La tensione sul Governo resta molto alta, quantomeno alla Camera dove parlamentari di Pd e Lega proseguono nella lite a distanza in merito ai tanti emendamenti presentati dalle opposizioni: su due di essi – quello contro il Green Pass al ristorante e soprattutto quello sull’obbligo di pass da togliere per i minorenni – la Lega ha deciso di votare contro il Governo e assieme ai deputati di Giorgia Meloni.
Risultato, entrambi gli emendamenti bocciati ma maggioranza divisa: «Voti favorevoli largamente inferiori alla maggioranza assoluta. Molti evidentemente si sono vergognati e sono usciti per non votare. Rimane solo prossimo emendamento a scrutinio segreto», commenta deluso Claudio Borghi del Carroccio. Uscendo dal Salone del Mobile di Milano, Salvini ha annunciato che stamane ha avuto un colloquio con il Premier Draghi sia sul Decreto Green Pass in discussione alla Camera, sia sull’eventuale estensione nel prossimo CdM: «Ho parlato con il presidente Draghi, non risulta nessuna estensione di green pass a tutti i lavoratori del pubblico e del privato, a differenza di quello che ho letto su qualche giornale e quindi questo mi conforta». Non solo, a domanda precisa, il leader della Lega ha aggiunto «Siamo pronti a discutere di tutto, se qualcuno vuole inserire l’obbligo vaccinale deve anche inserire il risarcimento per eventuali danni. L’obbligo avrebbe il risultato contrario: spaventerebbe e aumenterebbe i dubbi».
PD E M5S CONTRO LA LEGA SUL GREEN PASS
È ripresa stamattina la discussione alla Camera sugli emendamenti al testo base del Decreto Green Pass: negli aggiornamenti precedenti (qui sotto, ndr) già emergeva lo scontro tra i principali partiti della maggioranza, ma nelle ultime ore la tensione nel Governo è salita alle stelle con Pd e M5s che accusano il Carroccio di essere inaffidabile e con un piede sempre fuori dalla maggioranza.
Nel frattempo, gli emendamenti finora votati e presentati da Fratelli d’Italia hanno trovato una netta opposizione anche dalla Lega, ma restano comunque alcuni nodi sul Green Pass che saranno discussi nelle prossime votazioni: «Abbiamo scelto di votare tre emendamenti qualificanti, per concentrare su di essi tutta l’attenzione», ha spiegato il deputato della Lega Claudio Borghi aprendo la seduta questa mattina. «E’ un partito inaffidabile per il governo, chiediamo chiarezza», attacca ancora Letta, mentre il leader M5s Giuseppe Conte ad “Agorà” aggiunge, «Non abbiamo bisogno di polemiche strumentali, invito con molta chiarezza la Lega a prendere una posizione chiara, per un sostegno chiaro al completamento della campagna vaccinale. La Lega sostiene la maggioranza e deve avere una posizione chiara». Al Corriere della Sera è Salvini a replicare alle critiche degli alleati di Governo: «Tutti erano informati di tutto. Ma quale ambiguità? I vaccini sono entrati in 40 milioni di case, e va benissimo. Il green pass anche va benissimo negli stadi, nei teatri e nelle manifestazioni pubbliche. Ma noi possiamo ancora avere la libertà di chiedere i tamponi gratuiti? […] Stiamo chiedendo che i ristoratori non siano ulteriormente penalizzati». Agli attacchi di Pd e M5s, l’ex Ministro replica poi «Il Pd è ormai il partito dell’ipocrisia. È da un anno che tengono in ostaggio il Parlamento con l’omofobia».
SALVINI: “VOTEREMO ALCUNI EMENDAMENTI DI FDI”
È ancora “maretta” nella maggioranza sul Decreto Green Pass, dopo la decisione di ritirare tutti gli emendamenti proposti dai partiti di Governo: nel pomeriggio infatti il leader della Lega Matteo Salvini ha annunciato che alcuni emendamenti di Fratelli d’Italia saranno votati anche dal Carroccio alla Camera. «Certo che voteremo», ha risposto il segretario leghista a margine della presentazione della lista del suo partito a sostegno di Luca Bernardo, candidato sindaco a Milano. «Ma il Governo rischia zero», ha ribadito Salvini, «Non penso che il governo dipenda dal fatto che uno voglia andare al ristorante a mangiarsi la pizza con o senza il green pass. Penso che il governo abbia altre sfide ben più ambiziose rispetto a queste».
