Il Decreto liquidità è uno degli argomenti senza dubbio più chiacchierati in questi giorni di profonda crisi economica per il nostro Paese, dettata dalla pandemia di Coronavirus che non può ancora dirsi risolta e che, oltre a un grave danno in termini di vite umane, ha arrecato problematiche non indifferenti alle finanze italiane. Sull’argomento è intervenuto quest’oggi, giovedì 7 maggio 2020, il ministro allo Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in occasione del consueto question time al Senato, imperniato sulle misure attivate a sostegno delle imprese su cui si è abbattuta la mannaia del Covid-19. “È innegabile che gli effetti del Dl liquidità scontano l’atteggiamento di alcuni istituti bancari che non stanno collaborando come dovrebbero e come potrebbero nell’erogazione dei finanziamenti, ha dichiarato con tono polemico Patuanelli, svelando dunque il malcontento delle banche nei confronti di questo provvedimento giudicato fondamentale dal Governo Conte per traghettare un’Italia ammorbata fuori dalle sabbie mobili della crisi.



DECRETO LIQUIDITÀ, PATUANELLI: “PUÒ FUNZIONARE E STA FUNZIONANDO”

Eppure, secondo Patuanelli, malgrado il denunciato ostracismo da parte di alcuni istituti di credito, il Decreto liquidità è uno strumento che “può funzionare e sta funzionando. Quello che è stato fatto è ancora poco, ma la nostra Italia è l’unico Paese europeo a poter contare su una garanzia statale al 100%”. Oltretutto, tale iniziativa non è destinata a rimanere isolata, tanto che nel prossimo decreto saranno stanziati 15 miliardi di euro esclusivamente per il fondo perduto. Di fatto, come ha precisato il ministro allo Sviluppo economico nell’intervista odierna, il Governo Conte ha scelto di aggiungere ulteriori 10 miliardi di euro “ai cinque della conferma delle misure che il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, confermerà nel modo dei 600 euro e che saranno incrementati per due mensilità, e quindi avremo circa 15 miliardi esclusivamente per il fondo perduto”. Parallelamente all’introduzione della Fase 2, l’Italia prova a ripartire pertanto anche sotto il profilo finanziario, anche se l’impressione è che, in un futuro non così lontano, ci sarà bisogno di nuove misure per sostenere la nazione.

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