Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato ufficialmente il Decreto Fiscale messo a punto dal Governo Conte-2, collegato alla Manovra di Bilancio 2020: per questo motivo da oggi il provvedimento è in vigore in Gazzetta Ufficiale, dunque è legge dello Stato fino a che il Parlamento non lo convertirà definitivamente (il voto in Camera e Senato deve arrivare entro 60 giorni a partire da oggi). La lotta all’evasione è il macro-tema che sottende molte delle disposizioni messe a tema dal Governo Pd-M5s-LeU-Italia Viva: il gettito che lo Stato dovrebbe introiettare da questo Decreto Fiscale è di 6,5 miliardi di euro con tante misure che molto hanno fatto discutere in queste ultime settimane dentro e fuori la maggioranza. Dal tetto al contante all’aumento degli anni di carcere per i “grandi evasori”, ma anche i bonus per l’utilizzo di Pos e bancomat, una “doppia lotteria” per gli scontrini per consumatori e negoziati (45 milioni di euro di fondi stanziati) e non solo. Il Dl Fisco è composto di 60 articoli in cui risiedono le misure principali e cardine della Manovra di Bilancio: mancano, perché inserite poi nella Finanziaria, i provvedimenti più “scomodi”, dalla Sugar tax alla Plastic tax, passando per il “Bonus Befana” di inizio anno destinato a chi paga con la carte elettroniche da luglio e ovviamente fino al disinnesco dell’aumento Iva.
LE NOVITÀ DEL DECRETO FISCALE
Nel Decreto Fiscale firmato da Mattarella, è contenuto «una riduzione del secondo acconto di Irpef-Irap-Ires della dichiarazioni per le partite Iva che applicano gli Isa (gli indici che hanno sostituito gli studi di settore), che da sola sposta 1,5 miliardi dal 2019 al saldo del 2020», riporta l’Ansa. Presenti poi nel Decreto che dovrà essere convertito in legge dal Parlamento anche il prestito ponte da 400 milioni per l’Alitalia (l’ultimo tratto della cessione della compagnia in attesa che si trovi una soluzione tra Fs, Mef e Atlantia), e l’attesa regola voluta da Fratelli d’Italia (e votata da tutto il Parlamento) sulle regole per i seggiolini antiabbandono. Tra le tante misure inserite ancora nel Decreto Fiscale trova spazio il taglio di 3 miliardi di spesa per tutti i ministeri mentre vengono fissate le regole specifiche per il “nodo” contante, la vera scommessa del Premier Conte nella lotta all’evasione. In primis si instaura un tetto al cash a 2.000 euro (il Governo Renzi lo aveva portato a 3mila) dal prossimo luglio e poi a 1.000 euro dal gennaio 2022, ma vi è anche la spinta per l’utilizzo del bancomat e delle forme di pagamento elettronico «per i piccoli commercianti si prevede da luglio un credito d’imposta del 30% sulle commissioni pagate per i Pos». Sempre dalla prossima estate, scatta per volere del Ministro Bonafede la conversione del decreto con aumento delle pene per i grandi evasori: riduzione delle soglie che fanno scattare il carcere e aumento degli anni di detenzione. Ad esempio, scrive l’Ansa: «si passa da un massimo di 6 ad uno di 8 anni se si superano i 100 mila euro con una dichiarazione fraudolenta».