Il Decreto Cura Italia è diventato legge dello Stato. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il testo che aveva ricevuto oggi il via libera definitivo della Camera, che lo ha approvato con 229 sì e 123 no (due gli astenuti) senza modifiche rispetto al testo approvato al Senato. Nel provvedimento sono confluiti i due decreti legge varati a inizio marzo per i primi interventi di urgenza in campo economico e sanitaria, mentre per nuovi e più ampi interventi in tema di liquidità c’è il Dl Imprese che è all’esame della commissione Bilancio a Montecitorio.
Il Decreto Cura Italia è stato convertito in legge con poche novità rispetto al testo varato dal governo. Alcune modifiche erano state introdotte nel passaggio in Senato, invece alla Camera non è stato appunto toccato, tra le proteste dell’opposizione. Il decreto aveva visto la luce dopo il primo e unico confronto col centrodestra, poi in Parlamento è andato avanti a colpi di fiducia. (agg. di Silvana Palazzo)
CURA ITALIA È LEGGE: CAMERA LO APPROVA
Dopo il via libera del Senato, è arrivato l’ok della Camera: il decreto Cura Italia è stato approvato da Palazzo Montecitorio con 229 sì, 123 no e 2 astenuti. Il testo è dunque divenuto legge. Soddisfazione in casa Movimento 5 Stelle: «Questo è solo il primo passo: stiamo lavorando al prossimo decreto di aprile in cui raddoppieremo la cifra stanziata ed estenderemo tutte le misure che hanno permesso a milioni di italiani di “resistere” in questa fase complicata. Ce la stiamo mettendo tutta, stiamo lavorando senza sosta per portare il Paese fuori dall’emergenza e ripartire prima possibile».
Non mancano però le polemiche: è stato infatti bocciato l’Ordine del giorno di Fratelli d’Italia che chiedeva al Governo di impegnarsi «a non utilizzare in alcun caso il Mes per far fronte all’insieme delle misure volte a contrastare l’attuale emergenza». Netto il giudizio del deputato Riccardo Zucconi: «Alla prova dei fatti i parlamentari del Movimento 5 Stelle hanno dimostrato tutta la loro incoerenza votando contro l’odg di Giorgia Meloni che chiedeva al Governo di non ricorrere mai al MES. Le giravolte dei grillini oramai costola del Partito Democratico non ci stupiscono più e saranno gli italiani a pagare il conto dell’apertura al Meccanismo del Fondo Salva-stati che causerà un disastro sociale». (Aggiornamento di MB)
DECRETO CURA ITALIA: OK ALLA FIDUCIA
E’ arrivato nella serata di giovedì la Camera dei Deputati il sì alla fiducia al Decreto Cura Italia: sì alle misure economiche e di altro tipo prese complessivamente per 25 miliardi di euro, stanziati in prima istanza dal Governo per combattere l’emergenza coronavirus, un pacchetto di interventi che era stato presentato a metà marzo. I sì sono stati 298, i no 142, gli astenuti 2. Nella giornata di venerdì la Camera voterà di nuovo sul decreto, che se approvato diventerà legge. Vanno ricordate le misure principali come l’estensione della cassa integrazione a tutte le imprese, la sospensione delle scadenze fiscali e contributive e i crediti di imposta per le imprese: nelle prossime settimane si chiederà l’approvazione di un nuovo Decreto con misure più massicce previste per il mese di aprile. (agg. di Fabio Belli)
DECRETO CURA ITALIA, SI CONCRETIZZANO I 25 MILIARDI STANZIATI
Questa sera la fiducia, domani mattina il voto finale: così il Decreto Cura Italia diverrà legge in maniera definitiva, con gli ultimi scontri tra Governo e Centrodestra che hanno determinato il rallentamento del dibattito a cui vanno aggiunti i contemporanei impegni dell’esecutivo sul fronte Consiglio Ue, Decreto Aprile e CdM su Def-aumento deficit. Insomma, giorni frenetici dentro i quali il Premier Conte si accinge a comunicare agli italiani le nuove linee guida sulla fase 2 (con probabile conferenza stampa sabato prossimo).
Nel frattempo i 25 miliardi di euro in parte già erogati tra marzo e aprile diverranno “realtà” a partire dalla chiama per le votazioni di fiducia dalle 20.15 in poi di questa sera: solo poi scatterà l’esame degli ordini del giorno e domani, venerdì 24 aprile, sarà la volta dell’ok finale sul provvedimento. Oltre alle misure economiche già implementate nel testo che trovate qui sotto, nel Dl Cura Italia sono stati stanziati anche ulteriori 100 milioni di euro per pagamento degli straordinari per polizia, Forze armate, polizia penitenziaria, Vigili del Fuoco.
