La vicenda con protagonista Deborah Sciacquatori, giovane 19enne di Monterotondo (Roma), sarà al centro della nuova puntata odierna di Quarto Grado. La ragazza ha ucciso il padre Lorenzo per proteggere se stessa, la madre e la nonna dalle violenze e dai continui maltrattamenti dell’uomo che andavano avanti da anni. L’ennesima lite tra le mura domestica ha spinto Deborah a reagire colpendo il padre e ferendolo mortalmente. Era lo scorso 10 maggio e Lorenzo, 41 anni, avrebbe cercato ancora una volta di aggredire lei e la madre Antonia. Dopo essere stata fermata e messa ai domiciliari, la ragazza è tornata in libertà ma su di lei resta l’accusa di eccesso colposo di legittima difesa. Per il pm, Deborah avrebbe agito “per difendersi”. La storia della famiglia Sciacquatori sta prendendo forma in questi giorni, grazie anche al verbale rilasciato alla procura di Tivoli dalla madre Antonia Carassi. Una donna che, come rivela Open, lavora fino a 10 ore al giorno facendo le pulizie nelle case degli altri per 7 euro all’ora. Anche Deborah, nonostante la giovane età studia e lavora, facendo la barista per qualche pomeriggio a settimana. La prima denuncia contro l’uomo era stata fatta dalla moglie nel settembre 2014 in seguito alla quale Lorenzo fu arrestato anche per una serie di alcuni precedenti per rissa, rapina e resistenza. Nel marzo 2015 tornò libero ma la situazione non cambiò molto. “Pretendeva di avere rapporti, io accettavo per paura delle sue reazioni. Dicevo, meglio a me che a Deborah”, ha dichiarato Antonia.
DEBORAH SCIACQUATORI, 19ENNE UCCIDE PADRE “PER DIFENDERSI”
Né Deborah Sciacquatori né la madre Antonia ieri erano presenti ai funerali di Lorenzo, rispettivamente padre e marito. Seduti invece ai primi banchi in chiesa c’erano i familiari – gli anziani genitori, le sorelle della vittima e il fratello della vedova – ma anche molto amici. “Non era un mostro, ha sbagliato solo perché esagerava con l’alcol”, lo hanno difeso alcuni conoscenti. “E’ la stampa che ha montato tutto”, avrebbero aggiunto come spiega Repubblica.it. Intanto, servizi sociali e nonni materni della giovane hanno invece confermato le violenze subite ai carabinieri. Antonia Carassi, madre di Deborah, nei verbali riportati dal Corriere della Sera ha raccontato i 20 anni di inferno vissuti accanto a Lorenzo, ex pugile con il quale era convolata a nozze giovanissima. “Ma non era cattivo”, avrebbe aggiunto la donna, “era vittima di alcol e droga”. Lei voleva “salvarlo” ma anche la sola volta che aveva provato a denunciarlo sene era poi pentita. “Quel giorno vennero i servizi sociali a casa. Mi fecero domande, presero tante informazioni su di me, la nostra condizione economica, i voti di mia figlia. Decisero che ero una madre idonea, ma da allora la paura non mi è mai passata. Paura che se fossero venuti di nuovo mi avrebbero tolto Deborah”, aveva riferito ai carabinieri. Dopo l’uscita dal carcere dell’uomo, però, l’incubo tornò nelle vite di Antonia e Deborah. “Ci ha sempre considerato come sua proprietà e quando veniva qualcuno a trovarci, suoi amici o parenti, lo faceva notare. ‘Prendimi le sigarette, vai a cucinare, stai zitta’, mi diceva. E bastava niente perché alzasse le mani”, si legge nei verbali della donna. Ma nonostante tutto ha continuato a difenderlo. Per gli inquirenti era una donna disperata e incapace di rompere, così sottomessa da dirsi dispiaciuta e non sollevata dal fatto che ora è tutto finito.