OK UNANIME AL CDM SUL GREEN PASS
Il Consiglio dei Ministri ha approvato in forma unanime il nuovo Decreto sul Green Pass: 8 articoli totali, si conferma l’estensione dell’obbligo a tutti i lavoratori del settore privato e pubblico. Il provvedimento entrerà in vigore dal 15 ottobre e varrà fino al 31 dicembre 2021.
Tra le ultime novità inserite nella bozza approvata in CdM – e che saranno presentate in conferenza stampa dalle 19 con i Ministri Brunetta, Orlando, Gelmini e Speranza – vi si legge, «Le disposizioni di cui al comma 1″ ovvero l’obbligo di green pass non si applicano ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del Ministero della salute». Saranno i datori di lavoro a dover verificare il rispetto delle prescrizioni sul Green Pass, con modalità operative «per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, prevedendo prioritariamente, ove possibile, che tali controlli siano effettuati al momento dell’accesso ai luoghi di lavoro e individuano con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento e della contestazione delle violazioni degli obblighi». Importante novità sulle tempistiche di ricezione del Green Pass: il decreto stabilisce infatti che il passaporto vaccinale entrerà in vigore non dal 15esimo giorno dopo la prima dose, ma nel giorno stesso della somministrazione effettuata.
ODG DEL CDM E DECISIONI IN CABINA DI REGIA
Inizierà dopo le ore 16 il Consiglio dei Ministri di cui è stato pubblicato il nuovo ordine del giorno: si conferma un unico Decreto legge sull’obbligo di Green Pass (certificazione verde Covid-19) per tutti i lavoratori del settore pubblico e privato, ma tra gli altri provvedimenti in esame (qui l’elenco ufficiale, ndr) non si scorge il decreto contro il caro-bollette. Con ogni probabilità – come emerge da quanto è trapelato dalla riunione Draghi-Franco-Cingolano – la nuova norma verrà preparata per la prossima settimana in modo da pianificare al meglio l’intervento in ogni suo (complesso) dettaglio.
Nel frattempo durante la Cabina di regia tenutasi stamane tra il Presidente del Consiglio e i capidelegaizone dei partiti di Governo, si è deciso per un accordo sostanzialmente unanime sull’introduzione del nuovo Green Pass per tutti i lavoratori. Resta ancora critico su alcuni punti il leader della Lega Matteo Salvini che ai cronisti dopo la Cabina di regia confessa, «Usare il green pass per garantire le riaperture e il lavoro va bene. Imporlo, però, e su questo abbiamo presentato un emendamento, alle mamme che vanno a portare il figlio al nido o alla scuola materna e se non ce l’hanno non possono andare a prendere il figlio di due anni, mi sembra veramente qualcosa di assolutamente assurdo. Occorrono equilibrio e buon senso». Si è poi deciso per la sospensione senza stipendio di tutti i lavoratori che saranno senza Green Pass per 5 giorni consecutivi, tanto nel pubblico quanto nel privato: se però il dipendente dovesse accedere sui luoghi di lavoro eludendo il controllo, allora il Governo impone una sanzione pecuniaria da 600 a 1.500 euro, oltre a provvedimento disciplinare. Non passa la linea dei tamponi gratuiti sul luogo di lavoro: la Cabina di regia avrebbe deciso, e il CdM ratificherà, un prezzo imposto calmierato per le farmacie fino al 31 dicembre 2021. Gratis per chi non può fare il vaccino, 8 euro per i minori, 15 euro per gli over-18: confermata invece la durata dei tamponi validi per ottenere il green pass, resta di 48 ore. A ottobre si provvederà a discutere e decidere sull’eventuale aumento della capienza per gli eventi, in base all’andamento della curva epidemiologica. Nel decreto in arrivo oggi in CdM è stato anche specificato che l’obbligo di Green Pass vale anche per colf, baby sitter, Partite Iva e in generale tutti i lavoratori che offrono servizi occasionali, come elettricisti, fabbri e idraulici. Da quanto filtra in questi minuti dall’ANSA, vi sarebbe uno scontro in atto tra Forza Italia e M5s sul tema del Green Pass obbligatorio per i dipendenti in smart working: favorevole Brunetta, contrari i ministri 5Stelle.
I TEMI DEL CDM DI OGGI
Alle ore 16 è convocato oggi il 36esimo Consiglio dei Ministri del Governo Draghi, con a tema due snodi fondamentali per l’agenda politica attuale: in primis, il Decreto legge per estendere l’obbligo del Green Pass a tutti i luoghi di lavoro, sia per dipendenti statali che per privati. In secondo luogo, viene dato come molto probabile il varo di un secondo Decreto legge, contro il caro bollette dopo le polemiche degli ultimi giorni a seguito dell’annuncio del Ministro Cingolani.
