Paura per Jeremias Rodriguez dopo il brutto incidente avuto dalla fidanzata Deborah Togni e che le è costato un ricovero in ospedale. Negli ultimi giorni proprio il fratello di Belen e Cecilia aveva postato la foto delle sue mani che si intrecciavano a quelle della fidanzata con la scritta: “Nella cattiva sorte molto di più”, senza tuttavia aggiungere ulteriori dettagli. Oggi però è stata proprio la giovane a spiegare attraverso Instagram cosa le è accaduto. Si è trattato di un brutto incidente che le ha causato la rottura dell’osso occipitale del cranio.
Dopo lo scatto postato dal fidanzato Jeremias Rodriguez, in tanti avevano manifestato una certa preoccupazione dal momento che non era sfuggito il consueto braccialetto dall’ospedale al polso di Deborah. Solo diverse ore dopo la ragazza ha voluto aggiornare i suoi follower del motivo per il quale si trovava in ospedale. “Domenica sono svenuta in aeroporto”, ha esordito, raccontando del brutto incidente avvenuto probabilmente mentre lavorava dal momento che di professione è assistente di volo.
Deborah Togni, fidanzata Jeremias Rodriguez in ospedale: come sta
Tramite le sue Instagram Stories, Deborah Togni ha approfondito ulteriormente l’accaduto spiegando: “Svenendo in avanti ho sbattuto il mento su una lastra di ferro e poi picchiato forte la testa per terra rompendo l’osso occipitale (cranio) e cavandomela con 4 bellissimi punti di sutura sul mento. Scene da ‘Squid Game’ insomma…”.
Ma come sta attualmente la fidanzata di Jeremias Rodriguez? “Il dolore alla testa a volte è così forte da diventare insopportabile…”, ha scritto oggi nelle sue Instagram Stories. Il peggio però, fortunatamente sembra essere passato anche se la giovane dovrà comunque sottoporsi ad altri accertamenti. “Avendo fratturato un osso così delicato dovrò fare altre Tac e rimanere sotto osservazione ancora per un po’”, ha proseguito postando sullo sfondo la foto dall’ospedale. Fortunatamente Deborah può contare sull’affetto dei tanti fan che si sono preoccupati e soprattutto del fidanzato Jeremias.