Decreto Crescita, il Governo M5s-Lega pone la questione di fiducia sul testo alla Camera: il voto è in programma domani, venerdì 21 giugno 2019. L’annuncio è stato dato in Aula dal ministro per i Rapporti con il Parlamento, il grillino Riccardo Fraccaro: una volta approvato alla Camera, il provvedimento passerà all’esame del Senato. Scattato il countdown: il testo deve essere convertito in legge entro la fine di giugno per evitare la decadenza, ma non si placano le polemiche. Confindustria ha messo nel mirino l’esecutivo gialloverde a proposito della norma che toglie l’immunità penale ad Arcelor MIttal: «L’attenuazione dello scudo penale per eventuali reati ambientali relativi alla bonifica e al rilancio dell’Ilva di Taranto è un pessimo segnale per la reputazione del Paese: non si rispettano i patti firmati, si inducono gli investitori ad abbandonare il Paese e si scoraggiano nuovi investimenti», riporta Repubblica.



DECRETO CRESCITA, CONFINDUSTRIA VS GOVERNO

Confindustria ha poi aggiunto: «Non è una buona idea mettere in discussione una clausola centrale dell’accordo firmato meno di un anno fa da questo stesso governo: l’attuazione di un piano ambientale deve rispettare tempi definiti e l’azienda acquirente Arcelor Mittal potrà assumersi tutte le responsabilità solo dopo aver avuto la possibilità di mettere a norma gli impianti». Non è tardata ad arrivare la replica dell’esecutivo, ecco le parole del ministro del Sud Barbara Lezzi: «Nessuna impresa, nessun cittadino italiano, lavora scudato dall’immunità penale. Per il Governo è importante la salvaguardia dei posti di lavoro e per questo motivo il Ministro Di Maio sta continuamente parlando con gli amministratori di Arcelor Mittal. Per noi sarà sempre una inciviltà inaccettabile l’estensione dell’immunità anche alla sicurezza del lavoro».

Leggi anche

Elezioni regionali Emilia Romagna 2024/ Diretta e risultati: riaprono i seggi, caccia all'ultimo votoVISTO DA SINISTRA/ "Torniamo al socialismo contro il 'disarmo' di vecchi e nuovi riformisti"