Nel primo (agognato) Consiglio dei Ministri dopo le Elezioni Europee il Governo, forte del vertice tenuto ieri notte tra Conte, Salvini e Di Maio, trova l’accordo di massima sul Dl Crescita, la Pace Fiscale e soprattutto il Decreto Sicurezza bis, testo sul quale prima del voto europeo il Governo aveva iniziato a litigare fino ad arrivare ai ferri corti, quasi alla rottura definitiva nei giorni appena immediati post risultati Europee. «Habemus decretum, è un passo in avanti per la sicurezza», commenta Salvini dopo l’accordo strappato al M5s, con l’intervento in conferenza stampa a Palazzo Chigi dove palesemente soddisfatto aggiunge «sono assolutamente certo della costituzionalità del decreto». Il Ministro dell’Interno spiega ai giornalisti la struttura stessa del Decreto Sicurezza bis (il primo era stato già approvato e convertito in legge verso la fine 2018): 18 articoli pronti, rivisti e rimeditati da tempo, spiega Salvini, «Tre le finalità: lotta all’immigrazione clandestina, al centro anche del comitato per l’ordine e la sicurezza che si è svolto stamattina e registra notevoli passi in avanti; c’è un capitolo cui tengo particolarmente che inasprisce le sanzioni per chi agisce con caschi, bastoni o mazze contro le forze dell’ordine; c’è l’assunzione di 800 uomini e donne di personale amministrativo per gli uffici giudiziari, per 28 milioni di euro, per eseguire le pene dei condannati in via definitiva che sono 12mila solo a Napoli e provincia». Il premier Giuseppe Conte presente alla conferenza stampa assieme al titolare del Viminale, ha spiegato che il Decreto Sicurezza bis aveva visto già diversi interventi prima delle Europee «eravamo in dirittura d’arrivo ma eravamo arrivati a ridosso della giornata della competizione elettorale. Io stesso avevo chiesto a Salvini di rinviarlo, in quanto convocare un Cdm due giorni prima delle Europee non mi sembrava opportuno».
DECRETO SICUREZZA BIS, LE NOVITÀ DEL TESTO
Sembra dunque definitivamente chiusa (per ora almeno) la minaccia di rottura tra Lega e M5s, con lo stesso Di Maio che ha spiegato dopo il Consiglio dei Ministri, in una giornata già importante per l‘informativa fatta da Tria sui Conti Pubblici e la procedura d’infrazione: «il Decreto Sicurezza bis è un inizio e mi auguro che in fase di riconversione il Parlamento lavori a un rafforzamento delle misure per i rimpatri dei migranti irregolari. Parliamo di centinaia di migliaia di persone non identificate che girano liberamente in Italia. Alla luce degli ultimi fatti di cronaca è opportuno che si affronti il tema seriamente e in tempi certi. Sono troppi i circa 500mila irregolari in Italia. Bisogna lavorare sul profilo internazionale in modo più approfondito e lo faremo da squadra». Nel testo che giungerà in Parlamento nelle prossime settimane, dopo la firma attesa dal Presidente della Repubblica (fattore non scontato visto i precedenti sul primo Decreto Sicurezza, approvato ma con delle riserve da Mattarella) Salvini spiega che vi sarà anche l’assunzione di 800 uomini e donne di personale amministrativo per gli uffici giudiziari con spesa di 28 milioni euro a carico del ministero per l’esecuzione delle pene dei condannati in via definitiva che sono a spasso: 12 mila solo a Napoli e in provincia. «Nel decreto sicurezza bis c’è un capitolo cui tengo particolarmente che inasprisce le sanzioni per chi agisce con caschi, bastoni o mazze contro le forze dell’ordine: non sono le normali manifestazioni pacifiche, come capirete», commenta Salvini che poi difende la sua “creatura” quando gli viene chiesto lumi sul possibile provvedimento troppo repressivo: «Abbiamo specificato che gli episodi di violenza durante pubbliche manifestazioni debbano prevedere concreto pericolo a persone o cose con l’utilizzo di razzi, petardi, mazze o bastoni. Non penso che la libertà di pensiero di qualunque italiano passi attraverso strumenti di questo tipo». Il leader della Lega si dice «assolutamente tranquillo» sulla costituzionalità del decreto, dopo i recenti attacchi preventivi addirittura dalla Commissione Onu sui Diritti Umani.