«Stiamo lavorando ad un nuovo decreto ristori. Cercheremo di aprire un confronto anche con le forze d’opposizione, in maniera preventiva e anche nel percorso di discussione parlamentare», lo ha annunciato stamane il viceministro dell’Economia Antonio Misiani (Pd) nell’intervista ad Agorà. In vista del nuovo Dpcm (firma attesa entro la notte, ndr), il Governo introdurrà gioco-forza nuove strette e chiusure per frenare la seconda ondata di Covid-19: il coprifuoco nazionale in primis, ma anche le attività che andranno chiusure nelle fasce “rosse” e “arancioni” (due delle tre fasce di rischio in cui saranno suddivise le Regioni), prevederanno una necessità impellente di nuovi “ristori” sulla scia del Dl Ristori già approvato in Gazzetta Ufficiale il 29 ottobre scorso. Si chiamerà con ogni probabilità Decreto Ristori bis e dovrebbe provvedere a finanziare con ulteriori 2 miliardi, secondo le prime stime: il nuovo pacchetto di misure dovrebbe essere portato in Consiglio dei Ministri già nella giornata di giovedì e sarà coordinato con le misure del Dpcm in uscita entro il 4 novembre.
DL RISTORI BIS: COSA PREVEDERÀ
«Il governo darà tutto il sostegno necessario nella misura in cui sarà necessario. Abbiamo le risorse per farlo», aveva detto solo due giorni fa il Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri riferendosi alle più che probabili nuove chiusure che fin da sabato scorso “aleggiano” nelle anticipazioni del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ora il Decreto Ristori bis sembra pronto in rampa di lancio con le risorse che non dovrebbero però prevedere un nuovo scostamento di bilancio: stando a quanto riportato dal Fatto Quotidiano infatti, le risorse andranno reperite tra i saldi della Nadef e diversi altri avanzi di bilancio della precedente Manovra. Il Mef assieme al Ministero dello Sviluppo Economico tentano la realizzazione di un meccanismo il più possibile flessibile e differenziato per poter seguire anche a livello economico l’evoluzione del contagio (e delle conseguenti chiusure di attività); «Anche questa volta il Dpcm sarà accompagnato da un decreto legge che dispone ristori per le aziende e le filiere che subiranno limitazioni alle loro attività. Ci stiamo già lavorando e sarà pronto a breve», fa sapere l’altra viceministro dell’Economia, Laura Castelli. Il nuovo decreto ristori vede il Governo intenzionato a «mettere in campo tutte le risorse necessarie per sostenere l’economia, per accompagnare la ripresa e per assicurare alle famiglie ciò di cui hanno bisogno». Interpellato sul nuovo provvedimento in arrivo del Governo, l’economista Carlo Cottarelli boccia il prossimo Dl: «Il decreto Ristori della scorsa settimana è stato un cerotto rispetto a una situazione che richiedeva invece una maggiore spesa. Vediamo adesso cosa c’è in questo nuovo decreto, se è sufficiente». Intanto con il precedente Decreto Ristori il Governo arriva al deficit del 10,8% per il 2020, l’esatta cifra immessa nella Nadef e in Manovra: se però l’emergenza dovesse continuare con ulteriori nuovi lockdown, i “risparmi” non basteranno più e si dovrà iniziare a ragionare su eventuali scostamenti di bilancio ulteriori.