E’ diventato legge nella giornata di ieri il decreto Carceri, passato con 153 voti a favore, 89 contrari e un astenuto. Tante le novità introdotte e nel contempo tante le polemiche che si sono venute a creare dopo l’approvazione del decreto, dall’opposizione definito come uno “svuota carceri”. Il ministro della giustizia, Nordio, ha rimandato al mittente le accuse parlando di un intervento che ha l’obiettivo di rendere più umane le carceri d’Italia dove sono noti i problemi di sovraffollamento ormai da tempo.
Ma vediamo le novità previste dal decreto Carceri, a cominciare dalla semplificazione per ottenere una libertà anticipata, ovviamente per i detenuti che ne hanno diritto, facendo riferimento in particolare alle misure alternative alla detenzione. Gli avvocati del detenuto potranno presentare una richiesta di libertà anticipata non prima dei novanta giorni dalla maturazione dei presupposti per poter accedere a misure alternative e viene inoltre specificato che la libertà anticipata non sarà in ogni caso concessa se emergerà che il detenuto non abbia partecipato all’opera di rieducazione.
DECRETO CARCERI: L’ISTITUZIONE DELL’ALBO DI COMUNITA’
La novità sarà la maggior rapidità nel concedere misure alternative alla detenzione, senza passare dal tribunale collegiale. Per Nordio si tratta di un patto che si farà con il detenuto, che avrà subito chiaro come dovrà comportarsi per uscire prima di prigione.
Fra le principali novità del decreto Carceri anche l’istituzione di un albo di comunità con l’obiettivo di permettere a quei detenuti come ad esempio tossicodipendenti o senza fissa dimora, che devono scontare una pena bassa, di concludere appunto la stessa in una comunità, di modo da poter avere un domicilio una volta usciti dal carcere, evitando magari che il condannato si rimetta in brutti giri.
DECRETO CARCERI: PIÙ COLLOQUI E MAGGIORI ASSUNZIONI
Un’altra novità del decreto carceri riguarda la possibilità per il carcerato di ottenere più colloqui telefonici con i suoi famigliari, ma anche maggiori incontri di persona, una decisione che per il guardasigilli rappresenta “un aiuto psicologico”, contribuendo appunto ad aiutare il detenuto nei momenti di difficoltà. Grande novità nel decreto carceri anche per quanto riguarda la polizia penitenziaria, altro problema spesso e volentieri sottolineato dai sindacati.
La carenza di organico unita al sovraffollamento, ha creato in questi anni una serie di problematiche negli istituti penitenziari del Belpaese, ma nei prossimi due anni, 2025 e 2026, saranno previste mille assunzioni (anche fra i dirigenti), con novità anche per quanto riguarda la formazione dei “celerini”. E’ stato invece rinviato di un anno l’introduzione del Tribunale per le persone, i minorenni e le famiglie, mentre, per quanto riguarda il reato di peculato, è prevista la reclusione che va da un minimo di sei mesi fino ad un massimo di tre anni. Infine il decreto carceri stabilisce che non potranno essere pignorati i beni, anche denaro, depositati negli stati esteri.