Dopo il rinvio in Commissione Bilancio e l’esame della Ragioneria di Stato, il Decreto Rilancio vede finalmente la “luce” con ritardo di due giorni sulla tabella di marcia alla Camera: il Ministro per i Rapporti col Parlamento Federico D’Incà ha posto la questione di fiducia alla Camera sul Dl 18 maggio. Il testo che Montecitorio dovrà approvare domani (con voto finale posto per giovedì) è quello però uscito dalla Commissione Bilancio oggi pomeriggio con l’aggiunta di 35 emendamenti «volti a risolvere le criticità sollevate poco prima dalla Ragioneria di Stato su alcune coperture finanziarie che avevano reso impossibile il voto», riporta Askanews. La maggioranza di questi nuovi interventi vanno a limare le tempistiche e annualità dei singoli provvedimenti non “approvati” dalla Ragioneria di Stato: su tutti, i 4 milioni al Fondo vittime usura viene limitato al solo 2020. Stralciati gli accordi per le bio raffinazioni nel Mezzogiorno, prorogate invece fino al 2033 le concessioni balneari dopo l’accordo in Commissione Bilancio tra Forza Italia e Governo.



Ira delle opposizioni con Forza Italia che fa notare come quella di domani si appresta ad essere la 22esima votazione di fiducia da inizio Governo Conte-2, e con il Dl Rilancio al Senato sarà con ogni probabilità anche la 23esima: «Come da copione il governo ha posto la questione di fiducia al decreto Rilancio che ormai un giro di posta esclusivo della maggioranza. Le uniche cose positive sono quei pochissimi emendamenti proposti e approvati delle opposizioni sulle risorse da destinare alle scuole paritarie o sui balneari, mentre hanno rifiutato il nostro apporto per migliorare la norma sull’eco bonus, ormai diventato materia per pochi eletti, o sugli aiuti al turismo, compreso il ristoro per le aziende di bus. Abbiamo buttato al vento 55 miliardi di nuovo debito che cadranno sulle spalle degli italiani e che non porteranno né crescita, né sviluppo. Uno schiaffo per i milioni di italiani che non hanno avuto ancora un euro o che hanno perso il lavoro», attacca Alessandra Gallone, senatrice e vicepresidente FI al Semato.



LEGA “IL GOVERNO SBAGLIA I CONTI, MA BASTA”

Il primo giorno di discussioni alla Camera sul Dl Rilancio vede un brusco stop per il Governo dopo il “buco” da 100 milioni di euro sulle coperture per il Mezzogiorno: «tutti i deputati della commissione Bilancio hanno fatto un mese di lavoro assurdo per poi arrivare in fondo e scoprire che qualcuno a Palazzo Chigi ha sbagliato i conti di 100 milioni. Ma basta», spiega il deputato della Lega Claudio Borghi attaccando l’errore di “calcolo” del Governo nel presentare un Dl che già ha tempi stretti per l’approvazione. Ma di problemi l’esecutivo non li ha solo in Aula, ma anche con uno dei principali alleati sul territorio del Governo giallorosso: il Governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini ha contestato i diversi emendamenti respinti nel testo del Decreto Rilancio dopo le iniziali proposte.



«Penso ad esempio ai lavoratori di Medicina, comune del bolognese sottoposto alle restrizioni di zona rossa per tutelare la salute di tutto il Paese: impossibilitati a recarsi al lavoro, quei lavoratori si vedono negare ancora una volta il diritto ad accedere agli ammortizzatori sociali», mentre sempre per Bonaccini sono state penalizzate anche «comunità impegnate nella ricostruzione post-sisma, a cui incomprensibilmente sono state rifiutate quelle norme (la più parte delle quali a costo zero) che avrebbero sbloccato lavori e investimenti». Al netto dei vari problemi emersi dallo studio dell’ultimo testo ora alla Camera, il n.1 emiliano annuncia la richiesta di un incontro chiarificatore con il Governo «così diventa complicato immaginare la ripartenza».

