Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Decreto Rilancio del Governo Conte col quale si intende dare nuova linfa all’economia italiana partendo quanto meno da quelli aiuti che per i mesi di aprile-maggio-giugno serviranno a imprese, lavoratori e famiglie italiane ancora nella morsa della crisi: un decreto da 155 miliardi di spesa, 55 in deficit, con ben 256 articoli e sostanzialmente tutti i provvedimenti che vi avevamo anticipato nella bozza di testo disponibile qui sotto. Si è ancora in attesa che l’intero provvedimento arrivi in Gazzetta Ufficiale, ma data la mole della maxi-manovra l’impressione è che anche al Quirinale metteranno un po’ più di tempo del solito prima di dare la firma definitiva al Dl Rilancio. «Abbiamo fatto un lavoro incredibile: ora subito i soldi», ha spiegato nella conferenza stampa di ieri sera dopo il Cdm (qui tutti i contenuti), accanto ai Ministri Gualtieri, Bellanova (che si è commossa in un passaggio ricordando il suo impegno per la regolarizzazione dei lavoratori stranieri), Patuanelli e Speranza.
«Il decreto Rilancio arriverà in Parlamento. Con le forze di maggioranza ma spero anche con l’opposizione mi auguro che il decreto possa essere migliorato. Quella di oggi è la manovra per fronteggiare questa fase che contiene delle premesse perché questa fase di ripartenza possa concretizzare una prospettiva di ripresa economica e sociale», ha ribadito Conte. 25,6 miliardi di euro per i lavoratori, 15-16 miliardi alle imprese con il taglio di 4 miliardi di tasse (tra Irap, Imu alberghi e Tosap per gli esercenti): novità annunciata da Conte infine, a breve verrà emanato un nuovo Decreto per dirimere le riaperture dal 18 maggio, «Proporrò ai ministri di adottare un decreto legge e non il tradizionale Dpcm: sarebbe la soluzione migliore per coinvolgere di più il Parlamento, anche perché siamo in una fase di allentamento, siamo usciti dalla fase più acuta».
SI È CONCLUSO IL CDM
Si è appena concluso il Consiglio dei Ministri e il Premier Conte assieme probabilmente al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri torneranno a parlare con gli italiani tramite la consueta conferenza stampa in diretta video streaming da seguire a questo indirizzo e sui canali social di Palazzo Chigi: la nuova bozza circolata prima del Cdm viene sostanzialmente confermata in tutte le sue parti, con l’aggiunta dello stralcio del bonus-premio da 1000 euro che doveva essere inizialmente essere messo a disposizione di medici e infermieri di tutta Italia. Purtroppo nell’ultima bozza di testo del Decreto Rilancio non v’è traccia e il Consiglio dei Ministri pare non averla confermata: approvato invece il testo sulle regolarizzazioni dei lavoratori immigrati irregolari. «I cittadini stranieri, con permesso di soggiorno scaduto dal 31 ottobre 2019, non rinnovato o convertito in altro titolo di soggiorno, possono richiedere – si legge nell’articolo – un permesso di soggiorno temporaneo, valido solo nel territorio nazionale, della durata di mesi sei dalla presentazione dell’istanza»: vale soprattutto il passaggio dove il Governo esplicita «Se nel termine della durata del permesso di soggiorno temporaneo il cittadino straniero esibisce un contratto di lavoro subordinato ovvero la documentazione retributiva e previdenziale comprovante lo svolgimento dell’attività lavorativa il permesso viene convertito in permesso di soggiorno per motivi di lavoro».