È stato allora chiesto a Salvini perché la Lega abbia ritratto gli emendamenti se poi andrà a votare alcuni di FdI (che ricordiamo essere all’opposizione, ndr): questa la replica, «Perché se no il governo avrebbe messo la fiducia e non ci sarebbe stato neanche dibattito in Parlamento e quindi non ci sarebbe stata neanche la possibilità di discutere un singolo emendamento, mentre ora si stanno discutendo gli emendamenti sui ristoranti, sulle attività culturali e sui tamponi gratuiti». Non ci sta il Partito Democratico che va all’attacco, a partire dal segretario Enrico Letta che dall’evento elettorale a Chiusi (Siena) per le Amministrative osserva, «Sul Green pass chiediamo chiarezza, non si può stare nella maggioranza e votare con l’opposizione. Il Green pass è essenziale, ne va di mezzo la salute di tutti. Trovo gravissimo l’atteggiamento della Lega, un atteggiamento che dimostra irresponsabilità e dimostra che la Lega non ha a cuore la salute degli italiani e che non è un partner di governo affidabile. Un partner di governo affidabile non vota gli emendamenti dell’opposizione su una questione chiave». Critica anche la capogruppo Pd alla Camera, Debora Serracchiani: «Deve finire l’ambiguità di Salvini che in Consiglio dei ministri condivide le scelte del governo e poi in Parlamento lavora per cancellarli in accordo con Fratelli d’Italia. Salvini decida da quale parte stare, se in maggioranza o all’opposizione del governo Draghi. Giochini per convenienze di partito sono inaccettabili». Intanto però nella prima votazione della serata – la seduta è ora sospesa fino a domani mattina alle ore 9.30 – sull’emendamento per eliminare il contingentamento e il distanziamento negli eventi all’aperto dove per partecipare serve il green pass, la Camera ha respinto con 40 favorevoli, 196 contrari e 4 astenuti. La Lega, con scrutinio palese, ha votato convintamente con la maggioranza.
MAGGIORANZA RITIRA EMENDAMENTI ALLA CAMERA: NO VOTO DI FIDUCIA
Alla Camera il Governo Draghi non porrà la questione di fiducia sul voto per il Decreto Green Pass su scuola e trasporti, licenziato dal CdM lo scorso 5 agosto: tutti i partiti di maggioranza, compresa la Lega, hanno ritirato gli emendamenti al decreto ottenendo in cambio, di fatto, il non voto di fiducia tra domani e dopo (appena verrà smaltita la discussione con “ostruzionismo” adottata dall’opposizione di Fratelli d’Italia).
Fonti parlamentari lo hanno comunicato all’ANSA, confermato poi anche dal deputato della Lega Claudio Borghi, tra i principali fautori degli emendamenti anti-Green Pass presentati nei giorni scorsi: «Ritirati emendamenti maggioranza. A seguito di ciò il Governo ha detto che non ci sarà fiducia e si potrà discutere in aula il decreto green pass. Mi sembra doveroso per un minimo rispetto al Parlamento». Lo stesso parlamentare ha poi ricordato, sempre su Twitter, come evitando la fiducia «si discuteranno e voteranno gli emendamenti di opposizione articolo per articolo». In mattinata già il leader della Lega Matteo Salvini aveva aperto alla possibilità di ulteriori discussioni senza il “gioco” degli emendamenti contro la propria stessa maggioranza, chiedendo però che almeno non fosse discussa la fiducia sul testo del Decreto.
DECRETO GREEN PASS, QUALI NOVITÀ RESTANO
«Il Parlamento c’è per discutere, per dibattere, per approfondire. Fiducia al governo ma senza esagerare con i divieti», ha sottolineato Salvini fuori dal Parlamento, ribadendo «Come Lega manteniamo assoluta fiducia in Draghi e in questo governo. Chiediamo che si curino e si mettano in sicurezza più italiani possibili, senza complicare la vita ad altri milioni di italiani. Penso a chi vuole mettere il Green pass per andare in metropolitana, in bus e in treno». A preoccupare Palazzo Chigi erano proprio i 5 emendamenti presentati dalla Lega assieme a FdI e L’Alternativa c’è (ex M5s), con voto segreto, sulla possibilità di alzare a 18 gli anni di esonero del Green Pass. Salvini ha commentato dopo l’annuncio di togliere la quesitone di fiducia, «Noi abbiamo dimostrato buona volontà ritirando tutti gli emendamenti e trasformandoli in ordine del giorno. E’ chiaro che se ci bocciano le proposte, voteremo di conseguenza». Mentre il Governo sta preparando già il prossimo Decreto sul Green Pass, con estensione delle norme e delle categorie interessate, entro il prossimo ottobre (tra le novità, l’obbligo per dipendenti pubblici, locali e forse anche trasporti cittadini), sul “vecchio” testo di legge da 18 articoli le principali novità restano quelle già presentate le scorse settimane:
– proroga al 31 dicembre 2022 della deroga per sanitari
– vaccini antinfluenzali in farmacia a tutti gli over 18
– Green Pass passa da 9 a 12 mesi
– test salivari equiparati ai tamponi
– fino al 30 novembre prezzi calmierati dei tamponi in farmacia