La Calabria va verso un nuovo commissariamento della sua Sanità: è questo quanto si apprende nelle ultime ore a proposito della Regione che, ancora sconvolta dalla morte della governatrice Jole Santelli e oramai da anni alle prese con un sistema sanitario in crisi, sarà oggetto di un apposito decreto da parte del Governo presieduto da Giuseppe Conte. Nella giornata di oggi, infatti, era in programma per le ore 12 un Consiglio dei Ministri in cui in agenda c’era anche una possibile proroga del commissariamento della Sanità calabrese e che di fatto, stando almeno alla bozza circolata proprio nelle ore recenti, verrà varato in continuità con il precedente dl n. 35 del 30 aprile 2019 che prevedeva della “misure emergenziali per il servizio sanitario” e inoltre alcune altre misure urgenti in materia sanitaria, nominando Saverio Cotticelli super-commissario e con suo vice Thomas Schael per coordinare il SSR; va inoltre ricordato che i poteri conferiti ad entrambi con quel dl venivano di fatto sottratti al presidente della Giunta calabrese a causa di inadempienze in relazione a degli impegni assunti in precedenza.



DECRETO CALABRIA, RINNOVATO COMMISSARIAMENTO DELLA SANITA’ REGIONALE

Il decreto che è nelle intenzioni del Governo ha una duplica valenza dato che rinnoverebbe il commissariamento della regione meridionale parallelamente all’istituzione della Calabria quale “zona rossa” a seguito delle ultime disposizioni in materia sanitaria per il contenimento della pandemia da Covid-19 su tutto il territorio nazionale. In attesa di capire meglio i margini del nuovo decreto di commissariamento va ricordato che l’ultimo del 2019 poneva anche dei vincoli molto stretti in merito agli acquisti e alle forniture per il Servizio Sanitario Regionale che di conseguenza si vedeva costretto a passare sempre per la Centrale Nazionale per gli Acquisti della Pubblica Amministrazione (ossia il Consip) e coordinata dall’Anac a Roma. Inoltre il decreto regolamentava pure il numero di subcommissari da nominare, ovvero due, la definizione di una struttura regionale di 25 persone.

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