Decreto aprile, poi divenuto decreto maggio ed ora ecco il decreto Rilancio. Come vi abbiamo raccontato, il Governo è al lavoro su nuovi provvedimenti per fare ripartire l’economia, ma le promesse sono molte ed i fatti pochi. Nelle ultime settimane non sono mancati annunci da parte di esponenti dell’esecutivo, ma anche in questo caso ci troviamo a fare i conti con una bozza del dl pubblicata dall’Ansa. Un testo da 770 pagina che contiene numerose misure, il più delle volte già chiacchierate nelle scorse settimane, ma non c’è alcuna certezza temporale sull’attuazione del decreto.

Oltre ai provvedimenti già citati, la bozza del dl contiene un contributo straordinario nel limite di spesa di 80 milioni di euro per il 2020 per gli agriturismi. Come spiegano i colleghi di Adnkronos, il Governo ha accolto la proposta del Mipaaf e sul contributo può essere concessa «una anticipazione, alle imprese agricole autorizzate all’esercizio dell’attività agrituristica e per ogni mancata presenza determinata dalla differenza tra le presenze effettive del periodo gennaio-giugno 2019 e quelle del medesimo periodo del 2020 e alle altre aziende agrituristiche che non offrono servizio di alloggio, attribuendo alle stesse la percentuale di riduzione media calcolata a livello regionale per le strutture con alloggio», spiega l’agenzia. (Aggiornamento di MB)

DECRETO RILANCIO, DOCUMENTO DA 770 PAGINE

Si chiamava Decreto Aprile, poi divenuto Maggio e ora “rischia” di chiamarsi Decreto Rilancio: oppure no. Nelle ultime ore la comunicazione del Governo, nel pieno del caos interno su fondi imprese, bonus e disaccordi tra i partiti di maggioranza, ha fatto pervenire all’Ansa un documento di oltre 770 pagine dove sono contenute le proposte dei Ministeri per quello che si chiamerà Decreto Rilancio. Ora, non è spiegato se si tratti effettivamente del Decreto Maggio (ex Aprile) tanto atteso ormai da un mese o, con ogni probabilità, il Decreto che Conte annunciava nella conferenza stampa sul Dpcm fase 2 dello scorso 26 aprile: «Oltre alle misure economiche, lavoriamo in parallelo a un decreto sblocca Paese. Non basta solo lo sblocco dei singoli cantieri ma di tutto il Paese. Ci stanno guardando a livello internazionale e confido che anche nella ripresa l’Italia sarà ammirata come lo è stato nella fase dell’emergenza».

Dalle norme contenute in questo maxi-faldone di rilancio dell’economia – e dall’incompiutezza delle misure inserite, riferita dalla stessa Agenzia Ansa – appare più la seconda ipotesi, ovvero un maxi decreto che possa per il mese di giugno-luglio rilanciare l’economia italiana in tutti i settori e non solo in quelli finora destinatari del Dl Cura Italia, Liquidità Imprese e l’ancora atteso Dl Maggio.

LE PROPOSTE DEI MINISTERI NEL DECRETO “RILANCIO”

«Si chiamerà “dl Rilancio” il prossimo decreto sul quale il governo è al lavoro per sostenere l’economia – dalle famiglie alle imprese – nella fase dagdi gestione della crisi provocata dal coronavirus», spiega l’Agenzia Ansa aggiungendo come molte di queste proposte sono «incomplete, altre non trovano il parere favorevole della ragioneria. Il documento, che fotografa un provvedimento in evoluzione, contiene norme dal lavoro alla salute, dalla famiglia allo sport». Il tema più intricato del maxi piano di rilancio dell’economia riguarda i bonus annunciati (ma senza ancora data e reale copertura economica) dal Governo per i prossimi mesi.

Si va dalla proroga della Cassa Integrazione a 12 settimane, il raddoppio del bonus baby sitter da 600 euro a 1200 euro (ma qui occorre capire se già avverrà nel Dl Maggio, come annunciato dal Ministro Bonetti, o se nell’ipotetico successivo Decreto Rilancio, sempre ammesso che siano due decreti distinti). La confusione purtroppo non aiuta a comprendere bene come avverranno anche i vari “nuovi” bonus contenuti nel pacchetto di proposte lanciate dai Ministeri a Palazzo Chigi (se infatti il Dl Rilancio fosse quello di Maggio “rinominato” potrebbero volerci ancora settimane prima che questo piano in 770 pagine venga reso pubblicabile e con le giuste coperture)

I NUOVI BONUS ANNUNCIATI

Si parla dunque nel Decreto Rilancio di un bonus per le vacanze da destinare come credito d’imposta a favore dei nuclei familiari con un reddito Isee non superiore a 35.000: servirà per il pagamento dei servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e utilizzabile dal 1 luglio al 31 dicembre 2020. Attenzione, per come formulato il bonus al momento sarà designabile ad un solo componente per nucleo familiare nel limite massimo di 500 euro; sempre il documento visionato dall’Ansa spiega «La misura del credito sarebbe di 300 euro per i nuclei familiari composti da due persone e di 150 euro per quelli composti da una sola persona. Il credito sarebbe fruibile nella misura dell’90% come sconto e del 10% come detrazione».

Tra le altre proposte del Dl Rilancio si trova anche il “Fondo emergenze imprese e istituzioni culturali“, con una dotazione di 150 milioni di euro, destinato al sostegno delle librerie, dell’intera filiera dell’editoria. Lo stesso bonus servirà anche nel sostegno ai musei e agli altri istituti e luoghi della cultura non appartenenti allo Stato, alle Regioni e agli altri enti territoriali di cui all’articolo 101 del decreto legislativo 22 gennaio 2004: «Il Fondo sarebbe destinato anche al ristoro delle perdite derivanti dall’annullamento, in seguito all’emergenza epidemiologica da Covid-19, di spettacoli, fiere, congressi e mostre».

È stato poi proposta l’estensione dello stop ai contributi di marzo agli istituti di bellezza e il blocco di questi versamenti anche per le federazioni sportive, gli enti di promozione sportiva e le associazioni sportive professionistiche e dilettantistiche fino al 30 giugno: gli importi possono essere pagati successivamente in unica soluzione entro il 31 luglio o con quattro rate mensili di pari importo, riporta il piano del Decreto Rilancio in mano all’Ansa. Da ultimo, si prevede un incremento del Fondo per le politiche della famiglia per un importo di 150 milioni di euro per il potenziamento dei centri estivi diurni, mentre «si assicura ai dipendenti del settore privato con figli minori di 14 anni la possibilità di continuare nel lavoro agile a condizione che tale modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione». Sempre nel Dl Rilancio vi sarebbe anche il Fondo per le emergenze nazionali da 1,5 miliardi di euro per consentire l’attività della Protezione Civile ma anche su questo la Ragioneria avrebbe segnalato la mancanza di copertura adeguata delle risorse.