Il decreto sicurezza bis è legge: il Governo M5s-Lega supera la prova del Senato su uno dei testi più discussi di sempre. 160 voti favorevoli, 57 contrari e 21 astenuti: arrivato l’ultimo via libera del Parlamento, ora è prevista la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini entusiasta sui social: «Il Decreto Sicurezza Bis, più poteri alle Forze dell’Ordine, più controlli ai confini, più uomini per arrestare mafiosi e camorristi, è Legge. Ringrazio Voi, gli Italiani e la Beata Vergine Maria». I senatori di Fratelli d’Italia si sono astenuti, mentre gli esponenti di Forza Italia non hanno partecipato al voto pur essendo in aula. Partito Democratico sul piede di guerra, il segretario Nicola Zingaretti si scaglia contro il Movimento 5 Stelle: «Il decreto Salvini è passato, l’Italia è più insicura. Grazie agli schiavi 5 stelle la situazione nelle città e nei quartieri rimarrà la stessa, anzi peggiorerà. Il crimine ringrazia, le persone sono sempre sole e le paure aumentano. Salvini ci campa». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DECRETO SICUREZZA BIS, LE PAROLE DI SALVINI

Decreto sicurezza bis, atteso l’esito del voto al Senato per uno dei più discussi testi del Governo M5s-Lega, ovvero il dl Salvini. Come vi abbiamo raccontato, il ministro dell’Interno si è augurato che non sorgano problemi per l’esecutivo, affermando di «badare ai fatti». Intervenuto in aula, il segretario federale della Lega ha poi evidenziato: «Se devo riassumere, con il decreto legge sicurezza bis meno Carola e più Oriana Fallaci», ricordando poi che il 5 agosto «rappresenta il compleanno della Vergine Maria e quindi sono convinto che sia un bel regalo all’Italia e anche al resto del mondo», Non si placano però le polemiche con l’opposizione, Pd sul piede di guerra contro il dl del vice premier: «Salvare le vite umane dovrebbe essere una responsabilità di ciascuno, in particolare del ministro dell’Interno. In realtà Salvini scegliendo di far diventare reato salvare vite umane, sta decidendo di buttare via le persone», l’attacco della dem Valeria Fedeli riportato da Il Giornale. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DECRETO SICUREZZA BIS, PD VS SALVINI: “VERGOGNA”

Come ampiamente previsto, il Governo M5s-Lega ha posto la fiducia sul decreto sicurezza bis, in votazione oggi al Senato. L’annuncio, dato dal ministro Riccardo Fraccaro, ha mandato su tutte le furie l’opposizione, con gli esponenti del Partito Democratico: «Vergogna», l’epiteto rivolto all’esecutivo. Via al voto previsto alle ore 19.30: presenti in aula i senatori di Forza Italia e Fratelli d’Italia – scongiurata la mancanza del quorum – mentre resta l’incognita dei dissidenti grillini. Dura la presa di posizione di Pietro Grasso di LeU: «Il dl traduce in legge i tweet di Salvini: soprattutto i primi articoli vanno contro le norme internazionali, contro la Costituzione e contro i principi stessi della Dichiarazione universale dei diritti umani». Raggiunto dai microfoni dei cronisti, il ministro dell’Interno ha scongiurato l’ipotesi crisi (forse): «Spero che il Governo non rischi. Conto che questa sera il Senato regali agli italiani una bella legge. Vedremo se ci sarà una maggioranza, in assenza sarà un problema». (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



DECRETO SICUREZZA BIS, ITER AL VIA: DISCUSSIONE SENZA RELATORE

Il voto di fiducia al Decreto Sicurezza bis è il nuovo banco di prova del governo M5s-Lega. Nell’aula del Senato è terminata la discussione generale del decreto legge, con l’esame delle questioni pregiudiziali, a cui seguirà poi l’esame del provvedimento, ma senza relatore. Quindi non è stato esaminato dalla Commissione Affari costituzionali. «Abbiamo votato solo gli ordini del giorno, tutti respinti mentre i 1240 emendamenti non sono stati esaminati perché manca ancora il parere della commissione Bilancio. Dunque si va in aula senza relatore, come volevasi dimostrare. Ma tanto siamo abituati», ha spiegato Ignazio La Russa (Fratelli d’Italia) al termine della seduta della commissione. L’aula del Senato ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate da Leu e Pd al decreto sicurezza bis. Come riportato da Askanews, i sì sono stati solo 53, i no 217 (oltre a M5s e Lega hanno votato no anche Fi e Fdi), 2 gli astenuti. Quindi ora si può passare alla discussione generale del provvedimento. Gli iscritti a parlare finora sono 26. (agg. di Silvana Palazzo)

