Si chiamano “Deepfake”, ma potrebbero essere chiamati semplicemente “video bufala”. Sono la nuova frontiera delle fake news, su cui indagano anche “Le Iene”. Il servizio è stato realizzato da Matteo Viviani, che ha cercato di scoprire come si realizzano e soprattutto quali pericoli nascondono. Chi non ha ancora familiarità con questo fenomeno sappia che nei video bufala i protagonisti (o “vittime”) dicono cose che non hanno mai detto o neppure pensato di dire. Si tratta di una tecnica che sta spopolando in Rete, dove vengono diffusi video di persone che in realtà non sono mai state riprese. Abituati a sentir parlare di fake news, ora bisogna fare attenzione anche ai video, che potrebbero essere delle complete bufale. La Iena Matteo Viviani ha interpellato Davide Cozzolino, ricercatore dell’Università Federico II che insegna ai computer come ragiona la mente umana e come distinguere le immagini modificate da quelle reali. Qualcuno potrebbe trovare divertenti i Deepfake, invece dovremmo cominciare a preoccuparci…



DEEPFAKE A LE IENE: COME SI REALIZZANO E QUALI PERICOLI NASCONDONO

Se in Italia stiamo cominciando a conoscere i Deepfake, negli Stati Uniti si sta già lottando contro di essi. Il governatore della California Gavin Newsom, ad esempio, ha firmato due leggi contro i Deepfake. Con la prima si criminalizza chi pubblica video o immagini manipolate dei politici con l’intento di screditarli nei 60 giorni che precedono un’elezione in cui sono coinvolti. Con la seconda, invece, si permette alle vittime di fare causa all’autore del Deepfake. Si tratta di provvedimenti importanti perché la gente ha il diritto di sapere quando un video è manipolato. Ma non è la prima volta che la politica cerca di arginare questo fenomeno. Il fatto è che non tutti credono che le leggi possano davvero risolvere il problema. L’organizzazione non governativa American Civil Liberties Union teme, ad esempio, che questi provvedimenti finiscano per reprimere la libertà di espressione riconosciuta dal primo emendamento della Costituzione americana. Ora il dibattito si apre in Italia, anche grazie a Striscia la Notizia che nelle scorse settimane ha diffuso un Deepfake su Matteo Renzi.

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