LA NUOVA BOZZA ULTIMATA DEL DECRETO RILANCIO
È pronta la nuova bozza del Decreto Rilancio dopo gli ultimi e definitivi aggiornamenti delle ore 13 di oggi: il Messaggero l’ha pubblicata integralmente in documento Pdf mostrando tutte le nuove misure che si aggiungono a quelle che già potete trovare qui sotto nei vari focus e che sarà allo studio del Governo nel nuovo Consiglio dei Ministri in avvio dopo le ore 17. 502 pagine con presente anche il nuovo e complicato compromesso della maggioranza sulla regolarizzazione dei lavoratori immigrati: si parla di Emersione dei rapporti di lavoro prevedendo che nei settori dell’agricoltura, «assistenza alla persona e lavoro domestico gli stranieri con permesso di soggiorno scaduto possano chiederne uno temporaneo della durata di sei mesi». Allo stesso tempo, può essere dichiarato un rapporto di lavoro irregolare oppure concluso un contratto di lavoro subordinato: l’istanza di regolarizzazione comporta, spiega il nuovo testo del Governo, un pagamento di 400 euro di contributo.
Nell’ultima versione del Decreto Rilancio è presente con le ultime modifiche (che limitano l’iniziale piano di Fraccaro) anche l’ecobonus 2020 al 110% per le spese di lavori di efficientamento energetico e di prevenzione sismica: è richiesto, rispetto alla prima bozza, un miglioramento di almeno due classi energetiche dell’edificio, oppure comunque il ragionamento della classe più alta (la A). Da ultimo, limate anche le specifiche sul taglio dell’Irap alle imprese: cancellazione della rata Irap di giugno per le imprese con fatturato fino a 250 milioni, ma vengono escluse tanto le banche quanto le assicurazioni (costo complessivo di 4 miliardi di euro sui 55 totali); concessa liquidità a fondo perduto per quasi 5 milioni di aziende, più quelle agricole, che hanno avuto riduzione di fatturato del 33% almeno rispetto allo stesso periodo di aprile 2019.
CONVOCATO CDM SUL DL RILANCIO ALLE ORE 17
«Il Consiglio dei Ministri è convocato per la giornata di oggi, alle ore 17.00, a Palazzo Chigi. Seguirà l’ordine del giorno»: dopo un mese e 13 giorni di attesa per la pubblicazione del nuovo decreto economico del Governo successivo al Cura Italia di marzo, finalmente Palazzo Chigi emette la nota che il mondo di imprese, lavoratori, famiglie, turismo e autonomi attendeva con ansia. Dietro all’ulteriore slittamento di questo pomeriggio però non vi sarebbe alcun problema politico, assicurano fonti di governo, dopo le ben note tensioni tra Pd e M5S sulla sanatoria migranti: si lavora alla chiusura dei testi, con un Decreto Rilancio “monstre” da oltre 40 pagine di norme e misure. Non è ancora stata ufficializzata ma è altamente probabile la successiva conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte al termine del CdM: intanto le opposizioni si “preparano” alla lotta in Parlamento per cercare di modificare in diversi punti la maxi-manovra economica del Governo.
Il Capogruppo della Lega in Commissione Finanze Giulio Centemero durante l’audizione ha di fatto già “bocciato” il testo del Governo spiegando che «Abbiamo aspettato settimane per ritrovarci al punto di partenza. Dal mese di aprile, siamo arrivati ??a maggio. Ora attendiamo con impazienza il testo definitivo della proposta ribattezzata DL Rilancio». Secondo la Lega, continua Centemero, il vero problema è dare continuità alle imprese italiane e immettere liquidità nei mercati: «rispetto allo scorso anno nel primo trimestre del 2020 c’è stato un calo del 20% di nuove P. IVA, per lo più imputabile alle restrizioni imposte al primo step di flat tax introdotto dal nostro Governo». Il “contro-piano” del Centrodestra, conclude l’esponente leghista, è semplice: «L’Italia deve ripartire e per farlo ha bisogno di concretezza e regole eque e innovative. Uniche misure possibili? Contributi a fondo perduto, flat tax, pace fiscale e reshoring».
