IL NUOVO DECRETO COVID IN “PILLOLE”

Con il nuovo Decreto Covid approvato dal Consiglio dei ministri le misure e restrizioni non scattano più per i vaccinati in nessun “colore” (da giallo a rosso): lo ha spiegato dopo Draghi in CdM anche il Ministro della Salute Roberto Speranza nella conferenza stampa da Palazzo Chigi. Scontro e discussione accesa con la Lega che non vota il provvedimento sulla scuola, parlando di discriminazione tra studenti vaccinati e non vaccinati: ha replicato ai Ministri leghisti il titolare del Miur Patrizio Bianchi, «assolutamente non è così! C’è riconoscimento del valore per le famiglie che hanno già fatto questa scelta e poi c’è la necessità di accelerare la disponibilità per dare a tutti i bambini l’opportunità del vaccino. Nel concetto stesso di vaccinato vi sono anche i guariti e questo fa aumentare tanto il numero di immunizzati […] abbiamo ritenuto fondamentale dare un segnale di marcia verso la vaccinazione per tutti». Ecco qui di seguito tutti gli interventi riassunti del nuovo Decreto Covid approvato oggi 2 febbraio 2022 in CdM:



DURATA GREEN PASS
«Prolunghiamo la durata del Green Pass in modalità illimitata dopo il booster», ha detto Speranza. Dunque la durata sarà illimitata per il Green Pass di chi ha fatto già le tre dosi di vaccino o è guarito da meno di 6 mesi: per tutti gli altri permane la scadenza dopo 6 mesi dall’ultima dose

COLORI REGIONI
«Le misure come il lockdown non scattano più per i vaccinati in nessun colore, da giallo a rosso», ha detto ancora il Ministro della Salute dopo il CdM. Il sistema non viene abolito ma rimane attivo solo per i cittadini non vaccinati.



SCUOLA
Nidi e Asili: Dad per 5 giorni a tutta la classe (e non più 10 giorni) se ci sono più di 5 casi positivi al Covid
Elementari: Dad per 5 giorni (ma solo per studenti non vaccinati o guariti da più di 6 mesi) se ci sono più di 5 casi positivi
Medie e Superiori: permangono regole attuali, se si superano i 2 casi positivi scatta la Dad solo per i no vax

TAMPONI ESTERO
«Riconosciamo lo status vaccinale del Paese di origine e qualora le norme non siano identiche alle nostre chiediamo un tampone supplementare. Questo consentirà la risoluzione di alcuni problemi e il rilancio del turismo», ha spiegato il Ministro della Salute Roberto Speranza.



DECRETO COVID, LA RIAPERTURA DI DRAGHI (E LE POLEMICHE CON LA LEGA)

«I provvedimenti di oggi vanno nella direzione di una ancora maggiore riapertura del Paese»: così ha aperto il CdM oggi pomeriggio il Premier Mario Draghi, annunciando un importante giro di vite per le regole anti-Covid in Italia in vista della ormai quasi certa fine dello stato d’emergenza il prossimo 31 marzo.

