Da dove partire, per descrivere in sintesi questo “decreto agosto” a pochi minuti dal suo varo? Dall’enorme quantità di voci e di capitoli che contiene, dal bonus ristorazione alla riforma del Csm? Oppure dalla formuletta “salvo intese”, che contraddistingue anche questo documento, come tutti quelli con cui si è finora espresso il governo Conte?



Di sicuro ci sono altri 25 miliardi stanziati – che portano a 100 il totale di quelli previsti in deficit sul bilancio pubblico 2020, in attesa dei fondi europei! – per finanziare “tutele per l’occupazione, sostegni a lavoratori e imprese, alleggerimento delle scadenze fiscali, aiuti alle regioni, agli enti locali e al Sud”, come ha sintetizzato lo stesso Premier in apertura di una conferenza stampa insolitamente precoce, poco dopo le 22:30.



E poi, appunto, la riforma del Consiglio superiore della magistratura portata in consiglio dal ministro Bonafede e approvata; e poi ancora la sostanziale conferma delle misure anti-Covid-19 – mascherine, disinfettante per le mani, distanziamento – che sono bene o male entrate nelle nostre abitudini e delle quali potremo liberarci solo a vaccino acquisito, cioè nel prossimo ottobre se andremo a vaccinarci in Russia – parola di Putin – o a ottobre del 2021, a dir poco, se staremo a sentire le autorità sanitarie italiane, le stesse che non volevano fare il lockdown dell’8 marzo che, onore al merito, ha sicuramente avuto un ruolo determinante nel tenere relativamente circoscritta la pandemia in Italia.



Dunque è difficilissimo capirci qualcosa, salvo su un punto: che Conte ha presentato il decretone con un’enfasi di natura politica, calcando la mano sul ruolo prezioso di tutti i ministri e di tutte le forze della maggioranza, che significava solo una cosa: “alla faccia di chi non vuole ammetterlo, filiamo d’amore e d’accordo e puntiamo tutti insieme a tirare la fine della legislatura”.

A volo d’angelo le misure principali: più tempo per pagare le tasse sospese: i versamenti delle tasse e dei contributi sospesi a marzo, aprile e maggio potranno essere pagati in due anni. L’appuntamento col fisco resta il 16 settembre, ma le rate mensili da quattro diventano 24. C’è poi un rifinanziamento del reddito d’emergenza con una quota in più, una tantum, da 400 a 800 euro in base al nucleo familiare, e la possibilità di domanda all’Inps fino al 15 ottobre, la cassa integrazione per i lavoratori di Air Italy (una delle tante partite specifiche che hanno trovato posto nei 109 articoli del decretone), la decontribuzione del 30% per chi assume al Sud, il condono del 70% dei canoni delle spiagge per i gestori degli stabilimenti.

C’è un’altra beneficiata di sospensioni fiscali per Tosap e Cosap, per la seconda rata Imu di alberghi, cinema, fiere, discoteche e night club. I licenziamenti sono consentiti solo alle aziende che abbiano fruito della cassa integrazione pienamente, altrimenti niente da fare fino al 16 novembre.

Decreto amaro per i ristoratori ai quali vengono sì riservati 400 milioni, ma solo se avranno registrato cali di fatturato e acquistato prodotti da filiere italiane al 100% made in Italy. Da regolamentare, ma confermato, il cosiddetto cashback: cioè uno sconto fiscale a posteriori per chi fa acquisti con carta di credito o di debito, finanziato per il 2021, non non ancora per quest’anno…Non si parla più del bonus consumi che si voleva riferire anche ad arredo, abbigliamento e calzature.

In questo mischione ci sono anche 482,5 milioni per pagare gli straordinari ai medici e un rifinanziamento del fondo baby-sitter per le famiglie di medici. Per comprare vaccini anti-Covid-19 sono stati stanziati 80 milioni nel 2020 e 300 milioni nel 2021, purché siano prodotti da imprese nazionali: stravaganza, andrà capita bene questa norma!

Interessante per i mercati finanziari il potenziamento dei Pir e lo stanziamento di 1.500 milioni per aumenti di capitale di aziende controllate dal Mef: insomma, i soldi per il Monte dei Paschi di Siena boccheggiante.

E il Csm davvero viene rifondato dalla riforma Bonafede? Lecito dubitarne. Sì, aumenterà il numero dei consiglieri, per i togati ci saranno elezioni a doppio turno e sorteggio con rispetto della parità di genere; no ai laici troppo politicizzati, procure meno gerarchizzate, regole severe per le nomine per arginare il potere eccessivo delle correnti. Si vedrà: sarà interessante sentire il parare del Pm Di Matteo.