Una “riforma” dei parametri del monitoraggio con cui vengono decise le restrizioni anti Covid. È quanto propongono le Regioni, che hanno elaborato una serie di proposte in vista dell’incontro di domani col Governo. Oggi è proseguito il lavoro attorno alle modifiche. La Conferenza delle Regioni da tempo punta a superare l’indice Rt, visto che in questa fase pochi casi potrebbero essere sufficienti per farlo crescere sensibilmente, comportando così il passaggio di una Regione in zona arancione o addirittura rossa. L’obiettivo delle Regioni è di mandare in pensione il sistema a colori, sostituendolo con un meccanismo di zone a bassio-medio rischio e alto rischio in cui vengono definite chiaramente le restrizioni. Lo riporta Quotidiano Sanità, spiegando che nelle zone a basso rischio vi sarebbero misure simili a quelle della fascia bianca, magari senza coprifuoco, mentre nella zona a medio rischio potrebbero esserci limitazioni per alcune attività e il coprifuoco potrebbe restare nelle zone ad alto rischio con restrizioni più dure.
In questo meccanismo un ruolo determinante verrebbe assunto dal tasso di occupazione dei letti ospedalieri e incidenza. Di conseguenza, il passaggio in una zona ad alto rischio si configurerebbe se il livello di occupazione arrivasse al 30% per quanto riguarda l’area medica, al 20% per la terapia intensiva (ora invece è al 40 e 30 per cento). Sono tre invece le fasce di incidenza settimanale: fino a 50 casi per 100mila abitanti per la zona a basso rischio, tra 50 e 150 a rischio medio e da 150 casi per la zona ad alto rischio. Ministero della Salute e Istituto superiore di sanità (Iss) non avrebbero nascosto le loro perplessità in merito a questo nuovo sistema, poiché ritengono che «non sarebbe in grado di prevedere per tempo una nuova esplosione dei contagi come avviene con l’Rt che ci avverte invece in anticipo». Dunque, domani nell’incontro tra Governo e Regioni si proverà a trovare una soluzione che dovrebbe finire in un provvedimento in cui esplicare appunto il nuovo meccanismo. Intanto fonti di Palazzo Chigi rendono noto che si svolgerà lunedì 17 maggio la Cabina di regia tra le forze di maggioranza per discutere delle riaperture (agg. di Silvana Palazzo)
SLITTA CABINA DI REGIA SU RIAPERTURE
Palazzo Chigi ha smentito – a sorpresa – che nella cabina di regia convocata oggi si parlerà di riaperture e Decreto Covid: «Il governo ha assunto l’impegno per metà mese, di rivedere alcune misure, sulla base dei dati, che sembrano sensibilmente migliorati. Un impegno assunto dal presidente Draghi e che, siamo certi, verrà rispettato. Ci riferiamo in modo particolare al cd coprifuoco che, se allentato, può consentire un migliore avvio della stagione turistica tanto attesa. Bisogna anche a cominciare a riflettere sui locali al chiuso, magari con un distanziamento maggiore», spiegano i senatori Pd Marcucci e Pittella.
Resta la richiesta di allentare le misure restrittive ma questo avverrà con una riunione ad hoc solo dopo l’incontro con le Regioni di domani e probabilmente dopo il monitoraggio Iss-Ministero Salute di venerdì. Oggi si discuterà dunque solo di Decreto Sostegni (il Consiglio dei Ministri per il varo dovrebbe tenersi il 13 maggio prossimo) e misure economiche: come spiega il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, «Coprifuoco fra le 23 e le 24, io direi mezzanotte, entro un paio di settimane e continuando a controllare i numeri. Aspetterei questa settimana per vedere venerdì la solita valutazione settimanale, ma poi tempo due settimane credo che possa essere spostato a mezzanotte». Più cauto invece sull’abolizione, «Ci sono sempre i rischi di ulteriori eventi di aggregazione. Andiamo per gradi, cerchiamo di non correre troppo, già spostarlo a mezzanotte credo che sia buono. Vediamo poi a giugno quello che accadrà, quando avremmo raggiunto 30 milioni di persone vaccinate con la prima dose, dopo tre settimane dal raggiungimento di queste 30 milioni, allora – ha concluso il politico M5s – è chiaro che si potrà fare qualche ulteriore passo in avanti».
