DUE I CANDIDATI PER SOSTITUIRE GIOVANNI BATTISTA RE ALLA GUIDA DEL COLLEGIO DEI CARDINALI: ECCO CHI SONO
Una cosa sarà certa in vista del prossimo Conclave per eleggere il sostituto di Papa Francesco: non sarà il cardinale Giovanni Battista Re, attuale Decano del Collegio Cardinalizio, a presiedere il “vertice” in Cappella Sistina dove la Chiesa Cattolica eleggerà il nuovo Pontefice. Secondo quanto stabilito dagli ultimi motu proprio di Bergoglio in questa parte “finale” del suo Magistero, il Decano che presiede il Collegio dei Cardinali – e dunque anche il Conclave eventuale – deve rassegnare le dimissioni al termine di un mandato lungo 5 anni: il 18 gennaio 2020 il Card. Re veniva incaricato dall’Ordine dei Vescovi di presiedere il Collegio, avendo come vice Decano il Card. Leonardo Sandri.
Dopo che in precedenza la carica permaneva a vita – l’ultimo era stato il Cardinale Angelo Sodano, che si è dimesso nel dicembre 2019 proprio per consentire il nuovo regolamento voluto da Papa Francesco – d’ora in poi ogni 5 anni il responsabile dei Cardinali è chiamato alle dimissioni. In questo particolare inizio anno nella Chiesa, con il Giubileo 2025 appena inaugurato a Roma e in tutto il mondo, la Santa Sede ha visto un ultimo “assestamento” alla “squadra” dei Cardinali elettori e non elettori che dovrà far parte del futuro Conclave: con il Concistoro del 7 dicembre 2024 il Papa 88enne ha deciso gli ultimi cardinali nominati, pur rimanendo quella del prossimo Pontefice un tema ancora non all’ordine del giorno (come garantito dallo stato di salute stabile di Francesco).
Ebbene, secondo le fonti che circolano negli ambienti della Santa Sede – riportate oggi da “Il Tempo” – i due candidati principali per guidare il Collegio Cardinalizio dopo la scadenza del mandato del Card. Re sarebbero l’attuale Segretario di Stato in Vaticano, cardinale Pietro Parolin, o il vice-Decano cardinale Leonardo Sandri, argentino come Papa Francesco e il Prefetto della Congregazione della Fede, Card. Fernandez.
IL PROSSIMO CONCLAVE “PREPARATO” DA PAPA FRANCESCO: LA DIPLOMAZIA DI PAROLIN E LA “CONTINUITÀ” CON SANDRI
Al netto di cosa avverrà il prossimo 18 gennaio 2025 con la nomina del nuovo Decano per il Collegio Cardinalizio – decisa appunto dall’Ordine dei Vescovi (di cui fanno parte, tra gli altri, anche degli stessi cardinali Parolin e Sandri – sarà comunque una prima volta in assoluto per la Chiesa Cattolica dopo la riforma di Bergoglio nella “guida” del Conclave. Se infatti dovesse essere scelto il Card. Parolin, alla guida della diplomazia vaticana e alla guida dei cardinali vi sarebbe la medesima, autorevole, persona.
Di contro, se dovesse spuntarla il Card. Sandri – ribadiscono ancora i colleghi de “Il Tempo” – contemporaneamente i “responsabili” della Dottrina, del Conclave e l’attuale Pontefice sarebbero tutti e tre della medesima Chiesa locale (quella argentina, ndr). Il Collegio dei Cardinali, che riunisce porporati elettori (sotto gli 80 anni), non elettori, vescovi, presbiteri e diaconi, è chiamato tra i vari compiti ad organizzare il Conclave in caso di morte o dimissioni del Pontefice regnante: tra i 6 attuali membri dell’Ordine dei Vescovi, Parolin e Sandri sembrano avere qualche “carta” in più rispetto agli altri cardinali Ouellet, Tagle e Filoni nel guidare la Chiesa in caso di futura non più permanenza di Papa Francesco al Soglio Pontificio. Con l’ultimo Concistoro prima di aprire il Giubileo, il numero di cardinali elettori (e dunque “votabili” come nuovo Pontefice) ha toccato la quota massima di 140 membri.