«Il Decreto Maggio perché ritarda? La commissaria europea alla Concorrenza Margrethe Vestager sta aggiornando in questi giorni il Temporary framework, cioè lo strumento con cui si introduce un regime di deroga per gli aiuti alle imprese colpite dall’emergenza. Quindi tutte le misure di sostegno alle imprese a cui abbiamo lavorato dovranno attenersi al nuovo quadro»: così ha spiegato il Premier Conte stamane nella lunga intervista al Fatto Quotidiano i motivi per cui il Decreto economico “Dl Aprile” annunciato ai primi dello scorso mese è stato slittato a maggio e ancora non trova una data di varo ufficiale nel prossimo CdM (forse domani, forse nel weekend, forse all’inizio della prossima settimana).
Intanto però imprese e lavoratori fremono per interventi che servono subito per rilanciare un’economia allo sbando nella piena emergenza coronavirus: la questione del ritardo dell’emanazione del regolamento europeo è vero, con alcuni Paesi che temono che la Germania alla ripartenza economica possa avvantaggiarsi a livello concorrenziale grazie alla maggiore forza economica derivante per minor sofferenza nella crisi. Il Governo nella videoconferenza con le aziende ha fatto presente che «questo aspetto incide sulla definizione delle misure per i ristori al mondo produttivo», riporta La Stampa. Nel resto dell’Europa però gli aiuti economici sono arrivati regolari a marzo, sono giunti ad aprile e arriveranno anche per il mese di maggio mentre in Italia ancora si attendono le Cig e gli ultimi bonus per il mese di marzo 2020.
IL VERO MOTIVO DEL RITARDO
Il vero motivo per cui dunque il ritardo si fa così ingente è un mero snodo politico: Pd-Renzi-M5s non sono d’accordo tra loro né sul Reddito di Emergenza né sulla liquidità e libertà da dare alle imprese. L’area maggiormente “statalista” all’interno del Governo Conte (M5s, parte del Pd e LeU) insiste affinché vi sia “più Stato nel mercato” in questo momento di crisi, mentre la tesi “produttivista” viene interpretata da minoranza del Pd legata ancora a Renzi e ovviamente da Italia Viva in primis. Se si aggiunge poi il tema della regolarizzazione dei 600mila irregolari per il settore dell’agricoltura – con la Ministra Bellanova che minaccia di dimettersi se non si trova la quadra nel Decreto – ecco spiegati i motivi per cui da ormai settimane si discutere del Decreto Economico tanto da chiamarlo prima Dl Aprile e ora ovviamente Dl Maggio. Lo scontro sul Rem poi mette di nuovo sulla scena renziani-dem contro grillini per via dei finanziamenti “a pioggia” che si andrebbero ad aggiungere a quelli del Reddito di Cittadinanza: il Governo non trova la quadra e assieme alle norme europee il forte rischio di un ritardo anche oltre questa settimana è fondato.
DECRETO MAGGIO: ANTICIPAZIONI E NOVITÀ
Tra bozze, anticipazioni e rifinanziamenti, il Decreto Maggio (ex Dl Aprile) è sostanzialmente una maxi Manovra di Bilancio dal valore di almeno 55 miliardi di euro (più i 25 già finanziati nel Cura Italia) e servirà a porre aiuti economici a famiglie, lavoratori, imprese e classi più povere. Sul fronte famiglia, nel nuovo Decreto sarà raddoppiato il bonus baby sitter ed esteso il congedo parentale, mentre per i lavoratori vi sarà il tema molto delicato del bonus partite iva (confermato a 600 euro, per ora niente rialzo a 800€, se ne riparla forse per giugno) e soprattutto la cassa integrazione con migliaia di lavoratori che ancora attendono i pagamenti di aprile. Risorse era 14 miliardi di euro e possibilità di proroga della Cig per 9 settimane (o come vorrebbe il Pd con la formula 5+4). Come già detto, il Decreto Maggio dovrebbe avere una misura dedicata al Reddito di Emergenza ma si discute ancora nel Governo tanto sulla risorsa (1 miliardo) quanto sul finanziamento una tantum o assegno continuativo.
Tra le novità principali dopo gli ultimi incontri di maggioranza tra Conte e i capidelegazione vi è il nuovo meccanismo di ristoro dalle perdite causate dalla crisi coronavirus che tratterà allo stesso modo artigiani, commercianti e microimprese fino a 5 milioni di fatturato. In sostanza con i 7 miliardi pronti ad essere stanziati nel Dl Maggio, queste categorie avranno contributi per 3 mesi su affitti, bollette e contributo a fondo perduto del 20-25% sulle perdite di fatturato. Come poi annunciato anche oggi dall’intervista del Premier Conte sul Fatto Quotidiano, nel nuovo Decreto troverà spazio anche il nuovo ecobonus per incentivare l’edilizia privata regolare: «attraverso il credito di imposta «permetterà di ristrutturare gli immobili per adeguarli alla normativa antisismica e per l’efficientamento energetico, gratis».