Finalmente Maurizio Leo ha confermato che il decreto correttivo scadenze fiscali è stato ultimato dal Consiglio dei Ministri. La normativa riguarda sia dei cambiamenti in riferimento al concordato preventivo biennale che le scadenze fiscali.

D’altronde giusto nel mese di luglio i contribuenti sono tartassati di tasse e molti di loro hanno forti difficoltà a pagare nei tempi previsti dalla Legge. Il viceministro dell’Economia si è detto soddisfatto del decreto correttivo che è stato ultimato nella giornata di oggi.



Decreto correttivo sulle scadenze fiscali approvato

Il viceministro dell’economia, Maurizio Leo, ha annunciato che il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto correttivo sulle scadenze fiscali e sul concordato preventivo biennale spiegando nei dettagli che cos’è stato deciso:

Una ridefinizione dei termini per la presentazione delle dichiarazioni, spostando al 31 ottobre la scadenza per l’invio delle dichiarazioni relative alle imposte sui redditi e all’Irap” e sul concordato preventivo biennale “viene introdotta un’imposta sostitutiva (flat tax) sul maggior reddito concordato con aliquote variabili dal 10 al 15 per cento in relazione al punteggio Isa.



Rinvii al 31 ottobre 2024

Il primo cambiamento confermato da Maurizio Leo riguarda il rinvio della scadenza al 31 ottobre 2024 per quanto riguarda le dichiarazioni sull’Irap e sulle imposte dei redditi che vanno presentate dai sostituti d’imposta.

I ritardatari (oltre il 31 ottobre) devono essere consapevoli di dover pagare lo 0,40% in più sul totale (una maggiorazione punitiva per chi non ha rispettato i termini di scadenza).

Concordato preventivo biennale

Chi aderisce al concordato preventivo biennale e ottiene un buon punteggio ISA può godere di aliquote ancora più convenienti e favorevoli (che variano dal 10% per i voti più alti e fino al 15% per quelli più inferiori).



Un altro elemento molto interessante è semplificazione del conteggio dell’acconto e la consapevolezza delle perdite su crediti in relazione ai componenti straordinari che andranno a ridurre il reddito concordato inizialmente.