LE ULTIME NOVITÀ
Stamane alle ore 11.30 dovrebbe essere confermata la convocazione della cabina di regia politica a Palazzo Chigi tra il Premier Draghi e i capidelegazione di tutti i partiti della maggioranza: sul tavolo la discussione del nuovo Decreto Sostegni bis ma soprattutto il pacchetto di regole che andranno a modificare il Decreto Covid dello scorso 26 aprile. Con la curva in discesa per contagi e ricoveri, Draghi attenderebbe poi il monitoraggio di venerdì per poter convocare nel weekend le riunioni decisive atte a cominciare le prime novità al Dl Riaperture già da lunedì 17 maggio. In particolare, secondo le ultime anticipazioni emerse stamattina, si discuterà di coprifuoco alle 23 (o al massimo ale 24, no abolizione), di riaprire i centri commerciali dal 22 maggio e non è esclusa la revisione dei parametri su Rt e cambio di colore.
Domani decisiva sarà la riunione con le Regioni, dove il Governo ribadirà l’intenzione di riaprire solo con gradualità e prudenza: nella cabina di regia oggi e nel probabile CdM dei prossimi giorni importante sarà vedere come e se si troverà una sintesi tra la richiesta della Lega di “aperture, aperture, aperture” (cit. by Salvini) e la prudenza estrema ancora incarnata dal Ministro Speranza e dal Partito Democratico. «A partire dalla prossima settimana l’Rt rischia di aumentare e ci potranno essere nuove zone arancioni – sottolinea l’analisi della Fondazione Gimbe – ma se il governo dice che le riaperture sono irreversibile a questo deve corrispondere un cambiamento dei parametri»: a rischiare il passaggio in arancione Lombardia, Veneto e Campania, ma con i dati rinnovati vi sarebbe molta meno apprensione sul cambio di colore nei giorni in cui i dati epidemiologici sono per fortuna tutti in miglioramento.
DOMANI CONVOCATA LA CABINA DI REGIA
Nella giornata di domani si terrà una prima cabina di regia a Palazzo Chigi con il Premier Mario Draghi e le forze di maggioranza: il tema fulcro della riunione dovrebbe prevedere in primis il Decreto Sostegni bis e le misure economiche del Governo, ma un passaggio sarà dedicato anche alle riaperture e alle richiesta di modifiche giunte da quasi tutti i partiti della maggioranza (qui sotto tutti i dettagli). Per vedere le prime formulazioni si dovrà però attendere il vertice Governo-Regioni previsto per mercoledì (oggi Gelmini e Governatori si ritroveranno in video collegamento ma sul fronte vaccini e campagna di massa), con le eventuali prime decisioni da attuare poi lunedì 17 maggio nelle modifiche al Decreto Covid.
Nel pomeriggio il leader della Lega Matteo Salvini ha visto in riunione tutti i Ministri e sottosegretari del Carroccio proprio in vista della cabina di regia di domani: «tre le priorità», scrive Salvini sui social, «nuove riaperture e stop a coprifuoco, a fronte di dati su contagi e ricoveri in costante miglioramento; stop agli sbarchi; decreto Sostegni per le aziende piú colpite dal Covid». Il coprifuoco si avvia ad un possibile “pensionamento”, in alternativa – ribadiscono fonti di Governo alle agenzie – lo slittamento a mezzanotte (con validità sempre fino alle ore 5).
MERCOLEDÌ VERTICE GOVERNO-REGIONI
Mercoledì 12 maggio è stato convocato un vertice tra il Governo Draghi e le Regioni per l’analisi dei parametri che determinano l’indice Rt e il cambio di colore dei territorio, oltre che coprifuoco e quarantena al rientro dall’estero: sarà un confronto importante, a cui parteciperanno i rappresentanti del Cts e i Ministri Speranza e Gelmini, preceduto da una riunione dei tecnici scientifici per vagliare diverse proposte da sottoporre poi alle Regioni. Da quanto trapela da Palazzo Chigi, la volontà dei Governatori è di considerare non più l’indice di diffusione del contagio per l’attribuzione dei colori, come avvenuto finora (con “aggiustamenti” più rigidi prima di Natale che rendevano più facile l’ingresso in zona arancione) bensì l’Rt ospedaliero, da incrociare con i dati delle vaccinazioni.
Nel frattempo, a domanda specifica, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a Radio 24 ha fatto il punto sulle altre regole Covid da “aggiustare” nel prossimo tagliando del Governo: «Togliersi la mascherina all’aperto? Concordo con questa ipotesi quando saranno raggiunti i 30 milioni (la metà della popolazione target) con almeno una dose di vaccino, bisognerà aspettare 3 settimane per avere una buona protezione: allora è chiaro che anche la mascherina all’aperto dove non c’è assembramento credo sia sensato mettersela in tasca e rimettersela in faccia quando c’è assembramento e rischio». In merito al coprifuoco, il rappresentante M5s ha ribadito «fra le 23 e le 24, io direi mezzanotte, entro un paio di settimane e continuando a controllare i numeri. Aspetterei questa settimana per vedere venerdì la solita valutazione settimanale, ma poi tempo due settimane credo che possa essere spostato a mezzanotte».