VOTO DI FIDUCIA ALLA CAMERA ALLE 20.15
E’ stato dunque calendarizzato il voto di fiducia per il Decreto Cura Italia. Domani dalle ore 18.45 previste le dichiarazioni di voto sulla fiducia, quindi dalle ore 20.15 si passerà al voto di fiducia vero e proprio con per appello nominale (termine presentazione odg ore 10). Intorno alle ore 22 previsti i pareri governo sugli ordini del giorno. E’ il programma che è stato stabilito dalla conferenza dei capigruppo di Montecitorio, si prospetta una giornata che potrebbe ulteriormente allargare la distanza tra maggioranza ed opposizione, in un momento in cui già la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, ha censurato l’impossibilità di tagliare gli emendamenti senza interventi a bilancio. Una giornata da seguire dunque, importante anche per comprendere la tenuta della maggioranza durante l’emergenza coronavirus. (agg. di Fabio Belli)
CURA ITALIA, GOVERNO PONE LA FIDUCIA
«Il governo pone la questione di fiducia alla Camera sul decreto legge Cura Italia»: in serata arriva il tanto atteso annuncio del Ministero per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà. La notizia non è certo nuova visto che fin dal via libera al Senato si sapeva che anche alla Camera l’iter sarebbe stato con ogni probabilità quello che poi è avvenuto alla prova dei fatti: il Dl Cura Italia trova così la definitiva rottura della già fragile “tregua di unità nazionale” inaugurata dalla serie di incontri tra Conte e le opposizioni. Giorgia Meloni su questo è stata netta oggi attaccando fuori dall’Aula il Premier Conte: «Il Presidente del Consiglio ci chiede prima di presentare emendamenti senza interventi a bilancio per non far tardare l’iter e noi lo abbiamo fatto, anche perché molte norme cresceranno con il prossimo Decreto Aprile. Poi però dopo pochissimo dibattito in Aula, addirittura ci hanno tagliato anche questi».
Per la leader di FdI, il cui partito per tutta la giornata ha tentato l’ostruzionismo allungando i termini del dibattito, ha poi aggiunto «il Premier Conte ha problemi interni di maggioranza e vuole scaricare le colpe sul Centrodestra». Ora la conferenza dei capigruppo di Montecitorio stabilirà le tempistiche del voto di fiducia e del via libera definito al provvedimento nel testo arrivato dal Senato: in tarda serata arriverà il tanto agognato e atteso Sì alle misure in realtà già stanziate e in parte modificate dai successivi decreti varati dopo il Cura Italia.
SLITTA IL VOTO, RINVIATO ANCHE IL CDM
Slitta ancora il voto sul Decreto Cura Italia
e potrebbe arrivare anche in serata dal momento che il dibattito si è interrotto dopo il question time di alcuni Ministri (su tutti Azzolina e Lamorgese per i temi caldi della scuola e del lavoro in nero) ed è ripreso solo dopo le 17 con il confronto serrato tra Fratelli d’Italia che intende portare per le lunghe la discussione visto il respingimento degli emendamenti in Commissione. Nel frattempo, in attesa del via libera sui 25 miliardi iniziali che il Governo aveva stanziato per far fronte alla crisi economica, avanza il piano parallelo di Palazzo Chigi per incardinare nei prossimi giorni il Decreto Aprile. È notizia di poco fa che il CdM in previsione per la serata di oggi è slittato a domani con Def e scostamento bilancio sul piatto dell’ordine del giorno: il Governo deve ancora chiarire le cifre con le quali chiedere poi al Parlamento in votazione unanime lo scostamento del deficit. Si parla di 50-55 miliardi di euro che assieme ai 25 già stanziati dal Decreto Cura Italia andranno a comporre il maxi piano iniziale di sostegno a imprese, lavoratori e famiglie colpiti dall’emergenza coronavirus.
FDI “GOVERNO SFUGGE AL DIBATTITO”
Rischia di tardare e non poco la diretta del voto di fiducia alla Camera sul Dl Cura Italia: dopo la mossa del Governo di respingere tutti gli emendamenti, Fratelli d’Italia è andata su tutte le ire e sta portando avanti una forma di “ostruzionismo” in Aula per permettere almeno un dibattito sui temi delicatissimi in palio (qui sotto potete trovare tutte le misure in sintesi del Decreto Cura Italia). «Discutere e fare proposte non è ostruzionismo, ma voglia di lavorare nell’interesse degli italiani che ci pagano lo stipendio. Su un provvedimento tanto importante come il Cura Italia sono molti i colleghi che intendono apportare il loro contributo di idee e proposte raccolte in giornate di audizioni con categorie, associazioni e mondo produttivo. Da parte del governo non vi è stato alcun ascolto delle minoranze e lo dimostrano i voti di fiducia imposti al Parlamento», spiega il capogruppo di FdI Francesco Lollobrigida.
