Si comincia a pensare a una riapertura completa: ristorazione, attività turistiche comprese quelle balneari, strutture ricettive, servizi alla persona (parrucchieri ed estetisti), commercio al dettaglio, commercio al dettaglio su aree pubbliche (mercati, fiere e mercatini degli hobbisti), uffici aperti al pubblico, servizi per infanzia e adolescenza. Il Governo ha dato l’ok alle proposte delle Regioni in quella che il presidente del consiglio Conte ha definito “una portentosa collaborazione tra istituzioni“. “Accordo pieno con il Governo sulla fase di partenza che prende il via il 18 maggio. Il Presidente del Consiglio, nelle more del Consiglio dei Ministri impegnato nell’approvazione del decreto legge che disciplinerà il regime delle nuove aperture dal prossimo lunedì, ha espresso un primo orientamento positivo sulla proposta avanzata dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che coniuga responsabilità, sicurezza, flessibilità e autonomia”, ha dichiarato il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini.” (agg. di Fabio Belli)
CDM RIPRESO: VERSO LA FASE 2B
Può riprendere il Consiglio dei ministri per il dl riapertura, quello che sancirà l’avvio della Fase 2B dal 18 maggio 2020. È terminato l’incontro tra il premier Giuseppe Conte e le Regioni dopo una giornata caratterizzata anche da tensioni. «L’accordo tra Regioni e governo è stato raggiunto», ha annunciato poco dopo le 21 il governatore della Regione Veneto Luca Zaia. Questo vuol dire che è stato accettato il documento di intesa realizzato dalle Regioni nel tardo pomeriggio di oggi e sottoposto all’attenzione del presidente del Consiglio e dei ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza in videoconferenza. Si attendono conferme in tal senso, ma intanto è stata raggiunta una tappa decisiva, al termine di una giornata di incontri e confronti. Il Cdm è stato infatti sospeso più volte, ma riprende in serata. Secondo quanto riportato da Repubblica, «saranno approvati solo il decreto legge sui provvedimenti post 17 maggio, non il dcpm». (agg. di Silvana Palazzo)
CDM SOSPESO: INCONTRO CONTE-REGIONI
Il Consiglio dei ministri con il dl riapertura come primo punto all’ordine del giorno è sospeso. Cominciato alle 13, il Cdm ha incontrato subito delle difficoltà: si è rivelato difficile approvare il decreto mentre le Regioni trattavano per arrivare ad una linea comune. Quindi dopo una prima sospensione di un’ora per la firma dei protocolli con le confessioni religiose, il Cdm è stato riaperto e poi subito aggiornato alle 21. Fonti di governo, riportate da Askanews, spiegano che ora si aspetta l’esito del confronto tra le regioni e l’incontro (in videoconferenza) tra il premier Giuseppe Conte e i governatori, in programma a breve. Le Regioni dal canto loro hanno comunicato nel tardo pomeriggio di aver «elaborato un documento unitario con linee guida condivise per le categorie economiche che da lunedì potranno riaprire». Quel che va chiarito è se sarà condiviso anche con il governo e se quindi sarà possibile sbloccare il provvedimento già stasera. Una soluzione auspicata da Conte, il quale vorrebbe comunicare il prima possibile le decisioni ai cittadini. (agg. di Silvana Palazzo)
BOZZA DL RIAPERTURA: COSA PREVEDE
Circola già la bozza ufficiale del nuovo Decreto Riaperture coronavirus (qui il Pdf) che avrà valore dal 18 maggio al prossimo 31 luglio: si tratta come anticipato di un Decreto legge “quadro” con soli 3 articoli entro i quali poi le singole Regioni, di comparto con CTS e Ministero della Salute, potranno agire inasprendo o allargando i cordoni delle linee guida nazionali. Via libera agli spostamenti fuori dalle Regioni dal 3 giugno prossimo mentre sarà possibile uscire per qualsivoglia motivo all’interno della stessa Regione già da lunedì 18 maggio. Di conseguenza dovrebbe decadere l’uso dell’autocertificazione, se non per uscire dalle Regioni fino al prossimo 3 giugno: è consentita la riapertura a tutte le attività produttive e commerciali, con le Regioni che dovranno monitorare al dettaglio la situazione epidemiologica e garantire eventuali chiusure locali per prevenire nuovi focolai pericoli del Covid-19.