“BUCO DA 100MLN SU COPERTURE SUD”

Allarme conti sul Decreto Rilancio: secondo quanto riportato dall’Adnkronos, citando fonti parlamentari, l’esame del Dl Legge 18 maggio rischia di subire ulteriore stop per via di un presunto “buco” da 100 milioni di euro sulle misure per il Mezzogiorno. Si tratterebbe di norme presentate con stime di spesa basse, che necessitano però di maggiori investimenti: gli emendamenti su cui il governo aveva già dato parere positivo ma che ora vede un potenziale buco di copertura da 100 milioni. A rischio, ribadisce l’Adn, «vi sarebbero le misure per la sospensione dei mutui delle Regioni speciali, il credito d’imposta per le attività di ricerca e sviluppo nelle aree del Mezzogiorno e nelle Regioni colpite dagli eventi sismici degli anni 2016 e 2017».

La decisione sul possibile ulteriore ritorno del Dl Rilancio in Commissione Bilancio arriverà nel pomeriggio, ma non sono certo teneri i commenti della Lega dopo il caso esploso stamane: «Decreto rilancio in aula. Anzi no perché ci sarebbero emendamenti scoperti. E’ vergognoso che dopo settimane di ritardo il dl rilancio che doveva essere finalmente discusso oggi alla Camera rischia di tornare nuovamente in commissione perché ci sarebbero emendamenti senza coperture economiche», attaccano i leghisti alla Camera, «Questo governo è allo sbando totale. L’ennesima prova dell’improvvisazione di un esecutivo incapace di affrontare la situazione e bravo solo a fare annunci per prendere in giro gli italiani».

CENTRODESTRA “GOVERNO PRENDE TEMPO”

In attesa che il Governo completi definitivamente l’iter per la questione di fiducia, il Centrodestra contesta e non poco l’ennesimo maxi-Decreto del periodo Covid-19 senza una fruttuosa discussione in Parlamento (mentre in Commissione comunque vi è rimasto più di un mese): «Berlino e Parigi stanno spingendo fortemente sull’acceleratore, mentre l’Italia prende tempo con la strategia dei piccoli passi. La maggioranza è indecisa su tutto e anche  questo provvedimento rischia di rimanere l’ennesima occasione persa», attacca Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia intervenuto in Aula alla Camera per l’esame del Decreto Rilancio.

Gli ha replicato il collega Fabio Melilli del Pd, capogruppo in commissione Bilancio e relatore del Dl: «L’esame del decreto Rilancio in commissione Bilancio è stato avviato con l’ascolto di tutti i componenti del mondo produttivo e del sistema commerciale italiano e, nell’ambito delle limitate risorse a disposizione del Parlamento, siamo intervenuti per dare risposte ai temi da loro sollevati, in particolare su alcuni di quelli (automotive, ecobonus, scuola, con attenzione anche alle paritarie). Nel corso dei lavori è intervenuto, da parte del governo, la notizia di un nuovo possibile scostamento di bilancio e confidiamo che attraverso quello strumento possano essere affrontati problemi rimasti aperti, come, ad esempio, i sostegni per il turismo o per le aree colpite dai terremoti».

MINISTRA DADONE “LE NOVITÀ NELLA PA”

Questa mattina la Camera ha cominciato i lavori, con gli interventi dei vari relatori, sulla discussione generale del Decreto Rilancio: le prime votazioni si avranno dalle 15 in poi, con la forte probabilità che la questione di fiducia venga posta già oggi pomeriggio per poter far licenziare da Montecitorio entro mercoledì massimo il testo base uscito dalla Commissione Bilancio con tutti i nuovi emendamenti. A quel punto, l’invio al Senato con i tempi molto stretti anche lì per l’approvazione: in merito alle novità sul fronte Pubblica Amministrazione, la Ministra PA Fabiana Dadone spiega che con il Dl Rilancio «si punta a mantenere lo smart working non in maniera ordinaria come nella fase emergenziale, ma tra qui e fine anno per il 50% dei lavoratori che svolgono attività eseguibili in modalità agile. E da gennaio al 60% attraverso il Pola (Piano organizzativo del lavoro agile)».

