CDM APPROVA IL DECRETO LAVORO: LE NOVITÀ E LE PAROLE DEL VICEMINISTRO LEO

Il Governo Meloni in CdM ha approvato all’unanimità il maxi Decreto 1 maggio che contiene – come da anticipazioni – la riforma della Coesione e il decreto Ires-Irpef attuativo sulla delega fiscale. Al termine del Consiglio dei Ministri in conferenza stampa il viceministro MEF Maurizio Leo e il Ministro del PNRR Raffaele Fitto hanno spiegato le principali misure approvate dal Governo, un primo anticipo di quanto sarà contenuto nella Manovra di Bilancio 2025. Il bonus da 100 euro sarà disponibile per gennaio 2025 in quanto «c’era la necessità assoluta di trovare le coperture che non avevano per il 2024»: il vice-Giorgetti spiega che la misura resta comunque destinata a lavoratori dipendenti con redditi entro i 28mila euro con almeno un figlio a carico, ma non si fermerà qui l’azione dell’esecutivo.



Il bonus 100 infatti, sottolinea Leo, «è il primo tassello di quello che intendiamo fare trovando le risorse per le tredicesime»: il Governo Meloni punta dunque a trovare l’equilibrio delle coperture (come del resto già garantito nel DEF) ma dando comunque ormai quasi pienamente compimento della riforma fiscale per imprese e cittadini, «con attenzione rigorosa ai conti pubblici». Sempre in conferenza stampa i Ministri dopo il CdM sul Decreto 1 maggio confermano il consolidamento delle tre aliquote Irpef ipotizzando nella prossima Legge di Bilancio di trovare le risorse per venire ancora più incontro al ceto medio bisognoso di riforme “strong”. Da ultimo, Leo conferma la mancanza dell’ultimo decreto ministeriale MEF e Ministero del Lavoro sul superbonus assunzioni al 120%: «La misura è già prevista nel decreto legislativo già approvato e si sta procedendo ad un decreto interministeriale per fissare le regole di applicazione con effetto retroattivo sui contratti dal primo gennaio 2024».



ARRIVA IN CDM IL NUOVO DECRETO 1 MAGGIO: LE ANTICIPAZIONI IN BOZZA

Dopo l’annuncio delle scorse ore, sbarca oggi in CdM il nuovo Decreto 1 maggio ad un anno dallo storico provvedimento del Governo Meloni con cui mise fine al Reddito di Cittadinanza annunciando contemporaneamente il taglio del cuneo fiscale di 7 punti. Alle ore 11.30 il Governo è convocato a Palazzo Chigi per approvare la bozza di decreto già presentata ieri dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ai sindacati: in ordine del giorno, il Decreto Coesione con tutte le nuove misure (bonus, sgravi e deduzione al 120%) e un decreto attuativo della delega fiscale che permetterà l’erogazione di un bonus una tantum da 100 euro per i lavoratori dipendenti a basso reddito (già ridenominato “Bonus Befana” in quanto erogato nel gennaio 2025).



Al termine del CdM con l’approvazione del maxi Decreto 1 maggio da tradizione le misure dovrebbero essere presentate in conferenza stampa anche se al momento non è ancora stata fissata come orario né come presenza dei Ministri o della stessa Meloni. Ciò che è certo è il pacchetto di misure su lavoro e fisco che entra in extremis nell’ultima bozza messa a punto dal Governo Meloni dopo le interlocuzioni dell’ultima settimana: il decreto con bonus tredicesime e novità Irpef era infatti già pronto nel penultimo Consiglio dei Ministri ma il viceministro Leo ha preferito farlo slittare di una settimana per mettere a punto coperture e struttura del nuovo Decreto 1 maggio 2024 a sostegno di famiglie e bassi redditi.

COSA HA DETTO MELONI AI SINDACATI: BONUS, SGRAVI E…

Nel Decreto in arrivo oggi in CdM vi sono misure «per sostenere l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie di lavoratori svantaggiati. Tali misure prevedono la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni»: così la Presidente Giorgia Meloni è intervenuta ieri nell’incontro a Palazzo Chigi con i sindacati, sottolineando come accanto a tali misure per il lavoro dipendente sono previste anche «specifiche disposizioni per favorire l’avvio di nuove attività distinte per il Centro-Nord e il Mezzogiorno».

