Continuamo il nostro festoso viaggio nelle December Global Holidays soffermandoci in particolare sul come si vive il Natale in Alto Adige. Seppur la regione faccia parte dell’Italia, sono diverse le tradizioni che nel resto del Belpaese sono sconosciute. Cominciamo con il dire che il Natale 2020 sarà un po’ più amaro per gli altoatesini, ma in generale per tutti gli italiani, visto che mancheranno i tradizionali mercatini di Natale, noti anche come Christkindl, Weihnachts o Adventsmärkte, in cui vengono venduti tipici dolci natalizi, ma anche alberi, presepi, decorazioni e lavori di artigiano locale. Nella giornata di ieri, sei dicembre, si è invece festeggiato in tutta la provincia il Nikolaus o San Nicolò, accompagnato dai Krampus: ai bambini vengono regalati doni e dolci, in particolare cioccolata, frutta secca, mandarini e bonbon, in un sacchettino rosso. Nel periodo che accompagna il Natale, ogni domenica d’Avvento viene accesa una candela sull’Adventskranz, la corona apposita, e inoltre viene aperta una casellina dell’Adventskalender, il calendario classico di questo periodo. Dopo il Natale si attende poi l’arrivo dei Re Magi con i bambini che si travestono appunto da magi e che vanno di casa in casa chiedendo una piccola offerta. Infine, a differenza del resto d’Italia, la Befana è quasi sconosciuta in Alto Adige. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DECEMBER GLOBAL HOLIDAYS. IL BOXING DAY, LA TRADIZIONE DELLA “SCATOLA” IN UK
Come vi raccontiamo ormai da giorni, sono tante, tantissime le December Global Holidays, le festività che cadranno durante il mese di dicembre. Fra queste c’è anche il Boxing Day, un giorno particolarmente sentito nel Regno Unito, ma anche in Canada, Nuova Zelanda, Australia e Guatemala, e in generale, in tutte le ex colonie britanniche. E’ di fatto l’equivalente del nostro Santo Stefano, ma rispetto al nostro 26 dicembre, durante il Boxing Day si usa regalare doni alle persone meno fortunate. Boxing Day deriva dalla parola inglese box, che significa scatola, ed è una tradizione nata nell’ottocento: in quel periodo le famiglie britanniche più facoltose erano solite preparare delle scatole in cui all’interno venivano messi dei doni e anche degli avanzi del pranzo di Natale, regalate poi al personale di servizio a cui veniva concesso il giorno libero dopo il 25 dicembre per poter stare con le proprie famiglie. Fra le December Global Holidays il Boxing Day è probabilmente l’unica festività associata dallo sport: il 26 dicembre, infatti, la Premier League va in scena con un’intera giornata seguita da milioni di appassionati. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
DECEMBER GLOBAL HOLIDAYS, ALBERO, PRESEPE E SANTA CLAUS: I 3 SIMBOLI DEL NATALE
Altro giorno di dicembre ed altro appuntamento con le December Global Holidays, il Doodle speciale di Google che ricorda le numerose festività dicembrine che ci accompagnano al Natale. Oggi vogliamo soffermarci proprio sulla festività più sentita, quella del 25 dicembre, dedicandoci in particolare ai tre simboli per eccellenza di questo periodo, leggasi il presepe, l’albero e Babbo Natale, mescolandosacro e profano. Partiamo dal presepe, tradizione che si sposa perfettamente con le December Global Holidays, e che si narra sia stato introdotto per la prima volta da San Francesco, con l’obiettivo di far rivivere la scena della nascita di Cristo in quel di Betlemme, attraverso dei personaggi reali. Si tenne per la prima volta a Greccio durante la notte di Natale del 1223, un episodio che venne anche immortalato dalla mano di Giotto nel famoso affresco che si trova presso la Basilica di Assisi. Per quanto riguarda invece il presepe “inanimato”, come quello che viene realizzato ogni Natale nelle case degli italiani, la prima traccia si ebbe nel 1280, realizzato in legno da Arnolfo di Cambio, oggi custodito nella Cappella Sistina in Roma.
DECEMBER GLOBAL HOLIDAYS: COSÌ NACQUERO L’ALBERO E BABBO NATALE
Per quanto riguarda l’Albero di Natale, altro splendido simbolo delle December Global Holidays, si narra che i primi a realizzarlo furono i romani, ma fu soprattutto dopo il congresso di Vienna che questa tradizione venne sdoganata, diffondendosi in tutta Europa durante la metà del 1800. L’albero di Natale resta il simbolo del 25 dicembre per eccellenza, eh oggi se ne trovano di ogni tipo, da quelli artificiali a quelli reali, a quelli bianchi, passando a quelli con le classiche palline colorate e le lucine, ma anche fiori, stelle, fiocchi di neve finti, decorazioni di legno, dolcetti e molti altri splendidi gingilli. Infine il mito di Babbo Natale, che nasce dalla leggenda di San Nicola (celebrato ieri a Bari ma anche in molte nazioni del nord Europa). La figura del “portatore” di doni come la conosciamo oggi si diffuse in particolare negli Stati Uniti dopo che alcune navi olandesi portarono il mito di San Nicola oltre oceano. Bisognerà però arrivare fino al 1931 quando Santa Claus assunse le sembianze attuali, paffuto, naso rosso, candida barba bianca e un bel vestito rosso, grazie alla pubblicità della Coca Cola nata dall’illustratore Haddon Sundblom.