Era il 2020 quando il mondo si è fermato di fronte a quella strana forma di polmonite virale catalogata come pandemia. Fino a quel momento solo i libri di storia ci avevano raccontato del propagarsi di virus sconosciuti e letali. Pensiamo al vaiolo, all’ebola, all’influenza spagnola, alla poliomielite per citarne alcuni. L’uomo nel corso degli anni vanta però un grande balzo in avanti in termini di ricerca medica, tale da credere, nella sua presunzione, di essere in grado di sconfiggere qualunque virus. Il grado di impreparazione riscontrato a livello globale ha però dimostrato come non bastino le conoscenze mediche. È importante anche riuscire a gestire l’evolversi dei contagi, l’informazione, il raffronto di dati e la tempestività di intervento.
Proprio in questi termini sono arrivate le indicazioni da parte dell’ECDC, lo European Centre for Disease Prevention and Control . Nel futuro la sanità di tutto il mondo dovrà essere in grado di affrontare un’eventuale nuova pandemia, imparando dagli errori e dalle esperienze con il Covid.
In caso di future pandemie ecco quali fasi seguire
L’ECDC ha stilato una sorta di decalogo contenente le regole che il sistema sanitario di ogni Paese dorrà seguire qualora si dovesse trovare di fronte a nuove epidemie o pandemie. Il documento indica le fasi che devono essere seguite per non sbagliare, suddividendole in quattro macro-aree. Una prima area deve essere rivolta agli investimenti nella forza lavoro della sanità pubblica. Finanziamenti e personale sanitario dovranno essere all’altezza della criticità della situazione pandemica, per garantire qualità e qualificazione per affrontare al meglio l’evoluzione dei contagi e la predisposizione di cure mirate.
Una seconda area è invece dedicata alla predisposizione di piani di preparazione generali e costantemente aggiornati . Per poi concentrare la terza area al rafforzamento della comunicazione del rischio e del coinvolgimento della comunità, evitando ogni forma di disinformazione. Infine l’ultima area è rivolta alla raccolta e all’analisi dei dati e delle prove, con l’impiego di sistemi digitalizzati per facilitare la sorveglianza del virus.