Deborah Compagnoni ha voluto diffondere tramite l’agenzia Agi un messaggio con il quale ha ricordato il fratello Jacopo, morto ieri a 40 anni travolto da una valanga durante un’escursione di sci alpinismo nella zona del Monte Sobretta: “La perdita di un fratello è un dolore straziante, lo è ancora di più per un fratello speciale com’era per me Jacopo. Un papà e un marito meraviglioso”.



Deborah Compagnoni ha poi voluto aggiungere: “Voglio ricordarlo sempre con il suo sorriso quando rientrava soddisfatto a casa dalle sue escursioni estive o invernali, abbracciando forte le sue adorate bimbe. Sono sicura che la sua anima resterà nelle sue montagne ad aspettarmi ogni volta che sentirò la sua mancanza”. Infine, non è mancato il ringraziamento per tutti coloro che sono rimasti vicini a Deborah e a tutta la famiglia Compagnoni in occasione della tragica morte del fratello Jacopo: “Ringrazio tutti coloro che mi hanno scritto e sono vicini a me e alla mia famiglia”. (Aggiornamento di Mauro Mantegazza)



IL LUTTO DI DEBORAH COMPAGNONI PER LA MORTE DEL FRATELLO JACOPO

Deborah Compagnoni ci ha fatto emozionare e commuovere per tanti anni con le sue vittorie nonostante diversi gravi infortuni, la leggenda dello sci però purtroppo oggi è in lutto a causa della tragica e prematura morte del fratello Jacopo Compagnoni, che è stato travolto da una valanga a Valfurva, la località della provincia di Sondrio della quale è originaria la famiglia Compagnoni. La passione per la montagna è un tratto che accomuna tutti: Deborah ha scritto la storia sugli sci, il fratello Jacopo Compagnoni lavorava nell’Hotel Baita Fiorita ed era anche guida alpina. Lui era il fratello minore avendo solo 40 anni, mentre Deborah è nata nel 1970 e ne ha quindi 51.



C’era quindi una bella differenza d’età fra Deborah e Jacopo Compagnoni, che dunque visse da ragazzo i più grandi trionfi della sorella maggiore, tra i quali possiamo naturalmente ricordare tre ori e un argento olimpico tra Albertville 1992, Lillehammer 1994 e Nagano 1998, tre ori mondiali fra Sierra Nevada 1996 e Sestriere 1997 e 16 vittorie in Coppa del Mondo, un record italiano superato appena domenica scorsa da Federica Brignone. I numeri però non dicono tutto, perché Deborah Compagnoni ha dovuto superare anche tanti infortuni, grazie al sostegno della sua famiglia che ora si stringe nel lutto…

DEBORAH COMPAGNONI “AVREI POTUTO VINCERE DI PIÙ”

Solo qualche giorno fa commentava le imprese di Federica Brignone e Sofia Goggia, che hanno battuto il suo record di 16 vittorie in Coppa del mondo. Deborah Compagnoni si è ritirata nel 1999, ma non si è mai allontanata dalle piste, infatti ha l’incarico di Ambassador e consulente di Milano-Cortina 2026, con particolare attenzione ai progetti di sostenibilità ambientale ai Giochi e alle Paralimpiadi invernali.

«La mia carriera è stata un po’ altalenante, ho patito tanti infortuni, probabilmente avrei potuto vincere di più ma questo non c’entra: adesso è il momento di Federica, sono felice soprattutto perché lei è tornata a vincere e sciare così bene. Ha davanti una bellissima stagione con le Olimpiadi», ha detto tre giorni fa a Repubblica sulla Brignone. Tra l’altro lei ha lo stesso manager (Giulia Mancini) e skiman (Mauro Sbardellotto) di Deborah Compagnoni, che sullo sport che tanto ama ha detto: «Lo sci è uno sport individuale ma ci si allena comunque in una squadra, che dai tifosi è percepita come un gruppo, come la nazionale di sci».