È arrivato il via libera della Camera per il Decreto Scuola dopo le discussioni e votazioni di ieri pomeriggio: il Sì di Montecitorio al cosiddetto “Decreto Salva-Precari” ottiene 282 Sì e 212 contrari con il testo che ora passa al Senato per l’esame da approntare entro e non oltre il 29 dicembre prossimo. Novità per chi è già docente e per chi lo deve diventare: tra i tanti emendamenti approvati, vi si legge l’ampliamento della platea di coloro che potranno partecipare al concorso straordinario per l’assunzione di 24.000 insegnanti. Possono infatti candidarsi dopo l’ok del Decreto Scuola sia i docenti che hanno maturato servizio nei percorsi di Istruzione e formazione professionale ma anche coloro che hanno effettuato una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009 fino ad oggi; non solo, al concorso potranno partecipare anche chi sta svolgendo nell’anno in corso la terza annualità di servizi. Tra le altre novità inserite nel Salva Precari si scorge anche il coding – tra le metodologie didattiche da acquisire nell’ambito dei crediti formativi – ma anche il periodo di formazione e prova legato al concorso. Nel testo inviato ora a Palazzo Madama vengono riaperte le graduatorie di terza fascia, con una proroga fino all’anno scolastico 2022/2023; non solo, viene autorizzato un nuovo concorso pubblico per insegnanti di Religione Cattolica dopo 15 anni dall’ultima volta. Da ultimo, per i dirigenti e tutto il personale scolastico viene confermata «l’esclusione del rilievo biometrico delle presenze» (le impronte, ndr) mentre per quanto riguarda l’università, aumenta da 6 a 9 anni la durata dell’Abilitazione Scientifica Nazionale. (agg. di Niccolò Magnani)



COSA PREVEDE IL DECRETO SALVA-PRECARI

Tra oggi e venerdì il Decreto Scuola cosiddetto “Salva-precari” dovrebbe essere licenziato definitivamente dalla Camera dei Deputati, per poi passare al Senato con l’attesa approvazione in aula entro e non oltre il 29 dicembre 2019, ovvero a 60 giorni dall’inserimento del Dl in Gazzetta Ufficiale. I lavori della Camera sono in corso, c’è tempo per effettuare modifiche fino alla fine del mese quando poi però il Decreto Scuola dovrà essere licenziato per divenire effettiva legge: nel frattempo, oltre agli emendamenti bloccati e alle ire dell’Anief, scoppia il problema sulle coperture del Decreto Salva-precari. Oggi in Parlamento durante l’esame del decreto legge, è giunta la notizia che anche la Ragioneria Generale dello Stato avrebbe espresso parere negativo su alcuni emendamenti riguardanti la scuola e la ricerca già discussi e approvati dalle Commissioni Lavoro e Cultura. Durissima anche qui la presa di posizione della Flc-Cgil che in una nota attacca «Non vorremmo che si facessero rilievi infondati e basati su argomentazioni giuridicamente astratte e avulse dalla situazione concreta o, peggio ancora, si assumessero posizioni pregiudiziali e di natura politica. Sarebbe molto grave se a seguito di questi rilievi il MEF assumesse posizioni di natura eminentemente politica su ambiti che non sono di sua stretta pertinenza. La Ragioneria porti in trasparenza tali rilievi supportandoli con dati e riferimenti normativi. Occorre una discussione aperta e informata svolta nelle sedi opportune, per evitare che la tecnocrazia superi le prerogative parlamentari». (agg. di Niccolò Magnani)



CAOS SUL DECRETO SCUOLA

Bufera sul Decreto Scuola: Anief in una nota manifesta la sua contrarietà per gli emendamenti bloccati dal Mef. Come già anticipato nelle scorse ore dall’onorevole Sasso (Lega), Orizzonte Scuola ha reso noto che per alcune norme sono necessari ulteriori approfondimenti, in particolare per quanto concerne le coperture finanziarie. Uno degli emendamenti bloccati riguarda i posti di quota 100, delle assegnazioni dei posti che si andranno a liberare a seguito dei pensionamenti effettuati avvalendosi dell’anticipo della riforma pensioni. Ma non solo, come evidenzia Anief: «L’inclusione nel concorso per Dsga degli assistenti amministrativi facenti funzione da almeno tre anni» e «la trasformazione dei contratti sottoscritti dai maestri con diploma magistrale con sentenza negativa in supplenze con scadenza 30 giugno». Per alcuni emendamenti, il Ministero ha chiesto una relazione tecnica o di specificare meglio alcuni passaggi.



DECRETO SCUOLA, LA POSIZIONE DELL’ANIEF

«Per Anief è assurdo. Già questi provvedimenti non risolvono i problemi aperti, ma pensare pure di bloccare le proposte approvate dalle Commissioni equivale a inibire il dibattito parlamentare dopo la tagliola sull’ammissibilità di emendamenti che non si è voluto discutere», la rabbia di Anief in una nota, questo l’appello del presidente Marcello Pacifico ai deputati: «Chiediamo al Parlamento di approvare tutte le notifiche richieste, stabilizzando il personale Ata, assumendo su tutti i posti vacanti, impedendo il licenziamento di chi ha superato l’anno di prova. Perché si deve continuare a risolvere le cose solo nelle aule di giustizia?». Anief ricorda inoltre che all’interno della bozza del decreto “salva precari” in via di approvazione sono presenti diversi emendamenti formulati dall’Ufficio legislativo Anief nel corso delle audizioni e prodotte dalle forze politiche.