DECRETO SICUREZZA BIS, OGGI VOTO DI FIDUCIA

Il momento (forse) della verità è giunto: in Senato oggi si tiene il tanto discusso voto sul Decreto Sicurezza bis, dopo il lungo iter e l’approvazione alla Camera non senza “voti” dispersi all’interno del Movimento 5 Stelle. Al netto del voto sul decreto fortemente voluto da Salvini per inasprire ulteriormente le norme in materia di immigrazione (e non solo), la vera partita che si gioca oggi è ancora una volta una “resa dei conti” interna al Governo gialloverde dopo la tregua “calata” negli scorsi giorni a seguito dei continui scontri su quasi tutta l’agenza politica. Dalla Tav all’Autonomia, passando per la Manovra e la Flat Tax, Salvini e Di Maio non sembrano essere d’accordo quasi su nulla se non su un punto: i litigi devono finire, elezioni a questo punto non avrebbero senso e bisogna trascinare l’economia fuori dalla palude tramite la prossima Manovra di Bilancio. Un esame però decisivo per la continuazione del Governo passa oggi dal Senato dove i numeri della maggioranza, complici varie uscite negli scorsi mesi di alcuni M5s “espulsi” o “dimessi”, sono tutt’altro che solidi. La maggioranza assoluta per i 321 senatori è 161, e ad oggi Lega e M5s arriverebbero a 167: il problema è che dopo il costante braccio di ferro Salvini-5Stelle e la crisi interna della leadership di Di Maio, la fiducia nelle file grilline potrebbe non essere solida e schierata.

DECRETO SICUREZZA BIS, CHI SONO I POSSIBILI “FRANCHI TIRATORI” M5S

Chi ha già fatto sapere che il Decreto Sicurezza bis nn lo voterà per nessun motivo è Elena Fattori, la senatrice “ribelle” che ha già fatto firmato la petizione contro il Ministro Salvini sul fronte RussiaGate: oltre a lei però dati in forte dubbio sempre nel M5s sono anche i senatori Mattia Mantero, Virginia La Mura, Alberto Airola (in rotta per le note vicende Tav, lui piemontese tra i primissimi No-Tav nel Movimento 5Stelle) e Lello Ciampolillo. Sul fronte Lega, le condizioni di salute di Umberto Bossi potrebbero far scendere i voti compatti del Carroccio a 57 invece che 58; insomma, il Governo traballerebbe e avrebbe bisogno di “un aiuto” che di certo da Pd, Leu ed ex M5s (Nugnes, De Falco e De Bonis) non arriverà. Guardano tutti oggi a Forza Italia e Fratelli d’Italia per capire come e in che modo possano aiutare/affossare il Governo, pronto comunque a mettere il voto di fiducia sul provvedimento legato alla Sicurezza e al tema migranti. Tanto Meloni quanto Berlusconi sanno bene che il sostegno al Decreto Sicurezza bis potrebbe arrivare solo con l’uscita dall’aula dei parlamentari: al Senato infatti l’astensione vale comunque come quorum “valido” e non basterebbe per dare il proprio sostegno esterno a Salvini. Su Fratelli d’Italia l’ipotesi dell’uscita dall’aula è data come probabile, per FI invece la situazione è più complessa data la polveriera e le fronde interne al gruppo ex PdL viste in questa ultima settimana: nessuno poi vuole passare come “stampella” al Governo gialloverde ma, come già visto alla Camera, alla fine la tematica del Decreto potrebbe prevalere sulle logiche di opposizione.