria qualità di Deborah Compagnoni, che non sbagliava mai le gare importanti. Basterebbe un dato: la valtellinese è stata la prima sciatrice della storia a vincere un oro in tre edizioni consecutive dei Giochi olimpici, grazie ai successivi trionfi in gigante alle Olimpiadi di Lillehammer 1994 e Nagano 1998, quando fu anche medaglia d’argento in slalom.
DEBORAH COMPAGNONI: I TRE MONDIALI VINTI E LA VITA PRIVATA
Anche ai Mondiali si contano tre medaglie d’oro per Deborah Compagnoni, che vinse il gigante a Sierra Nevada 1996 e poi fece una straordinaria doppietta gigante-slalom l’anno successivo, quando fu la stella dell’edizione della rassegna iridata del 1997, ospitata dall’Italia sulle nevi del Sestriere nella stagione in cui l’Azzurra vinse pure la Coppa di gigante. Deborah Compagnoni ha ottenuto straordinari risultati dal super-G allo slalom: polivalente straordinaria, che certamente avrebbe fatto grandi cose anche in discesa se gli infortuni non l’avessero condizionata così pesantemente, tanto da dover abbandonare presto anche il super-G, concentrandosi “solo” su gigante e slalom. Per questo motivo dunque le è mancata la Coppa generale, ma non si offendano Federica Brignone e Sofia Goggia (che pure con gli infortuni non scherza) se consideriamo ancora Deborah Compagnoni come la sciatrice italiana più forte di tutti i tempi.
Erano anni memorabili per lo sci italiano, che si godeva naturalmente anche Alberto Tomba in campo maschile: caratteri diversi, i due hanno sempre avuto rapporti comunque ottimi e pure Deborah Compagnoni ha saputo diventare un personaggio amatissimo con il suo stile. Possiamo ricordare anche l’associazione filantropica Sciare per la vita, dedicata alla lotta contro la leucemia, il ruolo tra gli ultimi tedofori della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino 2006 e naturalmente il matrimonio con l’imprenditore Alessandro Benetton, durato per 13 anni e arricchito dalla nascita di tre figli, due femmine e un maschio. Nel dicembre 2021 purtroppo anche una tragedia, la morte dell’amato fratello Jacopo a causa di una valanga, perché per tutta la famiglia Compagnoni il legame con le montagne è viscerale.