Sempre dalle anticipazioni fatte da Meloni ai sindacati – riportate dall’ANSA – il decreto sul lavoro sarà accompagnato da un decreto legislativo che permetterà di erogare solo a gennaio 2025 «un’indennità di 100 euro a favore dei lavoratori dipendenti, con reddito complessivo non superiore a 28.000 euro con coniuge e almeno un figlio a carico, oppure per le famiglie mono-genitoriali con un unico figlio a carico». Il già ribattezzato “Bonus Befana” dovrebbe dunque sostituire il bonus tredicesime ipotizzato dal Governo negli ultimi giorni. Nel Dl Coesione presente all’interno del provvedimento sul 1 maggio, il Governo aggiunge dei bonus per l’assunzione a tempo indeterminato di giovani, donne e nella Zes unica per il Mezzogiorno; non solo, si punta ad accelerare l’attuazione delle politiche di coesione Ue che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi di risorse europee, ogni 7 anni. L’impegno dell’esecutivo è quello di destinarli a politiche del lavoro, bonus sociali e sostegno alle imprese.

Resta infine da capire se alla fine troverà spazio in questo Decreto 1 maggio anche la novità sui premi di produttività: lo schema voluto dal MEF prevede infatti dal 2025 lo stop all’aliquota del 5% per i premi di produttività nelle aziende, riportandola al 10% fino a 3mila euro tetto massimo. Nelle anticipazioni presentate ai sindacati questo aspetto è rimasto fuori dalla bozza e perciò occorre attendere il via libera definitivo per capire se sia stato stralciato definitivamente o troverà invece spazio in un secondo momento.

IL DL 1 MAGGIO IN PILLOLE: ECCO TUTTI I PUNTI DELLA BOZZA

Ecco dunque in “pillole” tutti i provvedimenti al momento presenti in bozza del Decreto 1 maggio a breve licenziato dal Consiglio dei Ministri numero 79 del Governo Meloni:

Decreto attuativo Delega Fiscale
– Bonus “Befana”: 100 euro per dipendenti con redditi fino a 28mila euro, con coniuge e almeno un figlio a carico. Misura una tantum a gennaio 2025

Decreto Coesione
Superbonus 120% deduzione assunzioni (fino al 130% per lavoratori giovani, donne e soggetti che percepivano il reddito di cittadinanza): bonus pensato per imprese e lavoratori autonomi, percepire se si è esercitato l’attività «nei 12 mesi antecedenti al primo giorno del periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023». Va infine assicurato un incremento occupazionale

Bonus assunzione a tempo indeterminato giovani e donne nella Zes unica per il Mezzogiorno: secondo la bozza «Lo sconto sale a 650 al mese per le assunzioni, sempre nello stesso periodo, nelle regioni del Sud e per quelle riguardanti le donne disoccupate da almeno 24 mesi su tutto il territorio nazionale (nella Zes bastano 6 mesi)».

Premi produttività dal 2025: stop aliquota del 5%, torna quella al 10% fino a 3mila euro

CISL APPROVA IL DECRETO 1 MAGGIO, CRITICHE DA CGIL E UIL

Spaccati in due i sindacati nazionali dopo la presentazione delle misure inserite nel Decreto 1 maggio dalla Premier Meloni a Palazzo Chigi: come emerso anche durante l’ultima Manovra di Bilancio, la Cisl tende a sposare le proposte presentando migliorie e possibili modifiche all’impianto generale; Cgil e Uil invece non condividono la politica economica e fiscale del Governo e anche sul Dl Coesione tendono a bocciare l’intero pacchetto.

«In attesa di leggere i testi, la nostra prima valutazione è che condividiamo la riforma delle politiche di coesione, con l’obiettivo di andare speditamente verso la messa a terra degli interventi», sottolinea il leader della Cisl Luigi Sbarra dopo l’incontro a Palazzo Chigi. Sul fronte fiscale viene valutata positivamente la detassazione dei premi di risultato con la cedolare al 5%, mentre il Bonus Befana «è nella prospettiva di sostenere i redditi di fasce deboli. Sul mercato del lavoro si rafforzano gli incentivi all’occupazione giovanile e femminile e nelle aree meridionali, con una maxi deduzione del 120% sulle assunzioni».

Per il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri, il Decreto 1 maggio non soddisfa affatto: «Servono politiche industriali e interventi strutturali», mentre dal Governo arriva «un chilo di carne girello, 25 euro; un litro d’olio, 12 euro, italiano per non scontentare Lollobrigida; un chilo di parmigiano 25 euro. È esattamente la cifra che il governo, con l’intervento di oggi, promette come premio per gennaio dell’anno prossimo». Infine il leader Cgil Maurizio Landini giudica assolutamente negativo il Decreto del Governo «sia per le modalità sia per i contenuti a bonus. Emergenza precarietà e salario sono assenti». Vi sono piccoli elementi condivisibili, conclude Landini, ma nel complesso insufficiente: «E sulla conferma del cuneo fiscale se ne parlerà più avanti. Sarà un primo maggio di mobilitazione e lotta come sempre. Invece di fare propaganda, serve un cambiamento vero».