Via libera nella notte al decreto Ristori ter da parte del Consiglio dei Ministri, con nuovi aiuti per 2 miliardi di euro. Come si legge in un comunicato dell’esecutivo, il Cdm su proposta del premier Giuseppe Conte e del Ministro dell’economia e delle finanze Roberto Gualtieri ha approvato un decreto-legge che introduce “misure finanziarie urgenti connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19“. Il riferimento è appunto a quello che è stato ribattezzato “decreto Ristori ter“, un pacchetto di misure che, si legge nel testo, “interviene con un ulteriore stanziamento di risorse, pari a 1,95 miliardi di euro per l’anno 2020, destinato al ristoro delle attività economiche interessate, direttamente o indirettamente, dalle misure disposte a tutela della salute, al sostegno dei lavoratori in esse impiegati, nonché con ulteriori misure connesse all’emergenza in corso“.
DECRETO RISTORI TER: ALTRI AIUTI PER DUE MILIARDI
Ma cosa prevede il decreto Ristori ter? Il testo prevede “l’incremento di 1,45 miliardi, per il 2020, della dotazione del fondo previsto dal decreto “Ristori bis” (decreto-legge 9 novembre 2020, n. 149) per compensare le attività economiche che operano nelle Regioni che passano a una fascia di rischio più alta“. Vi è poi “l’inclusione delle attività di commercio al dettaglio di calzature tra quelle che, nelle cosiddette “zone rosse”, sono destinatarie del contributo a fondo perduto“, nonché “l’istituzione di un fondo con una dotazione di 400 milioni di euro, da erogare ai Comuni, per l’adozione di misure urgenti di solidarietà alimentare“. Infine viene previsto “l’aumento di 100 milioni per il 2020 della dotazione finanziaria del Fondo per le emergenze nazionali, allo scopo di provvedere all’acquisto e alla distribuzione di farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19“.