Con il Decreto Covid appena approvato in Consiglio dei Ministri, prosegue il Presidente «ci occupiamo della scuola in presenza, che è da sempre la priorità di questo governo. Veniamo incontro alle esigenze delle famiglie, che trovano il regime attuale delle quarantene troppo complicato e restrittivo»: nelle prossime settimane però, ribadisce Draghi, «andremo avanti su questo percorso di riapertura. Sulla base dell’evidenza scientifica, e continuando a seguire l’andamento della curva epidemiologica, annunceremo un calendario di superamento delle restrizioni vigenti». Spiegano fonti di Governo – in attesa della conferma in conferenza stampa previsto dopo il CdM con i Ministri Bianchi e Speranza – per i cittadini vaccinati, a scuola e non, non vi saranno più distinzioni tra colori delle Regioni. Su pressione delle Regioni e di parte del Governo più “aperturista”, gli esperti del Cts hanno in sostanza proposto un periodo di quarantena per i non vaccinati di 5 giorni, come già avviene per chi gli adulti vaccinati e guariti da più di 120 giorni. Chi ha completato il ciclo vaccinale o è guarito da meno di 4 mesi non deve invece fare la quarantena. In merito alla durata del Green Pass, rimarrà di 6 mesi per chi si è vaccinato con due dosi o per chi è guarito da più di 6 mesi; per i cittadini invece a cui sono state somministrate le tre dosi la scadenza diventa “illimitata“, almeno fino a quando non verrà presa una decisione a livello internazionale sull’eventualità di una quarta dose. «Vogliamo limitare di molto l’uso della didattica a distanza, per permettere a un numero sempre maggiore dei nostri bambini e ragazzi di andare in classe», ha concluso il Premier Draghi sempre all’inizio del CdM. Le fonti di Governo alle agenzie riportano anche del non voto della Lega sulle norme della scuola: «discriminano i non vaccinati», è il commento laconico dei tre Ministri del Carroccio presenti in Consiglio, ovvero Giorgetti, Garavaglia e Stefani.

L’OK DEL CTS SULLE REGOLE SCUOLA

Arriva l’ok dal Cts per le nuove regole della scuola inserite nella bozza di Decreto Covid a breve sul tavolo del CdM: la Cabina di regia che ha preceduto la riunione dei Ministri, ha ricevuto il parere favorevole degli scienziati per dimezzare la quarantena da 10 a 5 giorni per i ragazzi che risultano contatto stretto di un positivo ma non sono vaccinati.

Non solo, sul tema più “spinoso” ovvero la distinzione tra studenti non vaccinati e vaccinati gli esperti del Cts si schierano con il Ministero della Salute: periodo di quarantena per i non vaccinati di 5 giorni, come già avviene per chi gli adulti vaccinati e guariti da più di 120 giorni. Chi ha invece completato il ciclo vaccinale o è guarito da meno di 4 mesi non deve invece fare la quarantena. In questo modo di fatto il Cts dà pieno via libera all’autosorveglianza per i vaccinati e i guariti, mentre per gli è altri viene dimezzata la Dad: per la Lega però resta il punto di «non imporre alcuna differenziazione tra bimbi vaccinati e non». Resta dunque in bilico la decisione, affidata ora al Cdm, di assimilare le regole di media e superiori anche per le scuole elementari.

OGGI CDM ALLE 16: I PROVVEDIMENTI SUL TAVOLO

È stato convocato oggi alle ore 16 il Consiglio dei Ministri numero 59 del Governo Draghi: all’ordine del giorno il Decreto Covid e la verifica sul PNRR. Prima del vertice convocato dal Premier, vi sarà la parola definitiva del Cts riunito per dirimere le nuove regole anti-Covid che entreranno nella bozza finale del Dl pronto ad aggiornare il sistema di norme nazionali per contrastare la pandemia.

In primis, il nuovo Decreto Covid dovrebbe dare copertura giuridica alla ordinanza del Ministero della Salute che ha prorogato nello scorso CdM le mascherine obbligatorie all’aperto e la chiusura delle discoteche fino al 10 febbraio. Poi servirà aggiornare le norme sulla scuola, con l’ipotesi sempre più concreta di una assimilazione delle regole per le elementari sulla stessa scia di quelle per medie e superiori (specie su Dad e tamponi); infine, oltre al chiarimento sulla durata del Green Pass, probabile il superamento del sistema a colori delle Regioni, con l’abolizione delle zone gialle e arancioni. Fuori dal fronte Covid, il CdM convocato oggi dovrà verificare lo stato di attuazione del PNRR: negli scorsi giorni il Premier Draghi ha chiesto ai Ministri una «puntuale ricognizione» per controllare lo «stato di attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza, segnalando l’eventuale necessità di interventi normativi e correttivi». All’orizzonte la scandeza della seconda rata del Recovery Plan (30 giugno 2022) con il conseguimento di altri 45 traguardi e obiettivi per un contributo finanziario e di prestiti pari a 24,1 miliardi di euro.