CDM SLITTA ALLE ORE 17
Il CdM è stato slittato alle ore 17: lo confermano fonti di Governo il che suggerisce che probabilmente non tutti i nodi sul testo sono ancora chiariti o comunque serve un’ultima limatura delle oltre 400 pagine di norme economiche “sblocca-Paese”. «L’emersione del lavoro nero – ha detto il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese in merito all’accordo politico trovato sul Decreto Rilancio sul tavolo del CdM – riporterebbe a una condizione di legalità una realtà di lavoratori impiegati come braccianti e, nelle nostre case, come colf e badanti. L’intenzione del governo è garantire la dignità delle persone, la tutela della legalità e le esigenze del mercato del lavoro».
In attesa di avere la piena conferma del varo in Consiglio dei Ministri (è prevista, anche se non confermata al momento, la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte assieme al Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri), è stato raggiunta piena intesa su tre focus fondamentali per lo svolgersi degli aiuti economici sui mesi di aprile, maggio e giugno: il taglio Irap per le imprese, la Cig e il bonus autonomi. Per quanto riguarda il taglio sulla rata di giugno dell’Irap saldo e acconto, il Governo l’ha definitivamente cancellata per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato (via dunque i limiti alle imprese che avessero subito una perdita di almeno il 33% nel fatturato ad aprile 2020 rispetto ad aprile 2019).
La norma produrrà uno sconto da circa 4 miliardi di euro per 2 milioni di imprese: prorogata invece la cassa integrazione per durata massima di 18 settimane tra il 23 febbraio 2020 e il 31 agosto 2020, con possibilità di altre 5 settimane per le aziende che «abbiamo interamente fruito di tutte e nove le settimane precedentemente concesse». Da ultimo, il bonus autonomi da maggio salirà a 1000 euro per tutti i liberi professionisti titolari di partita Iva che hanno perso almeno il 33% del reddito nel secondo bimestre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019 ma anche ai Co.Co.Co che hanno cessato il rapporto di lavoro.
ACCORDO TROVATO SUL DECRETO RILANCIO
L’accordo c’è: dopo 4 rinvii consecutivi, il Pre-Consiglio nella notte ha finalmente trovato la quadra sul Decreto Rilancio e così oggi alle ore 14 – spiegano fonti di Governo all’Ansa – verrà convocato il Consiglio dei Ministri per il varo definitivo della maxi-manovra economica da 55 miliardi in deficit (spesa complessiva 155 miliardi) con tutti gli aiuti economici per far fronte all’emergenza coronavirus per i mesi di aprile, maggio e anticipo di giugno. Lo scontro politico ha dominato le ultime giornate, con schermaglie su praticamente tutti i punti cardine del Dl Rilancio fino all’accordo di massima di questa notte: «Oggi il Consiglio dei ministri approverà il decreto. E’ un provvedimento molto complesso che vale 55 miliardi di euro, con oltre 200 articoli. Dobbiamo rispondere alla crisi più grave dal dopoguerra con misure eccezionali» ha spiegato a Radio Anch’io su Rai Radio 1 il viceministro dell’Economia Antonio Misiani.
Anche l’ultimo punto, quello sulla regolarizzazione di immigrati braccianti, badanti e colf è stato trovato, con il M5s che “ingoia il rospo” anche se con Vito Crimi afferma «finalmente trovato accordo soddisfacente che mette al centro il lavoro regolare». L’impianto è sostanzialmente quello trovato dal Viminale domenica scorsa, con l’emersione del lavoro in nero e i permessi di soggiorno temporaneo ai lavoratori stranieri. In più il M5s avrebbe ottenuto norme specifiche per escludere dalla maxi sanatoria i datori di lavoro condannati per caporalato o i reati come immigrazione clandestina e sfruttamento della prostituzione.
