Uno schema di maxi decreto di ben 41 articoli per attuare la complessa legge del marzo 2023 che novella la situazione degli anziani. È questa l’operazione varata dal CdM che affida al Comitato interministeriale per le politiche in favore della popolazione anziana (CIPA), tenuto conto dei Livelli essenziali di assistenza (LEA) e dei Livelli essenziali delle prestazioni sociali (LEPS) vigenti, e previa intesa in sede di Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, l’indicazione concreta della realizzazione del “Piano nazionale per l’invecchiamento attivo, l’inclusione sociale e la prevenzione delle fragilità nella popolazione anziana” e del “Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana”.
Il maxi decreto unificato deve realizzare e integrare in materia interdisciplinare gli strumenti per la salute e la cultura della prevenzione lungo tutto il corso della vita, nonché l’autonomia e l’inclusione sociale delle persone anziane. Si prevede che siano adottate, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore del decreto, le “Linee di indirizzo nazionali per la promozione dell’accessibilità delle persone anziane ai servizi e alle risorse del territorio”. E successivamente in ambito locale devono partire gli appositi Piani d’azione mediante i quali si promuove l’accessibilità universale delle persone anziane alla corretta fruizione dei servizi sociali e sanitari, degli spazi urbani, dell’ambiente naturale e delle iniziative e dei servizi ricreativi, commerciali e culturali.
I Piani d’azione formano parte fondamentale degli strumenti di programmazione integrata che dovrebbero ottimizzare interventi, servizi e risorse. Rimangono per ora non indicate la quantità e i bacini a cui attingere per le risorse necessarie per l’attuazione che attendiamo poiché nell’articolato si legge che le regioni e gli enti locali possono promuovere, nei limiti delle risorse umane e finanziarie disponibili a legislazione vigente, anche attraverso un’adeguata programmazione dei piani sociali regionali e locali, iniziative per favorire l’invecchiamento attivo.
Interessante nell’attesa di comprenderne compiutamente l’organizzazione di tale sfida che finalmente deve mettere in moto alcune riorganizzazioni dei servizi sociosanitari anche per persone fragili, l’articolato che prevede la promozione nei luoghi di lavoro della salute, la cultura della prevenzione e l’invecchiamento sano e attivo della popolazione anziana che devono essere garantiti dal datore di lavoro attraverso gli obblighi di valutazione dei fattori di rischio e di sorveglianza sanitaria previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, tenendo conto del modello sulla promozione della salute nei luoghi di lavoro – Workplace Health Promotion (WHP) – raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità e delle indicazioni contenute nel Piano nazionale della prevenzione (PNP), che prevedono l’attivazione di processi e interventi tesi a rendere il luogo di lavoro un ambiente adatto anche alle persone anziane attraverso idonei cambiamenti organizzativi.
Per gli anziani non autosufficienti i soggetti responsabili dell’azione integrata dello SNAA sono le amministrazioni centrali dello Stato competenti, l’INPS, le regioni e le province autonome, le aziende sanitarie locali del Servizio sanitario nazionale, i comuni singoli o associati in Ambiti territoriali sociali (ATS). La coerenza della programmazione si realizza mediante il concorso di ciascun livello dell’articolazione funzionale, in base alle rispettive competenze, agli strumenti e alle risorse finanziarie disponibili con una rappresentazione molto complessa che prevede una riorganizzazione a livello nazionale, regionale e locale che si presenta veramente epocale soprattutto per l’erogazione effettiva dei livelli di assistenza sociosanitaria essenziale.
Sono previste poi iniziative di coabitazione tra anziani, turismo, attività ricreative ,ecc.
Seguiremo attentamente l’evoluzione del decreto approfondendone i passaggi più complessi.
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