IL GOVERNO ANNUNCIA DECRETO SUL REDDITO DI CITTADINANZA A GENNAIO 2023
Il Governo Meloni mentre si appresta a modificare già in questa Manovra di Bilancio il Reddito di Cittadinanza, annuncia per il mese di gennaio 2023 un decreto apposito che possa inizia a governare la “transizione” tra la misura ideata dal M5s e il futuro che porterà nel 2024 una nuova forma di sostegno a povertà e lavoro con criteri completamente modificati. Lo ha spiegato oggi a Radio 24 il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon (Lega): «Io spero che nella seconda metà del mese di gennaio potremo portare a casa un decreto che ritoccherà ulteriormente il Reddito di cittadinanza, ma anche tanti altri temi sul lavoro».
Se l’offerta del Reddito di Cittadinanza resterà comunque nei limiti temporali che vicino a casa del percettore, rilancia Durigon, «dovrà accettare qualsiasi tipologia di offerta di lavoro. Questo sarà sicuramente un tema che entrerà sicuramente nel nostro decreto. Dopodiché tante cose entreranno: dalla formazione al matching per poter dare ai percettori delle risposte ed una funzionalità diversa». Il Governo Meloni ha già annunciato che verrà abolito il RdC dal 2024 e ma con il nuovo “emendamento Lupi” inserito in Manovra, dopo i primi 7 mesi nel 2023 rimarrà solo per chi ritenuto “non occupabile”. Non solo, verrà perso il Reddito di Cittadinanza in casa di rifiuto di una offerta di lavoro anche se considerata “non congrua”; inoltre, un altro emendamento di Noi Moderati impone che l’assegno verrà tolto a tutti gli onde 30 che non hanno completato il ciclo di studi dell’obbligo.
DURIGON: “REDDITO DI CITTADINANZA, ECCO LE NOVITÀ”
Rispondendo alle diverse polemiche sollevate dal M5s di Conte davanti alle modifiche imponenti che il Governo ha delineato sul Reddito di Cittadinanza, il sottosegretario Durigon sottolinea ancora a Radio 24 «L’offerta congrua che abbiamo in mente prevede che qualsiasi persona, anche laureata, se gli offrono un posto per andare a fare anche il cameriere, casomai vicino casa, è giusto che la accetti, perché se uno prende dei soldi pubblici non credo che possa essere schizzinoso sull’offerta di lavoro». Replicando direttamente al leader M5s, il sottosegretario al Lavoro ribadisce «Il criterio della territorialità resta anche perché una persona non può andare a Trieste per due giorni se è di Napoli, tranquillizzerei Conte».
Elencando le potenziali novità da inserire nel prossimo decreto di gennaio sul Reddito di Cittadinanza, Durigon sottolinea come potranno esserci novità anche sul tema smartworking e Opzione Donna: «La pandemia aveva segnato nel lavoro agile quasi forzato come un elemento fondamentale, oggi bisogna tornare alla contrattazione collettiva dove si possono determinare i livelli standard tra azienda e lavoratori. Credo che sia giusto che si entri in un meccanismo di vita fuori emergenza, quindi questo lo lasciamo gestire alla contrattazione collettiva». Da ultimo, un passaggio sul tema pensioni viene affrontato dal sottosegretario Durigon a “24mattino”: «Sulla Manovra purtroppo non ci sono più margini per Opzione Donna, speravo di riuscire a gestire questa fase ma le varie coperture della Ragioneria ci ha bloccato dal dare questa risposta. Abbiamo ancora qualcos’altro per poter cambiare nel decreto Milleproroghe, stiamo lavorando». La volontà del Governo è dare risposte con delle coperture: «È solo una questione di trovare le coperture per rinnovare Opzione Donna, il problema è pluriennale, servono 80 milioni nel 2023 poi aumenta a 250 milioni nel 2024».