È sempre lui ad aggiungere poi di aver chiesto al Presidente Fico di tenere la Camera aperta anche 24 ore per poter permettere una discussione «Conte ha detto che vuole ascoltare e finora non lo ha fatto, ma nel luogo dove il popolo è rappresentato faremo di tutto per portare il nostro contributo evitando che provvedimenti sbagliati danneggino ancora di più la nostra Nazione. Non è Fratelli d’Italia a fare ostruzionismo, ma le forze politiche di maggioranza». In un primo momento il Governo intendeva chiedere lo stop del dibattito votando un unico maxiemendamento (la sempiterna “tagliola”) ma la decisione starebbe scemando perché senza l’opposizione che a quel punto non parteciperebbe al voto ma uscirebbe dall’Aula, servirebbero 253 deputati per avere il numero legale e ad oggi il Governo non li ha tra mancanti per regime coronavirus e assenze “normali”. Dunque il rischio che i tempi sul voto di fiducia (che comunque il Governo chiederà all’Aula) si allunghino è assai probabile.
RESPINTI TUTTI GLI EMENDAMENTI, IRA CDX
Per un’intera giornata ieri Governo e opposizioni hanno tentato di trovare un accordo su alcuni emendamenti presentati in Commissione Bilancio sul testo giunto dal Senato del Decreto Cura Italia ma è stato tutto inutile: nessuna delle proposte di miglioramento e aggiunta al Dl è stato approvato e così il testo che giunge in Aula dalle ore 11 è sostanzialmente lo stesso varato in Senato sotto voto di fiducia. Non sono stati trovati punti di convergenza e così la maggioranza in Commission ha mandato al relatore Beatrice Lorenzin (Pd) di portare il testo alla Camera così come giunto da Palazzo Madama: il Governo porrà la fiducia per “liquidare” in fretta un testo che è atteso in approvazione dallo scorso 17 marzo quando è stato varato la prima volta dal CdM e passare poi a concentrarsi sul nuovo Decreto Aprile che dovrà ampliare e non poco la platea di aiuti economici.
Per nulla positivo il commento dell’opposizione alla mossa del Governo: «manca la consapevolezza della maggioranza che siamo in guerra e non potete trarre vantaggio politico, bisogna pensare al paese» spiega Massimo Garavaglia (Lega) uscendo dalla commissione, ben più duro il collega di FdI Fabio Rampelli «ci avete preso in giro. In questa situazione di emergenza, come ha sottolineato il presidente della Repubblica Mattarella, occorre condivisione perché stanno saltando tutte le prerogative costituzionali e quindi è obbligatorio condividere le scelte fondamentali che vengono prese. Le nostre proposte», conclude il deputato della Meloni, «sono state respinte oltretutto anche con l’inganno perché su alcune materie prima ci avevano dato un giudizio positivo che poi è venuto meno alle 20,30 di stasera» (fonte “Eco dei Palazzi”).
DECRETO CURA ITALIA ALLA CAMERA
Si tiene oggi il voto finale sul Decreto “Cura Italia” con il Governo Conte che chiederà alla Camera dei Deputati la fiducia sul Dl approvato a marzo: nel testo erano previste le prime misure economiche in sostegno a famiglie, lavoratori e imprese travolti dall’emergenza coronavirus. Con la crisi della pandemia che ha perdurato e perdura purtroppo per diverse mesi, quegli stessi aiuti sono stati evidentemente “anticipati” rispetto all’iter burocratico del Parlamento che poco prima di Pasqua in Senato era riuscito a dare la fiducia (con il Centrodestra che aveva votato contro il testo incardinato dal Governo) al Dl Cura Italia in attesa della “proroga” anche per il mese di aprile con un nuovo Decreto ancora in fase di costruzione.
26 miliardi di euro stanziati il 17 marzo scorso, questa era la cifra iniziale posta dal Governo Conte per i primi aiuti con sostegni a famiglie, imprese, lavoratori e aree più colpite dalla crisi del Covid-19: dopo i primi tavoli tra Centrodestra, Conte e Gualtieri nelle scorse settimane, la rottura dei negoziati aveva portato i capigruppo delle opposizioni ad unirsi all’invettiva della Lega «Avevamo detto che non avremmo fatto ostruzionismo sul provvedimento, ma la scelta di blindarlo con la fiducia fa comprendere che non ci sono i presupposti per una collaborazione» (Massimiliano Romeo, capogruppo Senato Lega).
