Il decreto Scuola è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il provvedimento convertito in legge dopo che questa mattina il testo aveva superato l’esame della Camera con 245 voti a favore e 122 contrari, disciplina gli Esami di Stato conclusivi del I e del II ciclo di istruzione, la valutazione finale degli alunni, la conclusione dell’anno scolastico 2019/2020 e l’avvio del 2020/2021, oltre alle procedure concorsuali straordinarie per la Scuola secondaria di I e II grado. Esulta il M5s, con i deputati della commissione Cultura che dichiarano: “Con questo provvedimento consentiamo alle scuole italiane di concludere questo anno difficile e impegnativo nel migliore dei modi possibili e di predisporre l’avvio del prossimo in totale sicurezza, ripristinando quel rapporto diretto docente-studente che tanto è mancato in questi mesi. In ogni norma contenuta nel decreto abbiamo guardato agli interessi degli studenti, semplificando come opportuno gli esami di fine ciclo ma confermandone serietà e adeguatezza. Soprattutto, abbiamo tutelato il diritto degli alunni a ricevere un’istruzione di qualità dalle migliori professionalità garantendo la modalità concorsuale per la selezione di 32.000 docenti, ad oggi precari”. (agg. di Dario D’Angelo)



DECRETO SCUOLA APPROVATO ALLA CAMERA: LE PAROLE DEL MINISTRO AZZOLINA

Non è andato a buon fine l’ostruzionismo posto in essere dalle opposizioni: il decreto Scuola è stato approvato e la ministra Azzolina si mette così al riparo con ogni probabilità da una mozione di sfiducia che già veniva data per scontata nel centrodestra. E proprio la titolare dell’Istruzione, come riportato da L’Huffington Post, ha espresso soddisfazione dopo il via libera della Camera, che con 145 voti a favore ha dato il via libera al tanto contestato decreto: “È un provvedimento nato in piena emergenza che consente di chiudere regolarmente l’anno scolastico in corso. Il testo è stato migliorato durante l’iter parlamentare grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo. Con l’obiettivo di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione. Ora definiamo le linee guida per settembre, per riportare gli studenti a scuola, in presenza e in sicurezza“. (agg. di Dario D’Angelo)



DECRETO SCUOLA APPROVATO DALLA CAMERA

Dopo una lunga maratona, il decreto Scuola è stato approvato: via libera alla Camera con 145 voti favorevoli e 122 voti contrari. L’aula ha convertito in legge il dl per la conclusione dell’anno scolastico, l’avvio del prossimo anno scolastico e lo svolgimento della maturità 2020. Non sono mancate le polemiche, con il ministro Lucia Azzolina al centro delle critiche. «Il testo è stato migliorato in Parlamento grazie al lavoro responsabile della maggioranza di governo, l’obiettivo è quello di mettere al centro gli studenti e garantire qualità dell’istruzione», le parole del ministro pentastellato.



Dopo la fiducia incassata giovedì pomeriggio, la maratona ostruzionistica dell’opposizione e le proteste del Centrodestra non hanno fermato l’approvazione del decreto Scuola, salvi così gli esami di maturità. «Governo imbarazzante e ministro disastroso nella gestione della ripartenza delle scuole italiane», l’affondo di Matteo Salvini, mentre il viceministro dem Anna Ascani ha invitato la maggioranza «ad ascoltare anche le opposizioni, soprattutto in un momento complicato come questo».

DECRETO SCUOLA É APPROVATO: ECCO COSA PREVEDE

Il decreto Scuola ha stabilito le linee guida per la conclusione dell’anno scolastico, segnato dall’emergenza coronavirus. Le modifiche principali riguardano gli esami di terza media e di maturità: come vi abbiamo raccontato, l’esame di terza media è stato eliminato e sostituito da un elaborato finale. Per quanto concerne la maturità, invece, è prevista una sola prova orale in presenza: la commissione sarà composta da membri interni, ad eccezione del presidente di commissione che sarà esterno.

Il Governo è riuscito a raggiungere un’intesa per quanto riguarda il concorso straordinario dei docenti precari  con almeno tre anni di servizio. Dopo un lungo dibattito, con tanto di spaccatura tra forze di maggioranza, è arrivata la fumata bianca: i docenti non dovranno fare la prova a crocette, ma a risposta aperta. Il concorso non si terrà in estate, bensì con il nuovo anno scolastico, ma una decisione definitiva verrà presa nel corso dei prossimi mesi in base all’evoluzione del quadro epidemiologico.