Non solo, per la Ministra in quota M5s «Non si può dare dall’alto una percentuale fissa per tutti, va calata sulla diversa natura delle varie amministrazioni, anche sul diverso livello di digitalizzazione. Dobbiamo responsabilizzare il dirigente che deve individuare le attività eseguibili in modalità agile. Non c’è nulla di centralizzato o burocratico. Il processo va poi improntato sul risultato».

DECRETO RILANCIO ARRIVA ALLA CAMERA

Il Decreto Rilancio, approvato il 18 maggio scorso, approda finalmente alla Camera con un iter che dovrà essere giocoforza molto “stringente” visto che l’intero Dl dovrà essere approvato anche dal Senato prima del 18 luglio prossimo: il Governo sembra intenzionato a porre la questione di fiducia sul voto che inizierà oggi pomeriggio alle ore 15 (dalle 10 via all’esame del decreto legge “monstre” con 400 pagine e più di 260 articoli) dopo che la Commissione Bilancio della Camera venerdì scorso ha approvato tutte le ultime modifiche agli emendamenti presentati. I tempi sono strettissimi prima della scadenza del Dl Rilancio e questo non aiuta la ricezione “politica” delle opposizioni che lamentano una volta di più la mancanza di dibattito in Aula su temi cardine come i maxi-decreti durante la pandemia.

Di contro, il Governo ha fretta di risolvere la “grana” Decreto Rilancio prima di concentrarsi al nuovo scostamento di bilancio, al Dl Semplificazioni e alla prossima riforma fiscale da lanciare forse già la settimana prossima. Tra le modifiche più importanti approntate dal passaggio alla Camera del testo base del Dl Rilancio troviamo il superbonus al 110% anche per le seconde case, la rottamazione da 3.500 euro per le auto Euro 6 come risposta alla crisi del settore auto, ma spicca anche l’incremento di 150 milioni (un sostanziale raddoppio) dei fondi per le scuole paritarie pubbliche. È passato invece (all’unanimità) l’emendamento di Fratelli d’Italia per l’aumento a 516 euro dell’assegno minimo di pensione d’invalidità al 100%.

LE NOVITÀ TRA GLI EMENDAMENTI

Il provvedimento come uscito dalla commissione Bilancio della Camera è di fatto da considerarsi definitivo vista la mancanza di tempo per approntare un dibattito lungo e serrato in Parlamento. L’esame in commissione e prima ancora in CdM è durato oltre 40 giorni dove i cambiamenti al testo originale non sono stati pochi: tra le altre novità da segnalare ‘estensione dal 31 luglio al 31 agosto del periodo di congedo straordinario al 50% dello stipendio previsto per i genitori di bambini fino a 12 anni. Lato lavoro, per i dipendenti con apprendistato o contratto a termine che sono stati sospesi dall’attività lavorativa per il Covid, «la durata dell’assunzione sarà prorogata in misura “equivalente” al periodo di sospensione», specifica un emendamento del Pd al Decreto Rilancio. In tema smartworking, proroga fino al 31 dicembre del lavoro agile per il 50% dei dipendenti della Pa.

Viene introdotto il POLA (Piano organizzativo del lavoro agile) con il quale dal 1 gennaio 2021 tale percentuale salirà fino al 60%; novità anche sul fronte centri estivi che potranno vedere salire la fascia d’età fino a 16 anni, con progetti dei Comuni appoggiati dallo Stato da giugno fino a settembre con altri 150 milioni di euro. Infine i voucher per viaggi e vacanze cancellati a causa del coronavirus: fino al 30 settembre saranno validi per 18 mesi, se non saranno stati utilizzati per altre prenotazioni invece, alla scadenza del periodo daranno diritto al rimborso della cifra anticipata. La diretta video streaming della discussione del Dl Rilancio inizia alle ore 10, con le prime votazioni che inizieranno dalle 15 e con ogni probabilità si concluderanno col voto ti fiducia già domani 7 luglio.