CAOS IN CDM: SALTA ALL’ULTIMO LA NORMA SULLA MINI-PROROGA DEL DECRETO CRESCITA
Sembrava tutto apparecchiato per una mini proroga del Decreto Crescita, nella parte sullo sconti fiscali per i contratti sportivi, e invece durante il Consiglio dei Ministri nella serata di giovedì 28 dicembre qualcosa è andato storto. Fonti di Governo qualificate all’ANSA confermano le prime voci allarmiste sul fronte Serie A e in generale sui campionati sportivi: né all’interno del Decreto Milleproroghe, né in un altro decreto ad hoc, non trova posto la mini proroga fino a febbraio 2024 degli sconti fiscali introdotti dal Decreto Crescita dell’allora Governo Conte-2.
«Salta la norma che prorogava gli sconti fiscali per gli sportivi, a partire dai calciatori, in arrivo dall’estero, contenuta inizialmente nel decreto crescita», si legge nell’agenzia ANSA che nel tardo pomeriggio fa andare di traverso l’aperitivo ai principali presidenti delle squadre di Serie A. Dopo una «accesa discussione in CdM», la decisione finale avrebbe stralciato l’iniziale norma: in questo modo, se nulla cambierà in sede di conversione del Decreto legge, dal 1 gennaio 2024 scatta la stretta attuata da uno dei decreti legislativi attuativi alla delega fiscale. Mesi di discussioni, tira e molla tra società, Lega Serie A, Figc, Coni e Governo non hanno prodotto un accordo specifico, giungendo al passaggio di oggi in CdM che pone un capitolo “choc” per la Serie A.
DECRETO CRESCITA, SCONTI FISCALI E CALCIOMERCATO: COSA PUÒ SUCCEDERE ADESSO
Si tratta a questo punto di una pessima notizia specie per le squadre di Serie A che puntavano almeno sulla proroga mini fino a febbraio per finanziare una sessione di calciomercato invernale (dal 1 al 31 gennaio 2024, ndr) in grado di attirare ancora ottimi affari dall’estero per ingaggi altrimenti molto pesanti per la copertura fiscale italiana.
Come dato di fatto, scaduto il termine degli sconti fiscali per gli ingaggi dei calciatori in arrivo dall’estero garantito fino al 1 gennaio 2024 dal Decreto Crescita, le squadre italiane non potranno più utilizzare agevolazioni per gli stipendi. Nuovi acquisti – come Pulisic, Lukaku, Pavard – o anche rinnovi importanti, come Leao, Kvaratskhelia, Osimhen, Rabiot – tramite le agevolazioni garantite dal Decreto Crescita sono stati possibili e sostenibili per le squadre di Serie A. Ora invece, senza ulteriori interventi in materia, si rischia un dietrofront “pesante” per il livello di acquisti nella Serie A italiana. Soddisfatta la Lega, che definisce in una nota «immorali gli sconti» e invita a investire sui «giovani italiani e non su stranieri strapagati che peraltro sono spesso scarsi». Resta da capire se in sede di conversione di legge del Milleproroghe si avrà un “colpo di coda” del fronte a favore delle agevolazioni o se invece da gennaio si torna alle origini, con il calcio italiano che dovrà trovare un altro modo per attirare a livello fiscale campioni e giovani prospetti nel nostro campionato.