Doveva essere pronto subito dopo il Dl Rilancio, poi slittato a prima degli Stati generali e infine come primo punto post-Villa Doria Pamphilj: il Decreto Semplificazioni ancora non è arrivato in Consiglio dei Ministri ma è iniziato a circolare nelle redazioni italiane e con Adnkronos sono emersi i tre capisaldi-capitoli che formeranno il nuovo Dl anti-burocrazia promesso dal Premier Giuseppe Conte. Semplificazioni in materia di contratti pubblici ed edilizia; Semplificazioni procedimentali e responsabilità; Misure di semplificazione digitale e per il sostegno e la diffusione dell’amministrazione digitale: sono questi i tre titoli sui quali si permeerà il nuovo Dl Semplificazioni in oggetto a Palazzo Chigi in attesa della convocazione del CdM per il primo via libera. Partendo dalla novità dello smart working emersa con “prepotenza” durante l’emergenza Covid-19, nel nuovo decreto il Governo punta all’obbligo per la Pubblica Amministrazione «di sviluppare i propri sistemi con modalità idonee a consentire l’accesso da remoto ai propri dipendenti e favorire così il lavoro agile».
LA BOZZA DEL DL SEMPLIFICAZIONE
Novità nel Decreto Semplificazioni arriveranno anche sul tema innovazione digitale: dopo il lavoro della squadra del Ministro Paola Pisano, la bozza del test rivelata da Adnkronos punta alla verifica dell’identità digitale con spid e carta di identità elettronica che dovrà sostituirà l’esibizione o la trasmissione di copia del documento di identità in tutti i casi in cui è richiesta. Non solo, «con evidente semplificazione per cittadini e imprese, abbattimento dei costi e maggiore sicurezza legata al fatto che non si inviano fotocopie dei propri documenti» si legge nel testo che inizia a circolare.
Il Governo Conte prevede poi nel nuovo Dl di snellire l’apparato di dichiarazioni, istanze e autocertificazioni: avverrà tramite una app mobile che si chiamerà AppIO (la versione beta è già uscita in primavera con i primi test). Previste semplificazioni e riduzioni di tempi anche per il rilascio della carta d’identità elettronica. Da ultimo, novità sul tema condotta e trasformazione digitale: il Dl Semplificazioni vede prevista l’istituzione di un codice di condotta tecnologica che detterà regole omogenee per tutte le Pa.
Si va dagli acquisti ict, per lo sviluppo dei sistemi e per la progettazione e realizzazione dei servizi digitali ai cittadini, «con regole per la formazione tecnologica dei pubblici dipendenti ed esperti che affianchino i progetti di trasformazione digitale delle amministrazioni (obblighi di progettare i sistemi e i servizi per renderli fruibili in digitale tramite spid e cie e su mobile tramite AppIO, oltre che per consentire diffusamente il lavoro agile)». Infine, sulle tempistiche del Dl – spiega il Sole 24 ore – il Governo non vede decollare il progetto in tempi immediati anche per lo scontro tra Pd e M5s sul codice degli appalti per gli investimenti pubblici: grillini e Renzi vogliono il “modello Genova” per rilanciare le opere pubbliche, Zingaretti invece difende il Codice degli Appalti (fatto dai Governi dem).