È arrivato il via libera del Consiglio dei Ministri al decreto ristori bis. Il Governo ha dato il suo ok al pacchetto di aiuti per attività e famiglie colpite dall’emergenza coronavirus, in particolare dalle ultime restrizioni previste dal nuovo Dpcm firmato dal premier Giuseppe Conte. Come evidenziato dai colleghi di Tg Com 24, il provvedimento prevede 2,5 miliardi di euro in più rispetto ai fondi inizialmente previsti. Tra le principali novità, troviamo nuovi contributi a fondo perduto per le attività delle zone rosse, il rinvio delle scadenze delle tasse di novembre, oltre a fondi per i congedi e il bonus babysitter. Quest’ultimo intervento è mirato per le zone rosse, dove è prevista la sospensione delle attività scolastiche nelle classi seconde e terze delle scuole secondarie di primo grado: ricordiamo che il bonus vale 1.000 euro ed è anche previsto il congedo straordinario con il riconoscimento di una indennità pari al 50% della retribuzione mensile per i genitori lavoratori dipendenti. (Aggiornamento di MB)
DECRETO RISTORI BIS, 300 MILIONI PER IL TRASPORTO PUBBLICO
Tra le misura previste e illustrate nel Consiglio dei ministri per il decreto Ristori-bis, arriveranno circa 300 milioni destinati al trasporto pubblico locale in vista del 2021. Secondo quanto previsto dal decreto, 100 milioni potranno essere anche destinati ai servizi aggiuntivi di trasporto pubblico locale e regionale, di cui possono usufruire anche a studenti, occorrenti nell’anno 2021, si legge nel testo: “per fronteggiare le esigenze di trasporto conseguenti all’attuazione delle misure di contenimento ove i predetti servizi nel periodo precedente alla diffusione del Covid-19 abbiano avuto un riempimento superiore al 50 per cento della capacità“. Il tema dei trasporti resta particolarmente spinoso, il 50% di riempimento dei mezzi locali è stato stabilito dall’ultimo DPCM, ma si sta cominciando a pensare a misure che possano permettere di pianificare l’utilizzo del trasporto pubblico anche nel 2021. (agg. di Fabio Belli)
SISTEMA PER EROGARE AIUTI DA LIMARE
È previsto in serata il Consiglio dei ministri per il decreto Ristori-bis. Il governo vuole chiudere entro oggi per mantenere l’impegno di dare subito contributi alle partite Iva, ma il lavoro è complesso. Fino alla fine si limerà il sistema per erogare i contributi a fondo perduto a tutte le categorie interessate entro poco più di un mese. I primi bonifici, per chi aveva fatto già domanda e avuto ristoro in estate, arriveranno entro il 10 novembre. Gli altri dovranno aspettare qualche settimana in più. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha preannunciato che «l’Agenzia delle Entrate ha già emesso i primi mandati di pagamento per accreditare il contributo a fondo perduto». Sono stati disposti bonifici «in favore di più di 211 mila imprese, per un totale di oltre 964 milioni di euro». Nel Consiglio dei ministri di oggi va però affrontata un’altra sfida complicata, quella del nuovo provvedimento Ristori bis: in questo caso si proverà a modulare gli aiuti in base alle variabili territoriali. (agg. di Silvana Palazzo)
DECRETO RISTORI BIS IN CDM OGGI
Oggi in Consiglio dei Ministri dovrebbe arrivare ed essere approvato il nuovo Decreto Ristori “bis”, come annunciato due giorni fa in conferenza stampa dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte: con l’entrata in vigore del nuovo Dpcm 3 novembre dalla giornata di oggi, ad una larga fetta di popolazione e aziende vengono imposti ulteriori sacrifici e nel caso delle “zone rosse” anche chiusure di filiere e negozi. Per questo motivo il Governo prova ad attivarsi subito seguendo la linea dei primi interventi “post” Dpcm 24 ottobre: dal Decreto Ristori si arriva alla sua formulazione “bis” che intende aggiungere 1,5 -2 miliardi di euro ai 6,8 miliardi già stanziati lo scorso 27 ottobre dall’esecutivo. Ancora non è stato convocato il Consiglio dei Ministri ma l’annuncio dovrebbe arrivare in giornata, probabilmente con l’arrivo del testo Dl Ristori bis tra il tardo pomeriggio e la serata in CdM a Palazzo Chigi. Secondo le ultimissime anticipazioni emerse sui quotidiani e agenzie – in particolare Il Sole 24 ore e Agi – l’indirizzo del Governo è quello di trovare un doppio sistema di “ristori” che possa intervenire sia sulle categorie chiuse e sia su quelle “azzoppate” dalle strette attuate in zone gialle e arancioni del Paese commercianti, ristoratori, partite Iva, ma anche famiglie e settore turismo, la lista di chi attende nuovi aiuti è molto lunga e dovranno essere decisi i parametri per poter far pervenire gli indennizzi a fondo perduto (con la modalità confermata dal primo Decreto Ristori del bonifico direttamente da Agenzia delle Entrate). La lista dei codici Ateco da “ristorare”, inevitabilmente, si allungherà anche a musei, rosticcerie, bus turistici, niente taxi e Ncc con però accordo trovato nella notte per sblocco di 35milioni di euro dal Mit derivanti da precedenti decreti anti-Covid.
COSA PREVEDE IL DECRETO RISTORI BIS
Per bar e ristoranti – costretti a chiudere nelle zone rosse e arancioni, si potrebbe arrivare al 200% dei rimborsi già erogati con il dl Rilancio: finanziati però anche i congedi parentali per i figli che rimarranno a scuoia dopo l’obbligo di Dad in terza media (per le zone rosse) e tutte le superiori per il resto d’Italia. La complessità dell’intervento non è minima, specie in quei settori già colpiti e destinati ai ristori nelle scorse settimane che inevitabilmente ora dovranno ricevere un’aggiunta non semplicissima da calcolare in base alle diversità delle strette su scala nazionale. Secondo l’Agi, la modalità per l’indennizzo resta la medesima per il primo Decreto Ristori: «contributi a fondo perduto con bonifico automatico per chi li ha già ricevuti e, dietro presentazione di domanda, quindi con tempi piu’ lunghi, per i nuovi beneficiari; la cancellazione della seconda rata Imu, gli sgravi sugli affitti per tre mesi e la sospensione dei versamenti contributivi». Il problema è però inevitabilmente legato ai fondi da trovare per finanziare questi ulteriori ristori – e pure i successivi laddove vi saranno slittamenti di zone gialle-arancioni verso l’area più critica – visto che il deficit inserito nella Nadef ha già raggiunto e superato il 10,5% scritto nero su bianco e inviato a Bruxelles (è al 10,7% al momento). Bisogna rimanere sotto il 10,8% e per questo il margine “rimasto”, secondo il Sole24, è di circa 1,7 miliardi di euro da cui si attingerà per il Dl Ristori bis senza ulteriore scostamento di bilancio.