Anche se le intenzioni del Decreto Salva Casa sembrano essere buone, di certo non possono esser reputate “definitive” e neanche terminate. I recenti emendamenti hanno apportato delle modifiche importanti come la tolleranza massima per concedere un condono.

Al momento i cambiamenti sono positivi e a favore dei cittadini italiani, che possono avvalersi del Decreto Salva Casa godendo dell’aumento della tolleranza massima al 5% rispetto alla volumetria in eccesso; eliminando la doppia conformità e salvarsi dalla demolizione dell’abitazione se sono state rispettate le norme urbanistiche attuali e dell’epoca.



Decreto Salva Casa: quali cambiamenti sono stati apportati?

L’idea del Decreto Salva Casa nasce per aiutare i cittadini italiani ad evitare che le loro abitazioni (non conformi e/o abusive) vengano demolite, arrecando dei danni piuttosto gravi rispetto alla loro posizione.

Ma come in ogni decreto anche quest’ultimo è spaccato in due: Forza Italia che si oppone alla tolleranza al 10% da limitare soltanto agli spazi comuni, mentre la maggioranza che vuole applicarla interamente all’unità abitativa.



Requisiti di abitabilità

Quanti monolocali abbiamo visto – soprattutto a Milano – esser meno di 28 metri quadrati? Anche questa normativa – per le unità costruite dopo il 1975 – causerebbe la perdita dei requisiti di abitabilità.

Questo significa che la vendita di un monolocale dalle dimensioni inferiori a quanto previsto dalla Legge è libera ma il compratore non può abitarci perché non sarebbe a norma.

L’ultimo emendamento mira ad applicare delle restrizioni come ad esempio imporre un limite volumetrico soltanto alle abitazioni con i soppalchi.

Applicabile o no?

Il Decreto Salva Casa dovrebbe essere approvato entro la fine del mese e di dubbi sulle effettive possibilità sono parecchie. Ad esempio, quando una richiesta al Comune non si configura come autodenuncia? Qual è il costo per sanatoria?