Il passaggio di consegne tra i due ministri Giorgetti e Franco è sicuramente quello più importante di tutta questa fase conclusiva dell’annus horrobilis 2022 caratterizzato da carovita E caro bollette. Il governo che non avrà molto margine di manovra e non potrà attuare tutte le promesse fatte in campagna elettorale ad esempio quelle relative all’abbassamento delle tasse e del cuneo fiscale, dovrà Inoltre tenere conto della necessità vitale di trovare soldi per le bollette.
Decreto bollette: le misure relative al caro bollette
Per questo il cambio di staffetta tra Franco e Giorgetti è stato importantissimo anche perché questo si è concentrato sulle carte preparatorie della legge di bilancio.
Ora che il governo sia insediato serve infatti molta velocità e speditezza nel discutere le questioni primarie in ordine di importanza per il paese.
Il compito principale del Ministero dell’Economia sarà quello di estendere anche al mese di dicembre il sistema dei crediti di imposta per gli acquisti sull’energia da parte delle imprese e delle attività commerciali. Per questo elemento servono 5 miliardi di euro. Non sono pochi.
A ciò si aggiunge anche un nuovo meccanismo volto a rafforzare il bonus sociale sulle bollette delle famiglie che hanno problemi economici, il cosiddetto bonus bollette che è stato applicato sin dal primo trimestre del 2022 direttamente attraverso lo sconto in bolletta.
Decreto bollette: bonus sociale
Si tratta di un contributo sicuramente ben accetto ma che non ha potuto tenere conto dei rincari abnormi delle bollette in alcuni casi sono aumentate del 63% come ad esempio per la luce, ma in altri hanno registrato incrementi anche del 130% come nel caso del gas. Il gas inoltre in 12 mesi è incrementato di ben oltre il 700% e tutto questo rende vana ogni iniziativa governativa. Perché al mirare i prezzi serve un’azione internazionale, naturalmente però il governo italiano potrebbe intensificare i contributi ad imprese e famiglie appunto.
Ma cosa vuole fare Giorgetti in merito al bonus sociale? Vorrebbe in pratica attuare un meccanismo molto complesso per cui il rimborso diventerebbe automatico senza che il contribuente ne faccia richiesta e questo dovrebbe seguire direttamente le soglie di reddito.. ciò significa che anziché legare il bonus sociale al modello isee, questo verrebbe direttamente legato al modello 730 e quindi alla dichiarazione dei redditi punto del resto il modello isee ha dei lati negativi, innanzitutto quello di rappresentare la situazione economica riferita a due anni precedenti. L’emergenza che stiamo vivendo invece ha cambiato la situazione economica dall’oggi al domani di molte famiglie ed è per questo motivo che o si procede attraverso un ISEE corrente, oppure si fa riferimento all’ultima dichiarazione dei redditi. Ma ogni ipotesi ancora vana perché il neo insediato ministro dell’economia Giorgetti ci sta ancora lavorando.
Decreto bollette: replica bonus 150 euro
Di sicuro in pole position c’è l’idea di replicare il bonus 150 euro. E da dove proverebbero i soldi? Secondo una prima ipotesi la nota di aggiornamento del def lascerebbe liberi 9,4 miliardi.
Metà di questi sarebbero assorbiti dalla proroga dei crediti di imposta, ma restano ancora 4,7 miliardi da spendere che potrebbero servire a replicare il bonus 150 euro.
I conservatori invece tendono al risparmio e guardano in avanti ipotizzando di conservarli per allargare i margini per la legge di bilancio.
E come intende agire il governo se non ci sono soldi? La prima ipotesi è quella di far scendere verso il 3,1 oppure il 3,2%, il deficit di partenza del 2023 che oggi però è indicato al 3,4%, senza quindi modificare la soglia del 5,6% del 2022. In pratica si tratta di lavorare oggi per domani utilizzando l’extra gettito fiscale.