Sul decreto Salva Casa del 2024 arrivano nuove sei sanatorie che potrebbero cambiare le carte in tavola. Al suo interno sono contenute alcune restrizioni più rigide e altre invece delle tolleranze entro il limite di Legge (che spiegheremo dettagliatamente).

Un aspetto importante delle sanatorie è la data e la tipologia d’abuso. Il Parlamento ha previsto una tolleranza unica pari al 2% sui requisiti igienico sanitari che riguardando ad esempio: le altezze, la dimensione minima delle stanze e i rapporti aereo illuminanti tra superfici e finestre.



Le restanti sanatorie del decreto Salva Casa 2024 fanno riferimento alle modifiche prima del 1977, agli abusi da poter sanare senza problemi e alle violazioni già rilevate dal Comune di appartenenza.

Sei sanatorie sul decreto Salva Casa 2024: cosa cambia?

Una delle sanatorie più fortuite del decreto Salva Casa del 2024 riguarda l’assenza di sanzioni quanto la tolleranza è ritenuta “non grave”. Se l’irregolarità fosse presente durante un atto di compravendita sarà sufficiente sottoscriverla nel documento.



Ma la multa non vedrà addebitata ai proprietari di un immobile oggetto di irregolarità (seppur parziali) qualora il Comune avesse già preso atto delle stesse ma non ha ordinato la demolizione.

Immaginiamo ad esempio un balcone che presenta delle misure diverse rispetto a quelle dichiarate nel titolo abitativo soltanto perché si è resa più ampia un’altra stanza.

Il caso però cambia se il titolo abitativo ha presentato delle irregolarità prima del 30 gennaio del 1997, dove per sanare l’abuso edilizio il proprietario dell’immobile deve presentare la scia e pagare le multe (che possono arrivare anche a 10.328€).



Multe ridotte ad un terzo

La conversione del decreto Salva Casa 2024 è stata favorevole ai proprietari degli immobili che possono usufruire di uno “sconto” sulle sanzioni applicate alla difformità edilizia, che potrebbero pagare un terzo rispetto a prima (con un tetto massimo di 30 mila euro).

Nelle tolleranze esecutive – ammesse entro il 24 maggio 2024 – rientrano:

L’assenza di elementi architettonici non strutturali; l’inadeguato dimensionamento dell’edificio; la difformità delle opere di manutenzione ordinaria; gli errori in fase di presentazione delle opere.

Per questa tipologia di tolleranze non è necessario presentare nessuna pratica di sanatoria.