Dopo l’informativa di ieri del Premier Conte sulla Fase 2, Consiglio Ue e nuovi stanziamenti economici, il Ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà aveva annunciato che sul Dl Cura Italia «si sta cercando di sfruttare queste ore per cercare di accogliere qualche proposta di modifica e chiudere il dl in commissione per andare domani in Aula della Camera con la fiducia. Poi credo che andremo in Commissione cercando di chiudere il provvedimento nella giornata di oggi e poi andare in aula domani mettendo la fiducia in Aula». In Senato furono 142 i Sì al Governo Conte che permisero il passaggio di oggi alla Camera del testo “incardinato”.
LE MISURE DEL “CURA ITALIA”
I lavori sono continuati in Commissione Bilancio con le votazioni sugli emendamenti slittata più volte durante le ultime 48 ore: lo scontro interno alla maggioranza su alcuni punti (aiuti a cultura e scuola i più dibattuti) e le proposte presentate dalle opposizioni hanno portato in tarda notte alla struttura semi-definitiva del testo che arriverà questa mattina alla Camera. Il Governo Conte chiederà la fiducia per poter archiviare al più presto il testo “passato” e concentrarsi così sul nuovo Decreto Aprile che dovrà evidentemente ampliare e molto i sostegni economici al Paese travolto dalla crisi coronavirus: saranno proprio le misure principali del Decreto Cura Italia a rappresentare il punto di partenza per il prossimo Decreto pronto con ogni probabilità ad inizio maggio.
Il Decreto “Cura Italia” ha individuato 4 principali ambiti di intervento per tentare di attenuare l’impatto disastroso dell’emergenza coronavirus dal punto di vista sanitario e purtroppo anche economico: 1) il potenziamento del sistema sanitario e della Protezione Civile; 2) la protezione del lavoro e dei redditi; 3) il sostegno alla liquidità delle imprese e delle famiglie; 4) la sospensione delle scadenze per il versamento delle imposte e dei contributi previdenziali ed assistenziale. In attesa della riapertura graduale con la fase 2 dal prossimo 4 maggio, gli altri punti nodali del Dl 17 marzo riguardano bonus baby sitter e congedi parentali, scuola digitale e leggi 104 potenziate come interventi principali per le famiglie; si passa poi alle sospensioni di mutui ed affitti fino al capitolo molto delicato dei bonus. I 600 euro del Cura Italia dovrebbero divenire 800 nel prossimo Dl Aprile, mentre ancora si attendono i primi veri pagamenti della Cassa Integrazione in Deroga dopo i ritardi avvistati su tutto il territorio nazionale (4 miliardi di euro erano stati stanziati dal Governo). Qui trovate invece il focus sulle FAQ Consulenti del Lavoro per tutte le questioni dirimenti gli aiuti economici nel Dl del Governo Conte.
INTANTO SI PREPARA IL DECRETO APRILE…
«Lo scostamento di bilancio per utilizzare importanti risorse nel decreto ‘di aprile’ dovrebbe essere votato in Parlamento da tutte le forze politiche», ha spiegato ancora ieri D’Incà annunciando per la prossima settimana la votazione sul discostamwento del bilancio che farà da “varo” per il Decreto Aprile, a questo punto disponibile con ogni probabilità agli inizi di maggio quando scatterà anche la nuova fase 2. Oggi si vota la fiducia sul Decreto Cura Italia ma le attenzioni sono tutte puntate al consolidamento e ampliamento delle misure di sostegno all’economia Italia che versa in stato di forte crisi:
«Occorre un sostegno alle famiglie e alle imprese prolungato nel tempo e ancora più incisivo» ha spiegato ieri il Presidente del Consiglio durante la doppia informativa alla Camera e al Senato, annunciando che il Governo ha in mente un piano da almeno 50 miliardi di euro per il Decreto Aprile, da aggiungersi ai 25 già previsti dal Decreto Cura Italia approvato a marzo in CdM. «Per un totale non inferiore ai 75 miliardi di euro»,, ribadisce Conte delineando le tre direttive con cui si “strutturerà” il prossimo Decreto economico: «sostegno alle liquidità delle imprese, le misure di tutela degli assi strategici del Paese (Golden Power, ndr) e quelle per sostenere anche le spese che le imprese dovranno mettere in campo per la fase due, potendo ripartire in sicurezza».