NUOVO DECRETO COVID: TUTTE LE NOVITÀ

Come richiesto da tempo dalle Regioni, Cts e Governo dovranno decidere sull’abolizione del sistema attuale di “colori” così come il cambiamento della raccolta-compilazione dei dati per il bollettino: marcare la differenza tra malati-ricoverati-decessi “per” Covid o “con” Covid, come hanno spiegato negli scorsi giorni diversi esperti tanto del Cts quanto del Ministero della Salute (su tutti, i sottosegretari di Speranza, Andrea Costa e Pierpaolo Sileri). Il ragionamento portato avanti dall’ala meno rigorista del Governo è quello di condurre verso una lenta ma decisa “normalizzazione” delle regole, con il calare della curva Covid e il diminuire dell’emergenza per la variante Omicron. Dalle prossime settimane dovrebbe rimanere solo la zona bianca o la rossa, difficile però visti i dati attuali che qualche Regione vi ci “torni” a stretto giro. Altro capitolo importante è il chiarimento di norme sul Green Pass: con l’ingresso in vigore dal 1 febbraio dei nuovi obblighi su negozi e lavoro, si rende necessario attuare modifiche sulla durata totale del certificato Covid, al momento fissato a 6 mesi per tutti. Chi invece ha ricevuto la terza dose – recita la bozza circolata pre-Cdm del Decreto Covid – potrebbe avere scadenza “illimitata” dai prossimi giorni, almeno in attesa che si decida su un eventuale quarta dose a livello internazionale-europeo. Dal conteggio dei ricoveri ai fini del calcolo dell’occupazione dei letti, spiega ancora la bozza in mano al Quotidiano Sanità, «verranno divisi i ricoveri per Covid da quelli che hanno il Covid ma sono asintomatici ed entrano in ospedale per altri problemi». Non dovrebbe invece tenersi oggi la discussione finale sulla proroga o meno dello stato d’emergenza (scade il 31 marzo): resta comunque improbabile che si vada oltre a quella data, come orientamento detto chiaramente da Draghi, Figliuolo e gli stessi sottosegretari alla Salute in questi ultimi giorni.

CAOS SCUOLA, LE POSSIBILI NUOVE REGOLE

Capitolo fondamentale è quello della scuola: nel Cdm di oggi si porteranno le nuove regole aggiornate da Cabina di regia e Cts secondo le quali si dovrà compiere una necessaria “normalizzazione” delle norme per evitare i tortuosi e complessi “rompicapi” di norme a cui sono stati costretti milioni di italiani nelle ultime settimane. Con la quarta modifica delle regole Covid a scuola nel giro di poco più di un mese, il Governo tenta la strada di “allentare” le restrizioni e le burocrazia in classe: stop alla Didattica a distanza per gli studenti vaccinati e guariti entro 6 mesi che dunque potranno restare in presenza, anche in regime di autosorveglianza (in quel caso basterà la mascherine FFP2 obbligatoria come avviene già per gli altri cittadini contatti di postivi). Questi i punti già inseriti nel Decreto: 5 giorni e non più 10 la Dad o Ddi per le scuole materne; per gli altri studenti più grandi, soltanto i positivi dovranno presentare il certificato del pediatra o del medico di base per attestare la loro guarigione. Mentre per chi è rimasto a casa in quanto contatto stretto e non è vaccinato, basterà il tampone (gratuito in farmacia, con prescrizione); per chi invece guarito o vaccinati da meno di 120 giorni o con booster sarà sufficiente il controllo del green pass a scuola. Si ragiona invece sul rendere le regole di medie e licei anche per le elementari: tradotto, per le quarantene niente isolamento per vaccinati da meno di 120 giorni o con booster e guariti, 5 giorni per chi è vaccinato o guarito da più di 120 giorni e 10 giorni per i non vaccinati. La Lega contesta invece la distinzione tra bambini vaccinati e non e prepara battaglia su questo: lo stesso Cts dovrà pronunciarsi in merito, così come sull’allentamento previsto dalla bozza del Decreto Covid sulle regole per Dad e quarantene alle elementari.