Giungono notizie positive sul fronte del superbonus. Si parla infatti di “soluzione condivisa” in arrivo entro giovedì, giorno ultimo entro cui dovrà essere messo il voto in seno alla Commissione Finanza alla Camera sugli emendamenti al relativo decreto. Tra le novità emerge la proroga di tre mesi per l’agevolazione dello sconto in fattura con riferimento alle villette unifamiliari, ma solo in presenza di precisi requisiti.
La proroga verrà attuata dal 31 marzo al 30 giugno 2023, solo però laddove i lavori siano stati già iniziati e siano stati già pari al 30% a settembre 2022. Solo in questo caso la spesa, una volta conclusa, potrà essere portata in detrazione beneficiando del 110%.
Le votazioni sul decreto superbonus partiranno durante la mattina del 22 marzo, con l’ottimismo e la soddisfazione del relatore Andrea de Bertoldi (Fdi), che si è mostrato entusiasta dopo il confronto avvenuto nelle scorse ore con le forze di maggioranza e dell’opposizione.
Decreto Superbonus, tra punti fermi e irrisolti
Tra le novità certe contenute nel decreto superbonus troviamo salve anche le case popolari (Iacp), gli interventi con il sismabonus ma solo nelle aree del cratere e anche i lavori per le barriere architettoniche. In questi casi si potrà quindi continuare a beneficiare di cessione di credito e sconto in fattura, per i quali era stato messo lo stop lo scorso 16 febbraio.
Quanto anche agli interventi su caldaie, infissi e fotovoltaico sono state previste modifiche: verrà concesso che per attestare la data di inizio dei lavori basteranno il versamento di un acconto con bonifico parlante o due autocertificazioni (una del venditore e una dell’acquirente) relativamente all’esistenza di un contratto.
Problema non ancora risolto resta invece quello dei crediti incagliati ( di ben 19 miliardi). A tal proposito non convince la proposta di usare gli F24 in compensazione. Sul punto vi è l’opposizione della Ragioneria di Stato, e lo stesso ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti non sembra essersi mostrato favorevole.