CAMBIA IL DECRETO COVID
Con un’Italia sempre più “gialla” si avvicina il “tagliando” del Governo voluto fortemente dal Centrodestra per porre possibili modifiche alle regole del Decreto Covid “Riaperture” del 26 aprile scorso: tra domani e mercoledì si riunirà la cabina di regia anti-Covid voluta dal Premier Draghi che nei giorni scorsi ha fatto sapere in conferenza stampa «Voglio riaprire in sicurezza».
I punti sul tavolo sono sempre gli stessi, ma con maggiori possibilità di ridurre finalmente il carico di restrizioni che grava sugli italiani ormai dallo scorso novembre: coprifuoco, quarantena, consumazioni anche al chiuso, piscine, sport e matrimoni. Di questo si tratterà nella riunione imminente dell’esecutivo, la prima di una lunga serie di appuntamenti che pone una decisa road map delle riaperture atta a far decollare la stagione turistica e commerciale del Paese in crisi da un anno e mezzo di pandemia.
LA ROAD MAP SULLE RIAPERTURE
Domani la cabina di regia, il 14 maggio data chiave invece per il monitoraggio Iss-Ministero Salute. Se vi sarà ancora discesa della curva Covid, allora il calendario delle riaperture potrebbe essere rivisti già a cominciare dal lunedì 17 maggio: coprifuoco slittato da mezzanotte fino alle 5, o addirittura l’abolizione (strada meno probabile per il rigido stop di Speranza e Pd). Le Regioni chiedono la modifica dei dati per entrare in fascia gialla, in particolare riducendo il valore del Rt nell’impatto delle restrizioni: come riportano le anticipazioni del Corriere della Sera sul Decreto Covid, «L’ipotesi più concreta è lasciare invariate le soglie, ma agevolare le regioni a rischio che hanno un maggior numero di vaccinati, soprattutto tra gli over 70. In base a questo criterio già venerdì tutta Italia potrebbe essere gialla». Dal 17 maggio potrebbero riprendere le consumazioni anche all’interno dei bar, mentre dal 1 giugno varrà per i ristoranti (ma solo fino alle 18, anche qui fonte di possibili modifiche per evitare di condannare migliaia di attività nell’inizio dell’estate): dal 15 giugno dovrebbero ripartire in zona gialla le feste per i matrimonio, ma si discute sulle limitazioni che andranno fissate secondo i rigidi protocolli Cts. Infine, dal 1 luglio riaprono centri termali, parchi tematici e di divertimento, fiere, convegni e congressi: tutti però chiedono di anticipare la riapertura almeno in giugno, per non perdere il primo mese strategico della stagione estiva.
LE POSSIBILI MODIFICHE AL DECRETO COVID
Se sul coprifuoco la “sfida” interna al Governo vede Lega-Forza Italia-Italia Viva e M5s verso l’abolizione, mentre Pd-Speranza vorrebbero al limite spostarlo solo fino a mezzanotte, ancora più intricata la situazione sulla quarantena imposta nei viaggi da e verso l’estero: dal 15 maggio chi arriva dai Paesi europei, dal Regno Unito e da Israele non dovrà rimanere più cinque giorni in quarantena. All’ingresso in Italia, per poter circolare liberamente, basteranno le 3 condizioni che già permettono gli spostamenti fuori Regione: avere un certificato che attesti di essere stati vaccinati, guariti dal Covid o un tampone con esito negativo nelle 48 ore precedenti. Dal 15 giugno in poi la medesima regola varrà anche per tutti gli Stati che avranno una alta percentuale di persone immunizzate dal vaccino: il parametro specifico verrà però scelto durante la riunione del G7 Salute previsto per il 3 giugno, con la soglia proposta dall’Italia che sarà sul 65% dei vaccinati. Dal 15 maggio riaprono le piscine all’aperto e l’1 giugno si potrà tornare in palestra, ma resta il nodo di docce e spogliatoi per il momento vietati: si pensa di “smorzare” la regola consentendo ingressi limitati e santificazioni obbligatorie dopo ogni utilizzo degli atleti/clienti. Infine, è forte la protesta del settore wedding e dei centri commerciali: questi ultimi chiedono di poter riaprire nei weekend, festivi e prefestivi e la cabina di regia (con le regole che poi andranno sancite con un nuovo Consiglio dei Ministri, ndr) potrebbe consentire il via libera a partire dal 22 maggio.