«Possibili modifiche a protocolli Inail, ma rispettare linee guida sui sicurezza», ha spiegato il Premier Conte alle Regioni stamane nell’ultimo vertice in videoconferenza dove è stata presentata l’ultima bozza ufficiale del Decreto riaperture. «Alle Regioni spetta anche il monitoraggio dell’andamento dell’epidemia e l’invio quotidiano dei dati al ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al Comitato tecnico scientifico. Sulla scorta di queste informazioni i governatori potranno introdurre, anche nell’ambito delle attività economiche e produttive svolte nel territorio regionale, misure derogatorie, ampliative o restrittive», si legge ancora nel testo preparato dal Governo e che arriverà in CdM in giornata. «Stop da 5 a 30 giorni per le attività economiche che non si attengono alle misure anti-Covid19», è invece un altro passaggio del testo finale. Conferma l’Adnkronos che potrebbe esserci comunque un nuovo Dpcm tra domani e domenica.
PRONTO IL DL QUADRO
Il caos è servito: a pochissimi giorni ormai dal 18 maggio – e dopo i continui rinvii del Decreto Rilancio che hanno impegnato il Governo fino a mercoledì sera – per la giornata di oggi è convocato un Consiglio dei Ministri alle ore 12 sul nuovo Decreto riaperture ma per quanto riguarda il contenuto del nuovo strumento scelto da Conte per “sostituire” i Dpcm passati è ancora tutto piuttosto fumoso. Secondo quanto raccolto dall’Adnkronos attraverso qualificate fonti di Governo, oggi in CdM dovrebbe approdare un Decreto Legge “quadro” di soli 3 articoli che disegnerà di fatto un contesto nazionale entro il quale le Regioni dovranno orientarsi per le diverse aperture di bar, ristoranti, negozi, parrucchieri e centri estetici dal 18 maggio.
Sempre secondo le primissime anticipazioni, nel Dl quadro sarebbe fatto divieto ancora di spostamenti «in una regione diversa rispetto a quella in cui attualmente ci si trova, salvo per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute». Dopo il Decreto quadro però seguito un nuovo Dpcm più specifico da varare tra stasera e domani in giornata: i tempi stringono e la confusione, anche sull’uso del Dpcm che Conte aveva definito solo mercoledì sera in conferenza stampa ormai “sospeso” per l’allentamento dell’emergenza.
DECRETO RIAPERTURE: LE ANTICIPAZIONI
Il nodo del caos tra Governo e Regioni è rappresentato dal ritardo ancora non risolto delle “pagelle regionali” attese per ieri dal Ministero della Salute sugli indici di contagio dei singoli territori: un po’ per il ritardo delle stesse Regioni nei consegnare i report in base ai 21 parametri fissati dal Decreto Speranza e un po’ per l’oggettiva difficoltà di impostare un piano riaperture con un algoritmo così complesso (nell’incrociare Contagio R0, terapie intensive, disponibilità sanitarie sul territorio, andamento epidemiologico degli ultimi giorni ecc.), il risultato è che ancora a tre giorni dal 18 maggio non si ha un quadro completo di come siano effettivamente i dati delle Regioni dopo le prime riaperture del 4 maggio. La cabina di regia al ministero della Salute dal 4 maggio ha il compito di esaminare 21 indicatori che devono soddisfare tre requisiti per ciascuna regione: capacità di monitoraggio; capacità di accertamento diagnostico, indagine e gestione dei contatti; risultati relativi alla tenuta dei servizi sanitari. Senza queste “pagelle” non si riesce ad avere il punto di osservazione completo per poter dire cosa e come riaprire. In giornata Boccia e Speranza vedranno in video conferenza le Regioni per provare a trovare una “quadra” e passare così alle diverse ordinanze regionali nel weekend, ma i tempi stringono e nel frattempo negozi e bar non sanno ancora quale sarà il loro destino da lunedì.
Inoltre le linee guida di Inail e CTS per molti esercenti sono tutt’altro che applicabili in tempi rapidi e in alcuni casi considerati proprio «inapplicabili» perché porterebbero danni economici peggiori del non riaprire l’attività: insomma, un grande caos che si aggiunge alla crisi economica perenne. Infine, tra le ultime anticipazioni del Dl quadro emerse ieri sera, ci sarà un automatismo per nuove restrizioni se il monitoraggio registrerà un passaggio alla categoria di rischio “alto”, mentre è ancora da risolversi la questione delle autocertificazioni: probabilmente decadrà per gli spostamenti nelle Regioni (dunque si potrà andare a trovare gli amici) ma dovrebbe rimanere per le uscite dalle stesse Regioni (con motivi di salute, lavoro, ritorno presso domicilio).