Come annunciato nella conferenza stampa della Manovra 2021 da Gualtieri e Conte, ieri sera la Ministra della Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone ha firmato il nuovo Decreto sullo smart working che definisce concretamente l’attuazione del lavoro agile dopo l’uscita degli ultimi due Dpcm 13 e 18 ottobre. «Dobbiamo evitare un nuovo lockdown generalizzato. I cittadini e le imprese non possono scegliere se rivolgersi o meno alle Pa e per questo è importante coniugare le esigenze di salute e sicurezza di tutta la nostra comunità con la necessità di garantire servizi sempre accessibili e di qualità. Questo deve essere chiaro: è la sfida che attende ogni amministrazione e ogni singolo dipendente pubblico del Paese», scrive la titolare della PA nell’annunciare su Facebook i dettagli del decreto di 6 pagine pubblicato oggi in Gazzetta Ufficiale. Smart working almeno del 50% per il personale PA impegnato in attività che si possono svolgere anche a distanza ma anche «l’invito alle amministrazioni dotate di adeguata capacità organizzativa e tecnologica ad assicurare percentuali più elevate possibili di lavoro agile, garantendo comunque l’accesso, la qualità e l’effettività dei servizi ai cittadini e alle imprese».
DECRETO SMART WORKING: LE NOVITÀ NEL TESTO
Come spiegato dalla stessa Ministra Dadone sui sociale, dopo il nuovo Dpcm si spinge anche per uno scaglionamento degli orari di ingresso, come avverrà anche nel mondo scuola dalla giornata di domani: «Massima flessibilità di lavoro con turnazioni e alternanza di giornate lavorate in presenza e da remoto, comunque nel rispetto delle misure sanitarie e dei protocolli di sicurezza, anche prevedendo fasce di flessibilità oraria in entrata e in uscita». Tra le diverse misure impiegate all’interno del nuovo Decreto, si segnala anche l’adeguazione della Pubblica Amministrazione a «sistemi di misurazione e valutazione della performance alle specificità del lavoro agile per verificare l’impatto sui servizi e le attività e si monitorano le prestazioni rese in smart working anche in base alle segnalazioni di utenti e imprese». Il lavoro agile sarà organizzato in maniera che non imponga vincoli di orario e luogo di lavoro, ma con «specifiche fasce di contattabilità senza maggiori carichi di lavoro. Ai lavoratori sono garantiti tempi di riposo e diritto alla disconnessione. Chi è in quarantena o fragile può comunque svolgere il lavoro agile». In merito alla rotazione del persone, i criteri fissati dal Ministero riguardano: «condizioni di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente, presenza di figli minori di 14 anni, distanza tra la zona di residenza/domicilio e la sede di lavoro, numero e tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e relativi tempi di percorrenza». Non solo, conclude il decreto firmato dalla Ministra Dadone, tra i criteri rientra anche la condizione di salute dei componenti del nucleo familiare del dipendente PA, «della presenza di figli minori di quattordici anni, della distanza tra la zona di residenza o di domicilio e la sede di lavoro, ma anche del numero e della tipologia dei mezzi di trasporto utilizzati e dei relativi tempi di percorrenza».