Non è previsto per il momento alcuna conferenza stampa successiva al CdM, ma non è da escludere che possano giungere novità in itinere nel corso della giornata: quello che è certo, l’accordo trovato sul Green Pass verrà presentato in Cabina di regia a Palazzo Chigi precedente alla riunione con i Ministri e in quell’occasione i capidelegazione dell’esecutivo proveranno a limare i dettagli dei due Decreti al varo oggi pomeriggio. Particolarmente delicato lo snodo del Green Pass obbligatorio sul lavoro, con la Lega che proverà a modificare la norma anche se resta l’ok di massima annunciato ieri dal Ministro MISE Giancarlo Giorgetti e dagli stessi Governatori leghisti. Si terrà alle 14.30 l’incontro tra il governo e le Regioni sul decreto che estende l’obbligo del green pass a tutti i luoghi di lavoro: al termine della Cabina di regia e prima del Cdm, spiega l’ANSA, il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini illustrerà il provvedimento ai governatori.
GREEN PASS OBBLIGATORIO AL LAVORO: LE REGOLE
«Abbiamo intrapreso una strada chiara, il Consiglio dei ministri sarà sicuramente un momento importante. Si va verso l’obbligo del certificato verde non solo per i lavoratori del pubblico impiego ma anche per quelli del settore privato. Solo immunizzando la stragrande maggioranza della popolazione possiamo contenere i contagi. Il vaccino è l’unica arma che abbiamo contro il Covid»: così stamane Gelmini annuncia il Decreto sul “super Green Pass” in arrivo in CdM nelle prossime ore. Obbligo per tutti i dipendenti, pubblici e privati, dal 15 ottobre 2021: uffici, studi professionali, negozi, ristoranti e tutti quei luoghi dove già ora è obbligatorio il pass per la clientela al chiuso: le sanzioni si preannunciano pesanti e simili a quelle stabilite dal precedente Decreto su Trasporti e Scuola, ovvero multe dai 400 ai 1.000 euro senza però possibilità di licenziamento. La norma fa scattare la sospensione del lavoro e dello stipendio dopo 5 giorni di assenza ingiustificata (ovvero senza Green Pass valido) nel settore pubblico, 3 nel settore privato. Restano due i nodi da risolvere in CdM: chi/quando effettuerà i controlli con l’app “Verifica C-19” e poi la questione tamponi. Ieri i sindacati Cgil-Cisl-Uil hanno ribadito nel vertice con Draghi che la sicurezza non può essere un costo per il lavoratore, e dunque finché non sarà obbligatorio il vaccino per poter lavorare occorre che i tamponi possano essere gratuiti per tutti. Il Governo però si dice contrario perché lo scopro del Green Pass obbligatorio è incentivare la vaccinazione, con i tamponi gratuiti si rischia l’effetto contrario.
DECRETO CONTRO IL CARO BOLLETTE
In mattinata si è tenuto il vertice a tre fra il Ministri Franco (MEF) e Cingolani (Transizione Ecologica-Ambiente) e il Premier Mario Draghi, per provare a trovare la quadra da inserire nel nuovo Decreto anti rincaro energia. «Bollette della luce +40% nel prossimo trimestre e rinato da 247 euro per ogni famiglia»: questo aveva spiegato lo scorso 13 settembre il Ministro Cingolani e sulle possibili soluzioni ad hoc oggi si dovrebbe discutere in Cabina di regia e Consiglio dei Ministri. Il decreto che dovrebbe essere varato proverà a tagliere alcuni oneri di sistema oltre che porre una “sforbiciata” al costo dell’IVA. Secondo le associazioni Assoutenti e Movimento Consumatori, senza interventi dello Stato si profilerebbe una «stangata complessiva da quasi 1.300 euro annui a famiglia». Un maxi-ritocco/aumento delle tariffe energetiche «determinerebbe un maggior esborso annuo pari a circa +500 euro annui a carico di una famiglia con due figli solo per le forniture di luce e gas. Energia più cara si traduce tuttavia anche in maggiori costi per industria, trasporti, esercenti, e per l’intero sistema produttivo e distributivo, con ripercussioni sui prezzi al dettaglio e sulle tariffe», concludono le associazioni in una nota. Secondo le fonti di Governo alle agenzie, si pensa ad uno stanziamento di fondi per almeno 3 miliardi di euro per limitare l’impennata delle bollette elettriche e del gas già dal prossimo Consiglio dei Ministri.