NODO COPERTURE SULLE MISURE
Al netto delle forti difficoltà nel trovare l’accordo all’interno della maggioranza, specie per gli scontri tra Pd-M5s-Renzi, il Mef ha garantito che le coperture sono tutte approvate e così i 55 miliardi distribuiti in 7 macro-temi (per più di 400 pagine di testo ufficiale) sono pronti ad essere “sbloccati” per far partire gli aiuti economici attesi ormai da inizio aprile. Come riportano le ultimissime da Palazzo Chigi – fonte Ansa – gli ultimi nodi sui costi delle misure interne al Decreto Rilancio sono risolti e verranno ufficializzati nel CdM delle ore 14: 10 miliardi per la Cig, 4 miliardi per il taglio dell’Irap e 6 miliardi per le pmi, 2 miliardi per l’adeguamento di negozi e attività produttive alle norme anti covid, 2 miliardi per misure fiscali, 2,5 miliardi per il turismo e la cultura, 5 per sanità e sicurezza. Si aggiungono poi altri 4 miliardi e mezzo per il bonus autonomi (600 euro rinnovo automatico sul mese di aprile-maggio, 1000 euro da giugno ma con paletti sui redditi) e infine anche 12 miliardi di liquidità agli enti locali per il pagamento tempestivo dei propri debiti nei confronti dei fornitori, azzeramento dell’Iva per i dispositivi di protezione individuali, 500 milioni per colf e badanti.
«Ci sono norme per la semplificazione delle procedure, la cassa in deroga è gestita congiuntamente da Inps e Regioni, c’è stato un avvio molto differenziato regione per regione e questo ha rallentato la lavorazione delle pratiche e soprattutto il pagamento della cassa integrazione. Stiamo lavorando e stiamo dialogando per velocizzare le procedure, noi vogliamo fare in modo che questi soldi arrivino, poi dobbiamo ragionare per gli strumenti più efficaci», ha ribadito il vice Gualtieri sempre stamattina dopo l’accordo politico raggiunto nel Governo. Resta il rebus sul settore di turismo e ristorazione che chiede interventi ben più decisi rispetto alle bozze circolate nel Dl Rilancio e che inoltre guarda con terrore alle linee guida pronte di CTS e Inail sulle misure di sicurezza da tenere negli esercizi commerciali: come rilancio ieri dalle categorie delle imprese a colloquio con il Ministro Patuanelli, «sono inaccettabili e rischiamo di perdere così il 60% dei clienti».
DECRETO RILANCIO, TUTTI I FOCUS SULLA BOZZA
Al netto del rebus sulle coperture e davanti ad un provvedimento “monstre” da oltre 200 articoli di norme, il Decreto Rilancio sta finalmente per sbarcare in Consiglio dei Ministri con ben 7 capitoli centrali per il rilancio economico del Paese: qui sotto tutti i focus che abbiamo preparato per presentare nel dettaglio le misure principali e più imponenti sia su risvolti sociali che economici, presenti all’interno della bozza del Decreto Rilancio. Si parte con il fisco (rinvii scadenze); lavoro (proroga ammortizzatori sociali già presenti nel Cura Italia); imprese (liquidità, prestiti e ristori a fondo perduto); famiglie (Reddito di Emergenza, bonus baby sitter e congedo parentale esteso); trasporti (bonus mobilità sostenibile, bicicletta e monopattino); turismo (con bonus vacanze per chi le farà in Italia); sanità (nuove assunzioni e materiale per far fronte alla crisi coronavirus). A questi punti si aggiungono, come ribadito ieri dal Sottosegretario Fraccaro, il nuovo Ecobonus 2020 al 110% per l’edilizia privata. Oltre allo stop dell’Irap per le imprese (tra 5 e 250 milioni di ricavi con certificazione su danni per emergenza Covid), nel Dl Rilancio vi è anche lo stop alla prima rata dell’Imu per alberghi e stabilimenti balneari: infine, da settembre verranno stabilizzati altri 16 mila insegnanti con un incremento dei fondi anche per gli ammortizzatori sociali.