A causa dell’inflazione che ha interessato tutta l’eurozona nel 2022, generando un incremento generalizzato dei prezzi, dai beni di prima necessità, dai generi alimentari, al costo delle materie prime come la legna, il pellet, l’acciaio, e in generale tutto ciò che riguarda il settore dell’energia, ha costretto il governo a varare il decreto carburanti tanto atteso.



Decreto carburanti: in cosa consiste e cos’è il buono carburanti da 200 euro

Gli italiani si sono dovuti destreggiare tra un decreto e l’altro per cercare di limitare il più possibile i rincari sui carburanti. In merito a questo incremento di prezzo notevole è intervenuto anche il precedente governo draghi chi ha tentato di porre una vera e propria diga attraverso il decreto che riduceva, una prima volta le accese di 25 centesimi e poi di 30 centesimi. Il decreto carburanti è stato poi prorogato di volta in volta fino al 31 dicembre 2022. Ma già dai primi giorni di gennaio, l’assenza nella legge di bilancio di un decreto che ponesse gli argini al caro prezzo si è fatto immediatamente sentire con la benzina che in alcuni punti d’Italia ha sfiorato anche i 3 euro al litro.



Moltissime aziende di trasporti in fatti stanno registrando un incremento che, in alcuni casi, raggiunge il 40% rispetto al mese scorso. Moltissime aziende rischiano di non poter più lavorare e il caro carburante potrebbe anche bloccare lo scambio di merci in tutta la penisola italiana.

Per questo motivo il governo Meloni è dovuto intervenire film dalla prima metà di gennaio 2023 per mettermi un freno al rincaro dei prezzi. Il decreto carburanti prevede numerose misure inserite all’interno di un decreto dedicato soltanto a questo.

Oltre all’introduzione del buono carburanti che può essere erogato dai datori di lavoro in favore dei propri dipendenti, pari a 200 euro fino al 31 dicembre 2023, il governo ha tentato di aumentare la categoria dei fringe benefit. Il buono benzina era però già stato introdotto nell’anno fiscale 2022 e la sua scadenza era il 31 dicembre 2022.



Decreto carburanti: bonus pendolari e price cap dinamico sulle accise

Il governo ha poi introdotto il bonus pendolari per tutti coloro che sono costretti per motivo di lavoro di studio a percorrere grandi distanze con i mezzi pubblici. Anche in questo caso il bonus era già attivo nel 2022 ed era conosciuto col nome di bonus trasporti da €60.
Nel 2023 il governo ha deciso anche di introdurre La Cisa mobile in caso di aumento del prezzo della benzina.

Si tratta di un tetto massimo, una sorta di Price Cap dinamico che funziona come taglio sulle accise in caso in cui l’aumento del prezzo del petrolio, alla base del prezzo della benzina, continui ad aumentare e in questo modo possano crescere i guadagni dello Stato. Si tratta di un primo passo verso il taglio sulle accise visto che oltre il 60% del prezzo della benzina è formata da IVA e accise, quindi vera e propria tasse pagate dai contribuenti. Per quanto concerne il gasolio per le automobili le tasse sono circa la metà del prezzo. I soldi arrivano allo stato attraverso le accise e l’imposta sul valore aggiunto.