Estensione del bonus sociale per i nuclei vulnerabili anche per il terzo trimestre e ripristino degli oneri di sistema nella bolletta elettrica. Per le bollette domestiche del gas, il mantenimento del taglio dell’Iva al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema. Mentre viene introdotto un meccanismo di contributi alle spese del riscaldamento per tutte le famiglie previsto a partire dal 1° ottobre qualora il prezzo del gas superi una certa soglia. Per le imprese, vengono confermati i crediti di imposta fino al 30 giugno per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale.
Sostenuti da una dotazione di 4,9 miliardi di euro, ecco, in sintesi, i provvedimenti contro il caro energia approvati martedì pomeriggio dal Consiglio dei ministri.
Con il prezzo di mercato del gas e dell’energia elettrica quasi dimezzati rispetto a tre mesi fa, il Governo ha giustamente rimodulato gli aiuti in bolletta, scelta preferibile che accentuare il peso sulle casse dello Stato. L’orientamento del Premier Meloni è vigilare su una exit strategy graduale e allineata all’andamento dei prezzi all’ingrosso dall’economia dei sussidi e sconti in bolletta senza però esporre famiglie e imprese italiane agli effetti di un possibile ritorno di fiamma del caro energia.
In dettaglio, il bonus sociale prevede una compensazione piena per i nuclei familiare con Isee inferiore a 9.530 euro (20 mila euro per le famiglie numerose, quelle con almeno 4 figli a carico), ai titolari di Reddito o Pensione di cittadinanza. Potranno accedere al bonus elettrico anche le utenze domestiche che presentano un Isee fino 15mila euro (nuovo tetto innalzato con la Finanziaria 2023) ricevendo però un’agevolazione ridotta dell’80%.
L’insieme delle utenze elettriche ritroveranno in bolletta gli oneri di sistema; tuttavia, in considerazione del forte ribasso del prezzo all’ingrosso, non ha inciso sul previsto calo della bolletta per le famiglie in tutela. A sorpresa il ribasso è stato superiore al 20% preventivato, registrando un calo del 55,3% come da comunicazione dell’Autorità per l’Energia per l’aggiornamento trimestrale delle tariffe. Una buona notizia per gli 11,7 milioni di utenze ancora con forniture elettriche a prezzo regolamentato e pari al 39% del totale degli utenti domestici.
Relativamente alla bolletta del gas, mentre vengono confermati l’Iva agevolata al 5% e l’azzeramento degli oneri di sistema, si riduce lo sconto di 31 centesimi a mc applicato sulla componente UG2 (che copre i costi di commercializzazione) e limitatamente al mese di aprile. In particolare, lo sconto risulterà pari al 35% del valore in vigore il trimestre precedente. L’obiettivo è allontanare dalle bollette questo tipo di aiuti che per la loro applicazione indiscriminata finiscono per essere misure più regressive che d’aiuto mirato a chi realmente ne ha necessità. Tuttavia, gli effetti di queste rimodulazioni non dovrebbero impedire, in occasione del periodico aggiornamento delle tariffe ad aprile di segnare un nuovo calo del 10%.
La novità introdotta con il Dl Bollette è il contributo sulla bolletta del gas che partirà da ottobre, per tutto il quarto trimestre, se la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso risultasse superiore a una certa soglia. Il “bonus famiglia”, così denominato da Giancarlo Giorgetti, è appunto destinato a tutte le famiglie – eccezione fatta per chi già riceve il bonus sociale gas – e verrà erogato in quota fissa e in misura differenziata tenendo conto delle zone climatiche e dei consumi medi di gas nelle rispettive zone di appartenenza. Le modalità applicative e la misura del contributo spettano all’Autorità di regolazione (Arera).
Sul fronte imprese, alla stregua del primo trimestre, sono confermati i crediti di imposta fino al 30 giugno per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale, qualora il prezzo della componente energetica, calcolato sulla base della media riferita al primo trimestre 2023, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subito un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019. L’applicazione delle percentuali del credito d’imposta è differenziata per tipologia d’imprese: 40% per i non energivori (era del 35% nel primo trimestre), mentre rimane immutato al 45% per il comparto degli energivori.
— — — —
Abbiamo bisogno del tuo contributo per continuare a fornirti una informazione di qualità e indipendente.
SOSTIENICI. DONA ORA CLICCANDO QUI